Ganesha Tattwa è il principio di innocenza, che si trova in noi e in tutta la creazione. Shri Ganesha è il principio sacro del Mooladhara chakra che Shri Mataji cita per farci comprendere il valore delle qualità di innocenza e di saggezza dentro di noi, in questo estratto da un discorso tenutosi a Les Diablerets (Svizzera), 8 Agosto 1989.
La nostra innocenza deve essere pienamente sbocciata perché possiamo accedere alla grazia che deriva da un Mooladhara chakra pienamente sviluppato. Anche se in passato possiamo aver commesso errori contro la nostra innocenza, possiamo recuperarla e ritornare innocenti come bambini.
Avrete notato che quando talvolta schiaffeggiate i bambini, vi arrabbiate con loro, essi se ne dimenticano; essi ricordano soltanto l’amore, e non ciò che hanno sofferto dalle vostre mani. Finché non crescono, non hanno memoria delle cose sgradevoli subite. All’inizio, quando un bambino nasce dalla madre, egli non si rende conto di ciò che ha dovuto affrontare, ma gradualmente la memoria inizia a funzionare e ad immagazzinare in lui le esperienze. All’inizio, però si ricorda soltanto delle cose piacevoli che gli sono accadute. Ci piace sempre ripensare alla nostra infanzia, a ciò che ci ha procurato gioia nella fanciullezza; durante la crescita, invece, si inizia a ricordare tutte le avversità e le sofferenze che abbiamo dovuto affrontare, tutte le dure prove che abbiamo affrontato e tendiamo ad amplificarle.
Durante l’infanzia, i bambini si ricordano soltanto delle persone che li hanno amati, non di chi li ha feriti; forse non vogliono ricordarsene, così pare. Ma quando crescono, cercano di ricordare soltanto chi li ha danneggiati o infastiditi. Ed è così che rendono se stessi molto avviliti.
Il Ganesha Tattwa
Il principio di Ganesha è estremamente sottile, il più sottile in assoluto, ed esiste in ogni cosa, si trova nella materia sotto forma di vibrazioni: non esiste materia che non possieda vibrazioni. Essa ha vibrazioni visibili anche negli atomi e nelle molecole di tutta la materia esistente.
Shri Ganesha è stato il primo ad essere stabilizzato anche nella materia. Di conseguenza, notiamo che esiste nel sole, nella luna, nell’intero universo, in tutta la creazione e continua ad esistere anche negli esseri umani. Soltanto gli esseri umani hanno la capacità, in un modo o in un altro, di offuscare l’innocenza. Gli animali, al contrario, sono sempre innocenti. Gli esseri umani hanno la libertà: se vogliono, possono occultare la propria innocenza, possono sbarrare le porte di Shri Ganesha e affermare che non esiste. Possono oscurarlo. È per questo motivo che troviamo esseri umani che compiono molte azioni orribili, negando l’esistenza di Shri Ganesha.
Egli, invece, agisce; agisce in modo tale da mostrare le conseguenze naturali delle nostre mosse errate. Se si compiono azioni che non compiacciono Shri Ganesha, Egli vi perdona fino ad un certo punto, poi inizia a manifestarsi come malattie, come disturbi fisici e, nelle donne, come malattie mentali e può anche creare problemi nella natura. Le catastrofi naturali sono provocate unicamente dalla maledizione di Shri Ganesha. Quando la gente inizia a comportarsi collettivamente in modo sbagliato, arrivano le catastrofi naturali a darle una lezione.
Nella Sua essenza, malgrado Egli esista in ogni cosa, ha anche la capacità di affermare la Sua volontà, di provocare la distruzione del mondo intero.
