Capitolo 1 – Shiva, l’Assoluto, e il suo Potere Attivo la Shakti, eternamente insieme
- Reco omaggio al Dio e alla Dea che sono invero senza dubbi i genitori primordiali dell’universo.
- L’amante (Shiva) spinto dal desiderio di gioire di sé stesso assume una posizione inversa e diviene l’Amata (Shakti), che occupa lo stesso bellissimo posto, che ha lo stesso status di Shiva (ovvero che condivide gli stessi poteri) e che ha le stesse caratteristiche fisiche.
- Nell’impeto d’amore, essi ingoiano l’uno il corpo dell’altro vicendevolmente; Essi comunque si emettono l’un l’altro per mantenere la dualità.
- Essi non sono né uno, in quanto non sono esattamente simili; né sono due, in quanto non sono molto differenti. Come possiamo comprendere la loro natura e forma?
- Quanto è intenso il loro desiderio di divertirsi! (Mentre gioiscono) essi amalgamano la loro dualità e diventano uno al punto che nemmeno per puro divertimento essi permettono alla propria unità di spezzarsi.
- Tuttavia essi temettero la separazione e diedero vita a un bambino delle dimensioni dell’universo. Comunque, la loro dualità (mutuo amore) rimase indivisa.
- Anche se loro osservano l’universo di esseri animati e inanimati nella loro stessa persona, essi non permettono a se stessi di essere turbati dal contatto con quelli.
- Essi occupano lo stesso seggio di autorità; sono decorati con lo stesso mantello ornamentale di luce; entrambi vivono lietamente come uno dall’eternità.
- La loro stessa distinzione scaturì per poter gioire l’uno dell’altro, ma una volta entrati in intimità si immersero nella beatitudine trovata nella loro unione.
- La Dea ha ottenuto la perfezione attraverso il Dio, ma senza di lei lui non esisterebbe.
- Quanto è profondo l’amore che nutrono l’uno per l’altra! Loro due trovano l’intero universo troppo piccolo per contenerli, eppure essi possono vivere felicemente nella più infinitesima particella.
- Senza il reciproco supporto, essi non possono creare nemmeno un filo d’erba. Essi formano davvero la forza-vitale l’uno dell’altro.
- Nella casa dell’universo, sono gli unici due. Quando il padrone di casa va a dormire, la signora di casa veglia esercitando la parte di entrambi.
- Quando lui si sveglia, l’intera casa svanisce e niente rimane.
- Essi si separarono al fine di creare la diversità, per poi cercarsi l’un l’altro per ritornare ad essere uno.
- Ognuno di loro la fonte di gioia dell’altro e ognuno di loro gioisce dell’altro, e vivono felicemente in questa reciproca interazione.
- Esiste solo Shiva, lui è sia maschile che femminile. L’intero universo è creato dalle due metà di questo unico essere.
- Due liuti producono un solo suono; due fiori una sola fragranza; due lampade una sola luce.
- Due labbra: una sola parola; due occhi: una sola visione; questi due: un solo universo.
- Sebbene manifestino dualità, questi due, l’Eterna COppia, mangiano sempre dallo stesso piatto.
- La casta e devota moglie, Shakti, non può vivere senza il suo Signore. Colui che tutto fa, Shiva, non è nessuno senza lei.
- Poiché lui appare per via di lei e lei esiste solo per lui, non è possibile distinguere l’uno dall’altro.
- Lo zucchero e la sua dolcezza non possono essere separati l’uno dall’altro, né la canfora può esserlo dalla sua fragranza.
- Se ci sono delle fiamme, c’è anche il fuoco. Se troviamo la Shakti, troviamo anche Shiva.
- Il sole brilla per via dei suoi raggi, ma è il sole stesso a produrre i suoi raggi. Infatti, quel sole glorioso e il suo brillare sono uno e la stessa cosa.
- Un oggetto è la base per il suo riflesso e se vediamo un riflesso deduciamo che un oggetto esiste. Allo stesso modo, il Supremo, che è uno, si mostra apparendo in forma duale.
- Attraverso di Lei, il Vuoto Assoluto diventa il monto manifesto; ma la Sua esistenza è derivata proprio dal suo Signore.
- Shiva stesso divenne la sua amata; ma senza di Lei, nessuno universo esisterebbe.
- Grazie alla forma di Lei, Dio è visto come il mondo; ma Lui ha creato la forma di Lei da Se stesso.
- Imbarazzata dall’assenza di forma del marito e dalla Sua graziosa forma, Ella adornò Lui con un universo di miriadi di nomi e forme.
- Nell’unità, c’è poco da vedere. Così Lei, la Madre dell’Abbondanza, ha dato vita al mondo dalle molteplice forme.
- Lei ha reso evidente la gloria del Suo Signore, diffondendo il Suo proprio corpo, e Lui l’ha resa famosa andandosi a nascondere.
