Per anni si dubitò del fatto che il Maestro Sai Baba di Shirdi fosse capace di leggere o scrivere e certamente nessuno supponeva che conoscesse il …
Bhagavad Gita
Bhagavad Gita – Capitolo 18
Sanjaya disse: Così, sentii queste parole di gloria tra Arjuna e Shri Krishna, che colmarono il mio cuore con timore e ammirazione. Per grazia del poeta Vyasa ho sentito queste parole dette in confidenza riguardo il Supremo Yoga, insegnate direttamente dal Maestro dello Yoga stesso, Shri Krishna. Ovunque sia Shri Krishna, Signore dello Yoga, ovunque sia Arjuna, che è maestro dell’arco, lì vi è magnificenza, vittoria, prosperità e giustizia. Questo io credo.
Bhagavad Gita – Capitolo 17
Arjuna disse: Coloro che non seguono le indicazioni delle Scritture, ma offrono sacrifici pieni di fede – qual è la loro condizione, Krishna? È di Sattva, Raja o Tama?
Krishna disse: La fede degli esseri umani, nata secondo la loro natura, è di tre tipi: sattvica, rajasica e di tamasica. Ascolta come. La fede di un uomo è conforme alla propria natura, Arjuna. Il suo essere è fatto di fede; uno si identifica con qualunque fede abbia.
Bhagavad Gita – Capitolo 16
Krishna disse: Le virtù del cielo portano alla liberazione ma i peccati dell’inferno sono le catene dell’anima. Ci sono due nature in questo mondo: una è del cielo, l’altra è dell’inferno. La natura del Paradiso è stata spiegata, ascolta ora di quella del male, dell’Inferno.
Quando un essere umano si è liberato da queste tre porte di tenebra, compie ciò che è buono per la sua anima, ed allora egli entra nel Sentiero Supremo.
Bhagavad Gita – Capitolo 15
Krishna disse: Si dice che c’è un albero eterno (Ashvattha) le cui radici sono in alto e i rami verso il basso, le cui foglie sono canzoni sacre, e colui che le conosce, conosce i Veda. Gli uomini non vedono la forma di questo albero, né il suo inizio, né la sua fine, né la sua base.
Io ti ho rivelato la dottrina più segreta, Arjuna. Colui che la conosce diventa spiritualmente illuminato, ed il suo compito in questo mondo è compiuto.
Bhagavad Gita – Capitolo 14
Krishna disse: Sattva, Raja, Tama – luce, fuoco e oscurità – sono i tre costituenti della natura. Essi sono prodotti per limitare in corpi finiti la libertà dello Spirito infinito. Sattva lega alla felicità, Raja all’azione, Tama, oscurando la saggezza, lega all’inconsapevolezza. Quando la persona saggia vede che i modi della natura (guna) sono gli unici attori di questo vasto dramma, e vede quello che è aldilà di essi, allora viene nel Mio Essere.
Bhagavad Gita – Capitolo 13
Arjuna disse: O Krishna, desidero sapere di più su questa energia materiale, sulla consapevolezza individuale, sul campo, sul conoscitore del campo, sulla conoscenza e fine della conoscenza.
Krishna disse: Questo corpo, Arjuna, è chiamato “il campo”, chi conosce questo è chiamato “il conoscitore del campo”. Sappi che Io sono il conoscitore di tutti i campi (della Mia creazione); e che considero conoscenza quella che comprende sia il campo che il conoscitore del campo.