Noi abbiamo un’idea di Shri Ganesha come qualcosa di minuscolo; pensiamo che poiché può viaggiare su un topolino, anche Lui debba essere molto piccolo. Egli è tanto piccolo quanto è grande; supera tutte le deità in saggezza; è Colui che dona la saggezza, ci dà la conoscenza, ci istruisce. In questo senso è il nostro Guru, anzi, Mahaguru, poiché ci insegna come dovremmo comportarci. Se cercate di ignorarlo comportandovi male, nemmeno la Madre vi sosterrà, perché Lei sa che le persone che ignorano Shri Ganesha sono anche coloro che non rispetteranno mai la Madre; quindi Egli è l’epitome del rispetto per la Madre, la massima espressione. Egli non conosce nessun’altra deità, non conosce Sadashiva, non conosce nessun altro, rispetta soltanto la Madre. Egli rappresenta il potere della devozione e della completa resa alla Madre, ecco perché è la deità più potente di tutte e nessuno può superare i suoi poteri.
Prendersi cura dei bambini
Dobbiamo comprendere che man mano che i bambini crescono anche Shri Ganesha comincia a crescere in loro, ma poiché sono esseri umani, possono in qualche modo cercare di sopraffare Shri Ganesha. Quindi i genitori hanno il dovere di prendersi cura dei propri figli in modo distaccato, affinché Shri Ganesha si stabilizzi in loro.
Il primo segnale di Shri Ganesha in un bambino è la saggezza. Se il piccolo non è saggio, se crea problemi, se non sa comportarsi bene, significa che Shri Ganesha è attaccato da lui. Oggigiorno, in questa epoca moderna, i bambini sono molto attaccati, l’innocenza è molto attaccata e le persone trovano difficile tracciare un limite sottile e capire fin dove spingersi con i bambini e fin dove non spingersi.
Il discorso di oggi riguarderà soprattutto fin dove spingersi con Shri Ganesha per quanto riguarda i bambini. È un aspetto molto importante perché Egli è Colui che dà la saggezza. Quindi i genitori devono comprendere: “Se Egli dà la saggezza, dovrebbe esserci saggezza in me e, se ho saggezza, ho equilibrio e non mi arrabbio con i bambini ma cerco di correggerli in modo da ottenere dei risultati”.
Se però cercate di essere molto rigidi con i bambini, essi potrebbero reagire e perdersi; oppure, anche se cercate di imporre loro troppe restrizioni, si comporterebbero allo stesso modo. Una cosa da fare, quindi, è dire ai vostri figli di rispettare la Madre, come fa Shri Ganesha. La Madre comprende sia la vostra Santa Madre sia la vostra madre individuale; è molto importante. Se il padre non fa sì che il figlio rispetti la madre, il figlio non sarà mai a posto perché l’autorità proviene indubbiamente dal padre, ma la madre deve essere rispettata.
Per questo, però, è molto importante che la madre rispetti il padre. Se, in presenza dei bambini, vi mettete a litigare, a comportarvi male e a parlare in modo scorretto, ciò avrà conseguenze molto dannose sul Ganesha Tattwa del bambino.
Per prima cosa dovreste cercare di preservare la saggezza dei vostri bambini; se dicono qualcosa di saggio, dovete mostrare apprezzamento, ma non dovrebbero parlare fuori luogo, con malagrazia. Non si devono tollerare nemmeno i comportamenti errati, nel senso che tutta la saggezza interiore deve esprimersi all’esterno come luce.
Effetto del Ganesha Tattwa risvegliato
Procediamo adesso nell’osservazione di fin dove agisce Shri Ganesha. Come ho detto, Egli esiste nella dimensione più sottile, ma dovete risvegliarlo. Ad esempio, avete visto l’acqua vibrata [acqua che è stata esposta alle vibrazioni, per esempio con le mani]: che cosa significa? Vibrata significa che il Ganesha Tattwa è stato illuminato in quell’acqua e, quando essa entra nel vostro stomaco o nei vostri occhi o dovunque vogliate metterla, agisce. Agisce in modo da sollecitare lo Shri Ganesha Tattwa dovunque la mettiate.
