Effetti fisiologici della meditazione

Gli effetti benefici di Sahaja Yoga a livello fisico sono stati oggetto di ricerca per molti anni ad opera di medici ricercatori che hanno potuto effettuare test su essere umani con varie caratteristiche.

Gli studi sono stati generalmente realizzati confrontando il caso di persone che meditano e persone che non meditano per un periodo di tempo controllato. Nei soggetti meditanti si sono notati dei cambiamenti fisiologici durante la meditazione indicativi di uno stato di veglia ipo-metabolico che è caratterizzato dal decremento dell’attività del sistema nervoso simpatico, che svolge una funzione fuga/attacco (fight and flight), e l’incremento dell’attività del parasimpatico, importante per il rilassamento e il riposo. Questo stato di veglia ipometabolico con predominanza parasimpatica si è mostrata essere qualitativamente e quantitativamente differente dal semplice caso di riposo o sonno.

Una serie di studi condotti dal Professor Rai (del dipartimento di Fisiologia dell’Università di Delhi) hanno mostrato che la meditazione di Sahaja Yoga comparata con una meditazione simulatamanifesta una riduzione dei parametri fisiologici relativi allo stress; essi includono una riduzione nel cuore (battito cardiaco e ritmo respiratorio) della pressione sistolica del sangue, nonché una riduzione del metabolismo dell’ossigeno e dell’acido vanilmandelico (VMA) dell’urina e un incremento della resistenza cutanea.

Riduzione pressione sanguigna

Queste alterazioni fisiologiche sono indicatrici di un’attivazione profonda del parasimpatico e perciò di rilassamento fisiologico che è stato associato a sollievo dallo stress e può avere un ruolo determinante nella prevenzione di malattie causate da stress, come quelle che colpiscono il sistema respiratorio o quello cardiovascolare (ipertensione).

Inoltre, gli stessi effetti fisiologici ottenuti su soggetti sani praticanti la meditazione di Sahaja Yoga, possono essere perseguiti in pazienti affetti da epilessia, asma o ipertensione dopo 4 settimane di trattamento.
Per esempio una serie di studi ha mostrato una significativa riduzione del numero degli attacchi in pazienti affetti da epilessia fino ad arrivare ad una riduzione dell’86% dopo 6 mesi di trattamento con la meditazione di Sahaja Yoga comparata con una meditazione simulata.
Analogamente, uno studio condotto nell’Unità di Terapie Naturali del Royal Hospital di Sydney (Australia) ha mostrato un significativo effetto benefico di Sahaja Yoga su pazienti asmatici che risultavano essere resistenti agli steroidi (Dottor Manocha, 2000).

Grafico riduzione epilessia

Tutti questi studi non fanno altro che confermare la diretta connessione fra il nostro sistema energetico e il nostro sistema nervoso autonomo e la possibilità di ottenere un benessere generale riportando all’equilibrio il nostro sistema energetico.
È tutto molto semplice e immediato e, a prescindere da nostre eventuali conoscenze mediche, possiamo arrivare ad ottenere una conoscenza profonda e molto pratica di noi stessi.
Ciò non toglie che, nei casi patologici, sia necessario intervenire con trattamenti esterni di medicina ordinaria.
Ma come si suol dire: prevenire è meglio che curare!

Riferimenti
Effects of Sahaja Yoga Meditation on Asthma
Effects of Sahaja Yoga Meditation on Epilepsy

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5 commenti

  1. veramente molto interessante, avere anche dei risultati da esperimenti medico scientifici riguardo la meditazione Sahaja Yoga

  2. CIao,
    ottimo articolo davvero interessante. Sono sempre stato curioso quando si parla di meditazione.
    Tu per caso sai qualcosa della meditazione guidata e se per caso c’è un modo dove posso trovare dei testi di meditazione da poter registrare con la mia voce per poi utilizzare con me stesso?

    Grazie
    Alberto

    1. Ciao Alberto, su questo sito c’è una meditazione guidata nella pagina Realizzazione del Sé; poi ne faremo altre a mano a mano (il sito è nato da poco) da cui potrai prendere spunto.
      Nel frattempo, puoi seguire le meditazioni sul sito Fermati a meditare che è collegato ad un corso via webradio (MWradio), oppure sul sito onlinemeditation.org che per il momento è solo in inglese (lo abbiamo appena tradotto e sarà disponibile fra poco).
      Naturalmente puoi contattare uno dei centri italiani, se ne trovi uno vicino casa tua.
      Spero di esserti stata utile 🙂
      Silvana

  3. Ciao…per non sbagliare ho capito che per prima cosa si sveglia la kundalini…dopo sono un po confusa..😕😕

    1. Prima si sveglia la Kundalini. Poi la Kundalini sale lungo il canale centrale – ovvero lungo la colonna vertebrale fino in cima alla testa. Così facendo la Kundalini da energia al nostro sistema di chakra (centri di energia), il che porta equilibrio, armonia e benessere.

      Nel momento in cui meditiamo dovremmo cercare di stare in silenzio, senza pensieri, per permettere alla Kundalini di passare attraverso il sesto chakra. Naturalmente questo è piuttosto difficile all’inizio, ma con la pratica diventa sempre più semplice.

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