Arjuna disse: Fra i devoti che sono sempre impegnati nell’adorarti nella Tua Forma (più materiale) e quelli che invece di adorano nella Tua Forma impercettibile e trascendente, chi di questi sono i migliori nella conoscenza dello yoga?
Krishna disse: Coloro che con la loro attenzione salda su di Me, Mi adorano in ogni cosa che fanno e sono dotati di fede assoluta in Me che va oltre la concezione materiale, questi Io considero come i migliori yogi.
Bhagavad Gita
Bhagavad Gita – Capitolo 11
Arjuna disse: Per Tua grazia, mi hai rivelato il segreto supremo del Tuo Essere Universale, Tu mi ha descritto il Tuo Sé Assoluto ed è così che bramo vedere la Tua Maestosa Forma.
Krishna disse: Contempla, Arjuna, a centinaia, a migliaia le mie varie forme divine di innumerevoli sagome e colori.
Sanjaya disse: Quando Krishna, il Signore Assoluto dello Yoga, ebbe così parlato, o re, si mostrò ad Arjuna nella Sua Suprema Maestosa Forma.
Bhagavad Gita – Capitolo 10
Arjuna disse: Parlami ancora, in tutti i particolari, del Tuo Potere e della Tua Gloria, poiché non sono mai sazio, mai, di ascoltare questo nettare divino.
Krishna disse: Ascolta e ti rivelerò alcune manifestazioni della mia gloria divina, ma solo le più maestose, Arjuna, poiché non c’è mai fine alle Mie manifestazioni. O Arjuna, Io solo sono il creatore, il sostenitore e il distruttore di tutta la creazione. Di tutta la conoscenza, Io sono la conoscenza del Sé. Dei molti sentieri della ragione Io sono quello che conduce alla Verità.
Bhagavad Gita – Capitolo 9
Krishna disse: Ti rivelerò questo mistero supremo, la conoscenza del Sé e quella del mondo, e una volta conosciuta tu sarai libero dal peccato. Questa conoscenza è il mistero supremo, è saggezza, è purificazione suprema. Vista in una nuova visione meravigliosa, è la via della virtù molto facile da seguire, che conduce alla più alta Perfezione.
Ma coloro che non hanno fede in questa Verità, non riuscendo a venire a Me, continuano ad essere coinvolti nel ciclo delle rinascite (samsara).
Bhagavad Gita – Capitolo 8
Arjuna disse: quando arriva il tempo del trapasso, come possono riconoscerti quelli che hanno ottenuto il controllo sulle loro menti?
Krishna disse: E colui che alla fine del suo tempo abbandona il suo corpo pensando a Me, egli, in verità, viene a Me, senza alcun dubbio. Poiché in verità nell’ultimo istante di vita, viene in mente il pensiero che è stato costantenemente l’oggetto della propria attenzione. Pensa quindi a Me tutto il tempo, ricordati di Me e combatti. E con la mente e la ragione su di Me, tu verrai, senza dubbio, a Me.
Bhagavad Gita – Capitolo 7
Krishna disse: Le forme visibili della Mia natura sono otto: terra, acqua, fuoco, aria, etere; la mente, la ragione, ed il senso dell’Io (ego). Ma dietro la Mia natura visibile c’è il Mio Spirito invisibile, che è la sorgente della vita che permette a questo universo di essere. In questo intero, vasto universo non c’è niente di superiore a Me. Tutti i mondi connessi a Me, come le perle in un filo.
O Arjuna, Io conosco il passato, il presente, il futuro e tutti gli esseri viventi, ma, in verità, nessuno conosce Me.
Bhagavad Gita – Capitolo 6
Krishna disse: O Arjuna, devi sapere che il Sanyasa della rinuncia è anche lo Yoga dell’azione santa, perché nessuno può essere uno Yogi se non rinuncia ai suoi pensieri.
Quando la mente è contenuta nella quiete dello Yoga, ed essendo purificata riesce a percepire il Sé e in esso trova piena soddisfazione, allora il ricercatore conosce la gioia dell’Eternità: una conoscenza percepita dalla ragione molto al di là di ciò che i sensi possono percepire. Egli dimora lì e non si muove dalla Verità.
Essendo stabilizzato in questo stato, nessuna sofferenza può sconvelgerlo, perché non appena la sofferenza giunge viene dispersa. Sappi che questo è chiamato Yoga.