Adesso, tanto per cominciare, avrete visto che abbiamo avuto miracoli nell’agricoltura. Questi miracoli nell’agricoltura sono tali che la gente è stupita! Invece è molto semplice: quando iniziate a sollecitare il principio di Ganesha nel seme, esso cresce dieci, talvolta cento volte tanto. Persino la Madre Terra, che noi consideriamo qualcosa di morto, può essere vibrata. Supponiamo che voi sahaja yogi camminiate a piedi nudi sul terreno: la Madre Terra si vibra. E la Madre Terra così vibrata agirà sugli alberi, sull’erba, sui fiori, su tutto. I sahaja yogi mi hanno riferito che nei loro ashram tutti i fiori crescono di dimensioni enormi e molto fragranti. Le margherite, ad esempio: a Londra e in Inghilterra, non avevano mai avuto profumo, mai. Le margherite erano piccole così, ed ora sono diventate così grandi e, le vedete ovunque, sono talmente profumate! È un miracolo, la prima volta che ho detto a qualcuno che le margherite erano profumate, stentavano a crederci. Quando poi hanno sentito il profumo, sono rimasti sorpresi.
Allo stesso modo, il Ganesha Tattwa comprende, pensa, organizza, agisce… ma solo se è risvegliato; diversamente, se è addormentato, non è così. Esso agisce, lavora, come un piccolo seme che germina. Sulla punta del seme c’è una piccola cellula che ha il Ganesha Tattwa risvegliato, quindi esso sa come scendere in profondità, come aggirare le pietre, come radicarsi e come raggiungere la sorgente d’acqua. Esso però ha solo il senso di fin dove spingersi per esistere e per nutrirsi a livello molto materiale, di come permettere all’albero di crescere.
Ma a livello dell’Agnya chakra [nell’Agnya chakra, Shri Ganesha diventa Mahaganesha nell’Agnya posteriore], il Ganesha Tattwa diventa infinitamente più sottile. A livello dell’Agnya chakra comprende di avere raggiunto la dimensione spirituale. Lo stesso Ganesha Tattwa che agiva sulla piccola punta di una radice, adesso agisce nella sfera spirituale.
Ecco perché si chiudono gli occhi quando si medita; perché non si vuole vedere niente altro, si vuole soltanto che Shri Ganesha agisca sul processo meditativo della propria Kundalini. Questo processo meditativo in cui chiudiamo gli occhi, agisce, ma se osservate qualcuno che dorme e sta sognando, vedrete che i suoi occhi si muoveranno continuamente, avrà gli occhi in movimento. Il Ganesha Tattwa adesso viene attivato dalla vostra attenzione. Se la vostra attenzione si sposta in continuazione di qua e di là, da una parte all’altra, esso ne risente, specialmente nel caso in cui ci si metta a guardare sempre gli uomini o le donne. Allora il nostro Ganesha Tattwa è distrutto. Per queste persone è difficile ottenere l’ascesa, perché l’Agnya va fuori uso.
Il Ganesha Tattwa può essere ridotto anche se si è molto materialistici. Tutta la preoccupazione relativa alle vostre cose… ad esempio avete in casa qualcosa di cui vi preoccupate, osservate tutto cercando sempre di migliorarlo e vi preoccupate della materia. Anche allora il Ganesha Tattwa può andare perduto, perché vi preoccupate sempre di queste cose; anche quando andate per negozi e guardate tutto quello che hanno, quello che c’è: “Che cosa dovrei comprare? Che cosa dovrei acquistare?”, avviene anche in questo caso, se esagerate.
Supponiamo invece che acquistiate qualcosa per la bellezza, per la sua bellezza, che vogliate comprare qualcosa per adornare la vostra casa. Questo indica che cercate di fare qualcosa per compiacere gli altri, che lo fate per dare molta felicità agli altri; allora ha l’effetto opposto, favorisce la vostra ascesa, ma soltanto se lo si fa per dare gioia agli altri, per condividere la bellezza di tutto ciò che avete acquistato o preso.
Supponiamo invece che compriate qualcosa per rendere gli altri invidiosi.