- Per via del suo intenso desiderio di vedere Lei, egli assume il ruolo di testimone; ma quando fallisce nel vederla, il ruolo di testimone è pure abbandonato.
- Attraverso di Lei, Egli assume la forma dell’universo; senza di Lei, Egli rimane spoglio.
- Sebbene Egli pervada tutto, rimane sempre nella sua forma sottile, invisibile. È solo grazie a Lei che lui appare nella forma dell’universo.
- Quando Lui è risvegliato da Lei, Shiva percepisce il mondo. Allora egli gioisce dei piatti da Lei serviti (nella forma degli oggetti dei sensi), come pure di Lei che serve.
- Mentre Lui dorme, Lei fa nascere i mondi animati e inanimati. Quando Lei riposa, Suo marito svanisce.
- Quando Lui nasconde se stesso, non può essere scoperto senza la Grazia di Lei. Essi sono gli specchi l’uno dell’altro.
- Quando lui abbraccia Lei, è della sua stessa beatitudine che Lui gioisce. È Lui che gioisce di tutto, ma non c’è nessuna gioia senza di Lei.
- Lei è la forma di Lui, ma la Sua bellezza viene da Lui. Da questa miscela, Essi, insieme, gioiscono del banchetto.
- Shiva e Shakti sono la stessa cosa, come l’aria e il suo moto, come l’oro e il suo lustro.
- La fragranza non può essere separata dal muschio, né il calore dal fuoco. Né può la Shakti essere separata da Shiva.
- Se il giorno e la notte dovessero approcciare il Sole, entrambi sparirebbero. Nello stesso modo, la Loro dualità si presenta irreale al cospetto del Supremo Brahman (ovvero dell’Essere Uno).
- In effetti, Shiva e Shakti non possono esistere separati nello stato di unità originale dal quale l’OM è emanato.
- Dnyanadeva dice, “Io onoro la coppia primordiale di Shiva e Shakti, che ingoiando il dolce pasto del nome e della forma, rivelano la loro sottostante unità”.
- Abbracciandosi l’uno con l’altro, essi si fondono in una cosa sola, come l’oscurità si fonde nella luce all’alba.
- Tutti i livelli di discorso, da Para a Vaikari, si fondono nel silenzio, quando la loro vera natura è realizzata, proprio come l’oceano e il Gange si uniscono in un’unica principale acqua, quando arriva la dissoluzione dell’universo.
- Allora l’aria con il suo moto si fonde con l’Aria Universale; il Sole con il suo lustro si fonde con l’elemento Fuoco in quel momento.
- Allo stesso modo, mentre si cerca di vedere Shiva e Shakti, sia il vedente che la visione cessano di esistere. Ancora e ancora, io porgo i miei saluti alla Coppia Universale.
- Essi sono come un ruscello di conoscenza che un conoscitore non può bere senza abbandonare se stesso.
- In tale caso, se rimango separato in modo da onorarli, è solo una finta separazione.
- Il mio omaggio è come quello di un ornamento dorato che adora l’oro.
- Quando la mia lingua dice la parola “lingua”, c’è una qualche differenza tra l’organo che pronuncia la parola e l’oggetto che intende con quella parola?
- Sebbene il Gange e l’oceano siano diversi, quando si uniscono, non sono le loro acque le stesse?
- Vedi sia l’oggetto illuminato che l’illuminazione proveniente dal sole; è una cosa sola.
- Sia che la luce lunare si diffonda dalla luna, o che una lampada si riveli per la sua luce, c’è una qualche separazione qui?
- Quando il lustro della perla si mostra, non fa altro che aggiungere finezza ad essa.
- Il suono dell’AUM è diviso in tre semplicemente perché contiene tre lettere (A, U e M)? O è la lettera ‘N’ ad essere divisa a causa delle tre linee dalle quali è formata?
- Fino a che l’unità è indisturbata, e un leggiadro piacere ne è perciò derivato, perché l’acqua non dovrebbe trovar diletto nella fragranza floreale sulla sua superficie increspata?
- Allo stesso modo, mi inchino agli inseparabili Shiva e Shakti.
- Un’immagine riflessa svanisce quando lo specchio è portato via. Le increspature dell’acqua svaniscono quando il vento cessa.
- Un uomo ritorna in sé quando si sveglia dal sonno. Allo stesso modo, ho percepito il Dio e la Dea risvegliandomi dal mio ego.
- Quando il sole si dissolve nel mare, diventa uno con esso. Quando il mio ego si dissolse, io divenni uno con Shiva e Shakti.
- Ho reso omaggio a Shiva e Shakti nell’unirmi a loro, proprio come lo spazio interiore di unisce a quello esteriore, quando la copertura esterna di un albero di banyan cavo viene rimossa.