Recentemente ho sentito che alcuni hanno la capacità di acquistare qualcosa per fare ingelosire gli altri, non per rendere qualcuno felice. Se ci sono persone che comprano le cose per fare ingelosire gli altri, il loro Ganesha Tattwa può andare distrutto.
Che cosa dovreste comprare? Qualsiasi cosa che abbellisca la vostra casa. Quando qualcuno viene a casa vostra, dovrebbe dire: “Che belle cose abbiamo visto”. Non è attaccamento alle cose, ma un attaccamento a come si sentono le persone, a quanto si sentono rilassate e a proprio agio, al fatto che percepiscano in loro Shri Ganesha che è la bellezza; quando provano questo sentimento, si dovrebbe percepire la presenza del Ganesha Tattwa. Ed è un sentimento molto materno.
È come una madre che vuole dare cose dolci ai suoi figli, cose belle ai suoi figli. Allo stesso modo, così si ottiene ciò che viene chiamato Vatsalya, il sentimento della madre per il bambino. Il vostro sentimento sottile che vi fa pensare: “Alcune persone sono venute a casa mia; guarda come sono felici, quanto ne gioiscono e l’apprezzano”. In questo modo, adempite ad un aspetto molto importante del principio di Ganesha, notate cioè l’Artista.
Esempio di innocenza nella Monna Lisa. Vatsalya.
Gli artisti hanno tutti creato le loro bellissime opere dalla materia, attraverso lo Swadisthana. Ma se lo Swadisthana non è governato da Shri Ganesha, non può essere qualcosa di bello. Avete notato che in questi giorni gli artisti si dedicano ad ogni genere di cose grottesche, molto immorali, prive di valore eterno. Oggi la gente le acquisterà, ma domani le getterà via.
Soltanto le opere che possiedono il sottile principio di Ganesha che agisce, che vi calma, che vi dà la pace, che vi rende felici, vengono apprezzate. Shri Ganesha stabilizza in voi il Sé più elevato. Ciò che in voi è più vile, che apprezza tutte le cose più spregevoli della vita, viene ridotto, limitato, talvolta completamente distrutto da Shri Ganesha.
Vi farò l’esempio di Monna Lisa. Se osservate Monna Lisa, non so, non credo che possa sembrare un’attrice, che possa vincere un concorso di bellezza. Il suo volto è molto sereno, molto materno, molto puro, come i suoi occhi. E perché viene così eternamente apprezzata? Il motivo è che in lei risiede il principio di Ganesha, lei è una madre. La storia di questa donna è che aveva perso suo figlio e non sorrideva né piangeva più. Le portarono un bambino piccolo e, quando lo vide, le si dipinse un sorriso sul volto – provocato dall’amore per il bambino – che è stato ritratto da questo grande artista. È per questo motivo che la gente lo apprezza.
Avrete notato che in Occidente, malgrado non si dimostri molto interesse per la relazione madre-figlio, ovunque andiate, il rapporto madre-figlio è il più rappresentato. Se vi mostrano una fotografia, ritrae la madre con il bambino, la Madre di Cristo e il Figlio, deve esserci la rappresentazione del principio Madre-Figlio, altrimenti il quadro non è considerato di valore. Oppure deve esserci raffigurato proprio Cristo, che è il principio di Ganesha stesso. Non ho ancora visto opere di quell’epoca in cui non siano rappresentati questi principi; anche Picasso li ha adoperati, anche personaggi alquanto moderni si sono avvalsi di questo principio per acquisire popolarità.
Alcuni, invece, per acquisire popolarità, non hanno adoperato il principio di Ganesha, ma il principio opposto. Tutte queste opere si sono volatilizzate e noto che ora tutto gradualmente si sta abbassando, ad un livello sempre basso, sempre più in basso, sempre più in basso.
Nonostante la gente abbia perduto la propria morale, vorrebbe tuttavia avere ancora Rembrandt, vorrebbe Leonardo da Vinci, vorrebbe che ci fossero questi artisti che hanno rappresentato la Madre col Bambino; è molto sorprendente. L’ultima volta che mi sono recata in Austria, ho chiesto: “Quali statue avete?” E loro hanno risposto: “Abbiamo una splendida Madonna col Bambino”.
Questo principio è quello che dà maggiore piacere. La maggiore soddisfazione degli esseri umani è osservare i bambini, giocare con loro, gioire della loro compagnia. Perché? Perché un bambino ha la dolcezza. Suscita davvero gioia in voi vedere un bambino; immediatamente il volto cambia.
Vi ho raccontato di avere visto in un filmato un coccodrillo rompere le sue uova; avreste dovuto vedere i suoi occhi in quel momento, con quanta attenzione le rompeva, i suoi occhi erano meravigliosi, con un’espressione piena d’amore; non si poteva credere che fossero gli occhi dello stesso coccodrillo! Con la bocca, rompeva molto lentamente tutte le uova da cui uscivano i coccodrillini. Poi li portava sulla riva e li lavava a lungo tenendoli in bocca; adoperava la bocca con grande attenzione, come una stanza da bagno.
Educare e correggere i bambini
Dovreste osservare come si comportano gli animali nei confronti dei loro cuccioli. Ma quando diventate per così dire ‘moderni’, le vostre azioni diventano molto strane. Certe persone uccidono i bambini, altre persone ne abusano. Questi sono veri e propri rakshasa [demoni], anzi nemmeno i rakshasa fanno queste cose, nemmeno i pishakshas [altri demoni] le hanno commesse, e i Ganas [angeli] si sorprendono: “Da dove vengono queste creature di nuovo genere, che non provano amore verso i propri figli, che possono ucciderli, assassinarli, spezzare loro le mani? E sono i loro figli! Se possono fare questo ai loro figli, cosa faranno a quelli degli altri?”
Quindi l’amore verso i vostri figli deve essere assolutamente importante ma, per prima cosa, non dovreste essere attaccati solo ai vostri figli.
In secondo luogo, dovete essere capaci di porre assolutamente un limite al vostro amore; questo limite è il loro bene: “Questo è per il bene di mio figlio? Lo sto viziando? Lo sto assecondando troppo? Mio figlio mi tiene in pugno oppure lo sto educando bene?”.
Durante l’infanzia, il padre e la madre devono educare i bambini, devono insegnare loro come comportarsi e i bambini devono essere ubbidienti e dare retta ai genitori.
Invece, oggigiorno i bambini non sono obbedienti, non lo sono perché notano che i genitori non sono obbedienti l’uno all’altro e inoltre si rendono conto che in questa società i figli seguitano ad infastidire i genitori, ed anche loro diventano così. Ma non ha importanza quello che succede ad altri, voi, come sahaja yogi, dovreste educare i vostri figli ad essere obbedienti, ad essere saggi, ad essere assennati, con lo stesso amore che il coccodrillo nutre per i suoi piccoli.
Usare il Ganesha Tattwa per dare gioia agli altri
Passiamo adesso all’aspetto più sottile del Ganesha Tattwa, che si esprime attraverso i nostri occhi: quando guardo qualcosa, la vedo come qualcosa che dà gioia, soltanto gioia.
Se voglio acquistare qualcosa, penso: “La posso comprare per questa certa persona, l’apprezzerà perché so che cosa le piace, quindi gliela comprerò”. Anche se compro qualcosa per la mia famiglia, penso la stessa cosa.
Ad esempio, ora ho costruito una casa dove terrò tutti gli oggetti, i doni che mi avete fatto. Vorrei farne un museo, e chiederò a tutti gli abitanti del villaggio di venire a vederlo, perché non hanno mai visto cose simili. Non possono andare in Svizzera, figuriamoci in Inghilterra, quindi sto pensando di realizzare la casa in modo tale che gli abitanti del villaggio – che non hanno mai visto cose preziose – vengano a visitarla. In India non accade spesso che le persone semplici provino invidia; soltanto i nuovi materialisti hanno sviluppato l’attitudine all’invidia, diversamente useranno diranno: “Che begli oggetti! Sono meravigliosi!”. Sono così.
A Pune, ad esempio, stavate cantando i canti [indiani] di Sahaja Yoga. In effetti devo dire che avete imparato molto bene. C’erano dei maestri di questa musica lì seduti che vi osservavano cantare. Erano maestri di arte drammatica e recitazione, artisti molto noti in India.
Erano tutti vestiti elegantemente, arrivarono e che paragone fecero! Dissero: “Ci vergogniamo, pensavamo che noi del Maharashtra fossimo ottimi musicisti, ottimi nei tala e cose del genere. Ma ci siamo vergognati sentendo quanto sono bravi questi stranieri a cantare la nostra musica. Noi non sappiamo cantare come loro, non sappiamo cantare la loro musica, mentre loro hanno cantato la nostra e noi ci siamo sentiti tutti molto a disagio e in imbarazzo. Come sono riusciti a cantare così bene?”.
Mostravano un tale apprezzamento che anche io mi sentivo in imbarazzo per come sostenevano: “Cosa è accaduto a queste persone? Che cosa ha fatto il loro Guru? Che cosa hanno fatto a questa gente, perché possano cantare così bene?” Un tale apprezzamento ed entusiasmo!
Ho sentito il loro apprezzamento in tutto ciò che hanno detto, perché sono grandi maestri, molto esperti; tessevano lodi come se elogiassero dei bambini che hanno cantato qualcosa di grandioso. Osservate: in tutto questo c’era un rapporto molto dolce di Vatsalya, il sentimento di una madre che osserva i suoi figli cantare molto bene.
In questo apprezzamento c’era un sentimento paterno, materno, Vatsalya, e la circostanza era bellissima.
Tutte queste cose sono molto importanti nella vita, per creare buone relazioni anche fra di noi, con chi è più giovane di noi, con chi non è molto benestante, con chi non ha molto talento, o con chi non ha molta conoscenza di Sahaja Yoga o che non è molto anziano in Sahaja Yoga.
Dobbiamo prenderci cura degli altri in modo molto paterno o, dovremmo dire, materno, perché loro non hanno queste qualità. Noi abbiamo il Ganesha Tattwa, quindi possiamo risvegliare il loro Ganesha Tattwa, per raggiungere uno stato più elevato, poiché il principio del Guru è assolutamente collegato al principio di Ganesha.
Se un guru non possiede il principio di Ganesha, diventa un individuo orribile, orribile, orribile, nessuno vuole stargli vicino e tutti lo sfuggono. (Se invece lo ha) malgrado possa punire, malgrado possa adirarsi con i discepoli, pensa: “Questa è la mia progenie, la sto facendo crescere, la sto fortificando”.
Invece, l’opinione moderna è: “Rendeteli individui autonomi, rendeteli indipendenti”. Così il padre e la madre non si occupano dei figli come dovrebbero: “Questo è mio figlio, ho qui un talento, devo educarlo, deve crescere, lui è la continuazione di me stesso”. Questa idea di renderli individui: “Sei un individuo, a diciotto anni vattene di casa, fai quello che vuoi, reggiti sulle tue gambe” [è un principio anglosassone] No, la vita si basa sulla continuità, non si tratta solo di reggersi sulle proprie gambe, ma è questione di essere sempre connessi con il tutto.
Finché non siete completamente connessi, non possiamo comprendere la collettività dell’innocenza. Nella collettività dell’innocenza, provo molta gioia vedendo a volte il bambino di qualcuno sedersi in braccio a qualcun altro in modo molto dolce, andando da questa persona come se fosse suo padre, sedendogli in braccio ignorando il fatto che non è suo padre.
Questa consapevolezza (dell’attaccamento solo ai propri genitori ecc., ndt) non esiste ancora, quindi ciò infrange il senso del ‘mio’ e del possesso, del ‘questo è mio, è mio, è mio’. Ci dà la sensazione di essere ora un mezzo, potremmo dire uno strumento, un tramite mediante il quale esprimere ovunque il Ganesha Tattwa, vale a dire le vibrazioni. Le vibrazioni di cui mi domandate, queste vibrazioni, non sono altro che il principio di Shri Ganesha, l’Omkara, che è anche il sentimento di cui vi ho parlato, Vatsal, il sentimento d’amore fra la madre e il suo bambino.
Questo sentimento sono le vibrazioni fra la madre e il bambino; lo spazio fra i due è vibrazioni, e si deve sentire che il bambino è ancora piccolo e la madre è lì per allevarlo, per dargli tutta l’energia, per crescerlo, per amarlo, per comprendere i suoi limiti, per prendersene cura, per apprezzare tutto, tutta la dolcezza, tutta la saggezza del bambino. Tutto questo è vibrazioni. E se ne osservate l’aspetto sottile, non si tratta di ‘mio’ figlio, non è una cosa limitata, perché è eterna, è ovunque, quindi non potete delimitarla.
In tutto ciò che si fa, ho visto come le persone gestiscono le cose in Occidente; anche noi indiani dobbiamo imparare da loro. Dobbiamo assimilare da loro anche il modo di maneggiare le cose belle, di prendercene cura, di come mantenere belle relazioni. Non dovreste essere bruschi, non dovreste essere scortesi, non dovreste dire cose offensive e che rovinano i rapporti.
Tutte le relazioni fra gli esseri umani e Dio passano attraverso il principio di Ganesha, quindi quando si tratta del rapporto fra voi e Dio, abbiamo le vibrazioni e, questa stessa relazione, dovrebbe estendersi a tutto ciò che fate. Dovreste rendervi conto di quali cose sono buone, di qualsiasi cosa abbia vibrazioni.
Il Paramchaitanya
Oggi voglio dirvi qualcosa di molto importante a proposito del potere onnipervadente di cui abbiamo sentito parlare. Esso non è altro che vibrazioni, il Paramchaitanya – in cui si perdono tutte le identità separate – non è altro che vibrazioni. Laddove non esiste più la madre, non esiste più il padre, si può dire che non rimane niente, solo le vibrazioni, questo sottile Vatsalya, tutto qui. E questa è l’unica cosa da cui tutto proviene e in cui rimane.
Potremmo affermare, per esempio, che i raggi che emanano dal sole tentano di creare la clorofilla, ma non possiamo paragonare ciò al sole. Oppure potremmo dire che le nubi hanno origine dall’oceano e tentano di nutrire la Madre Terra. Nemmeno questo può essere paragonato; è tutto all’interno, il Paramchaitanya ha tutto al suo interno. Quindi, possiamo affermare che tutto non è altro che conoscenza, nient’altro che verità, nient’altro che luce.
Quando però emergono gli aspetti secondari, entriamo nei risvolti di questo Chaitanya e diventiamo ignoranti; ma l’ignoranza non c’è, non esiste, non esiste. Allo stesso modo, vi è oscurità perché non vi è luce: quando viene la luce, essa non esiste, non esiste più. Quindi l’ignoranza non esiste.
Ma accade che la gente entri nei risvolti di questo oceano e vi si perda. Quindi cerchiamo di comprendere molto chiaramente una cosa: siamo nel Paramachaitanya, siamo fatti di Paramachaitanya, ne siamo sempre circondati.
Solo che talvolta ci perdiamo nei risvolti. Perché? Ci perdiamo a causa della nostra mancanza di consapevolezza. Dobbiamo raggiungere la consapevolezza che siamo parte integrante del Paramachaitanya. Tutto questo si chiama Chidvilassa, vale a dire il vilas, la gioia giocosa dell’Attenzione di Dio.
Ora direte: “Com’è possibile?” Ad esempio, per usare una metafora analoga, noi vediamo il sole e poi vediamo l’acqua, l’acqua del lago. L’acqua c’è e, grazie al sole, possiamo vederla. Supponiamo poi di vedere un miraggio: a causa di questo miraggio pensiamo che vi sia dell’acqua, e ci precipitiamo verso l’acqua. Ma è tutto un gioco del sole: sia il miraggio, sia l’acqua, sia il sole.
Il Paramachaitanya agisce allo stesso modo e noi perdiamo la nostra consapevolezza di essere il Paramachaitanya. Ecco per quale motivo ha inizio la commedia.
Quando date un bandhan, ciò che fate è mettere in azione Chaitanya: “Adesso agisci qui, agisci lì, agisci là” [il bandhan si fa facendo ruotare la mano destra in senso orario davanti alla mano sinistra]. Supponiamo che vi troviate nell’oceano: l’oceano agisce continuamente su di voi, mentre voi non potete agire sull’oceano, non potete chiedere all’acqua: “Fai questo, fai quello”. Ma in quanto anime realizzate, avete i poteri e adesso potete chiedere all’acqua: “Bene, sciogli questo, fai questo, fai quest’altro”. Per questo però è importante essere maestri e diventarlo.
Come la materia diventa un essere umano, da esseri umani dovete diventare padroni della materia e dominare la materia, quindi torniamo allo stesso principio. Possiamo gestire l’agricoltura semplicemente con le vibrazioni; possiamo controllare l’acqua, possiamo controllare il sole, possiamo controllare la luna, perché esiste un rapporto, ora siamo consapevoli che si è instaurato un rapporto; quindi vedere tutta questa commedia è estremamente bello per me.
Ho chiesto a qualcuno, a Phil, di mettere per iscritto tutti i miracoli, e lui ora dice che è diventato un libro voluminoso. Lo sarà, perché tutto ciò che prima della Realizzazione sembrava un miracolo, non lo è più. La parola ‘miracolo’ ha perso di significato, perché adesso avete il potere e potete farlo agire; agisce in tutto, nel vostro talento, nella vostra comprensione, nella vostra istruzione, ovunque.
Ad esempio alcuni ragazzi mi hanno detto: “Madre, non riuscivamo a risolvere un problema, allora abbiamo dato un bandhan e la soluzione ci è subito venuta in mente, l’abbiamo scritta e siamo arrivati primi”. È accaduto a molti.
Quindi, in qualsiasi azione, in qualsiasi cosa, qualunque cosa facciate, dovreste rendervi conto che è il Paramachaitanya ad agire. L’unica cosa è che dovete essere consapevoli di voi stessi e consapevoli di lui, del fatto che agisce; immergetevi semplicemente in questa consapevolezza. Funziona, l’avete visto. Ma ancora molti non lo sanno, molte persone, nonostante abbiano la conoscenza a livello mentale, non hanno ancora questa conoscenza nel cuore, e molti, nonostante abbiano la conoscenza nel cuore, non la attuano nella loro attenzione.
Dovete migliorare soltanto queste tre cose: la prima è la testa, la seconda è il cuore e la terza è il fegato. Se riuscite a migliorare questi tre organi, il Paramachaitanya agirà.
Ma tutta questa attenzione al denaro! Così tanti ce l’hanno, denaro di qua, soldi di là. Non ha nessun senso. Il Paramachaitanya creerà ogni cosa per voi, tutto ciò che volete. Magari non produrrà denaro, poiché non possiede una zecca, ma creerà le possibilità, le opportunità.
Occorre comprendere molto bene – e quando lo si comprende dà molta gioia – che ora siete consapevoli del Paramachaitanya, che lo potete padroneggiare; padroneggiarlo non nel senso di dominarlo, ma di chiedergli le cose come ad un Genio della Lampada. Sapete, potete dirgli: “Fai questo, fai quello”, ma con rispetto. Con il rispetto funziona.
Spero che siate stati capaci di assimilare il discorso di oggi dentro di voi. È molto importante assorbire, rendervi conto che siete nel Paramachaitanya e, in tal modo, diverrete molto dolci, molto premurosi e molto amorevoli, affettuosi e saggi, il che è importantissimo.