Il Vishuddhi chakra è il chakra della comunicazione e controlla i sensi (udito, vista, voce, tatto, gusto). Per tenere in buona forma questo centro energetico, quindi, è importante saper comunicare in modo appropriato, con gentilezza e diplomazia.
Questo chakra ha sedici petali che rappresentano i suoi aspetti fondamentali cosa che mette in evidenza la complessità di questo chakra.
Come accennato nell’articolo Il Nabhi chakra: simboli e tradizioni, il principio del Vishuddhi, insegnato da Shri Krishna, è la lila, il gioco. Significa saper vedere la vita in modo distaccato; come se la vita fosse una rappresentazione teatrale, riuscendo a mantenersi partecipi spettatori. Avere distacco non significa indifferenza, ma non essere attaccati, o coinvolti, a ciò che accade intorno a sé.
Lila significa infatti anche gioire, ma non si può farlo senza essere nel presente. Infatti quando ci si lascia coinvolgere dalle emozioni o dai pensieri, l’attenzione si rivolge verso il passato o il futuro e ciò impedisce di gioire di ciò che si vive nel presente. Di cogliere l’attimo fuggente.
Le emozioni ci portano a pensieri del passato, oppure ci fanno identificare con sensazioni fisiche, corporee, che svaniscono presto lasciandoci insoddisfatti. Progettare, pensare al futuro o immaginare cose che non esistono se non nella nostra testa porta invece ad allontanarci dalla realtà.
Quindi è solo nel presente che possiamo respingere ogni cosa che non esiste più o che non esiste ancora (passato e futuro), eliminare il senso di insoddisfazione e gioire osservando in modo distaccato la rappresentazione della vita intorno a noi.
Col distacco si sviluppa anche un’importante qualità legata al cuore: la compassione. Non essendo coinvolti, si possono trovare più facilmente soluzioni per aiutare le altre persone. Nel distacco l’ego si riduce, quindi si può correggere sé stessi con maggiore obiettività. Nel distacco si potrà vedere la realtà in modo obiettivo e questo aiuterà a vivere in serenità ma anche in modo efficiente.
Il Vishuddhi centrale e l’essere collettivo
Una caratteristica fondamentale del Vishuddhi centrale è il senso di collettività, che si sviluppa in società, quando si è integrati in un nucleo sociale, in una comunità. Nella meditazione la connessione con il collettivo si sente ancora di più: le vibrazioni si possono sentire più forti e anche la connessione con gli altri assume un senso più sottile e sublime.
Il Vishuddhi sinistro e la stima di sé
Il lato sinistro del chakra riflette il rapporto che si ha con sé stessi. Avere stime di sé è molto importante a questo livello. Sentirsi in colpa e inferiori agli altri sono quindi le principali cause di blocco. Nella propria evoluzione so possono commettere degli errori, di cui è bene diventare consapevoli ed affrontarli; ma il senso di colpa non fa altro che nascondere l’errore alla propria consapevolezza. Un po’ come quando si nasconde lo sporco sotto il tappeto: lo sporco rimane, ma non è più in vista.
Il senso di colpa è stato comunemente accettato con l’idea che l’errore, o il peccato, è dentro di sé sin dalla nascita e non si può eliminare, per cui si continua ad alimentare un circolo vizioso: si fanno delle cose sbagliate, poi arriva il senso di colpa e infine la giustificazione. L’ideale sarebbe fermarsi e scrutarsi dentro: accettare l’errore, capire quale sia la sua causa e affrontarlo.
Questo meccanismo è decisamente legato al dharma, al retto comportamento che esiste innato e che siamo in grado di comprendere a livello sottile dopo il risveglio della Kundalini. Così con la meditazione il processo di purificazione/correzione avviene spontaneamente: comportandosi in modo sempre più “dharmico”, più giusto, i sensi di colpa se ne vanno spontaneamente. È’ però importante sapere che noi, che siamo il nostro Spirito, proprio perché puri, non possiamo avere colpe.
Naturalmente, quando si comincia questo percorso di crescita, si possono avere alle proprie spalle anni di errori, deviazioni di vario genere. Ma una volta iniziato il percorso, è importante non giudicare se stessi per il proprio passato, ma lasciarlo alle proprie spalle. Proprio come quando, nella meditazione della Realizzazione del Sé, viene chiesto alla propria Kundalini “Perdona il mio passato” o “Io non sono il mio passato”; questo perdono deve esserci per poter andare avanti. Tutti indistintamente possono arrivare al Bene Ultimo Supremo e nessuno glielo può impedire tranne che se stessi.
Il Vishuddhi destro e la diplomazia
Sul lato destro del Vishuddhi risiede invece la comunicazione, il rapporto con gli altri. Esso si blocca quando si parla o agisce in modo da ferire o offendere le altre persone e più in generale in modo da essere dominanti. Quindi sarebbe bene eliminare dal proprio linguaggio ogni ipocrisia, falsità e sarcasmo. Cercate di essere gentili con gli altri, amorevoli quando é possibile e riempite la vostra vita di dolcezza.
Un Vishuddhi destro ben sviluppato consente di avere un buon grado di diplomazia, l’arte di comunicare veicolando il proprio messaggio in modo efficace e gradevole verso i propri interlocutori. Sviluppare rispetto per agli altri è il primo passo per aiutare questo chakra.
Tecniche per il bilanciamento del Vishuddhi
Qualsiasi tecnica per il bilanciamento dei canali ha effetto anche sul Vishuddhi chakra. Per liberarlo dalle tensioni si può dare dei bandhan, sia nella parte centrale, destra o sinistra a seconda di quello che si sente sulle dita; oppure si può portare la mano destra sul chakra e prendere vibrazioni con la sinistra (al contrario sul Vishuddhi nella parte destra).
Naturalmente il miglior modo di trattare il Vishuddhi è quello di adottare un’espressione verbale dolce e chiara. La voce e le parole dovrebbero diventare piacevoli a sentirsi. Può succedere che, dopo un po’ di tempo in cui ci si è dedicati al miglioramento di questo chakra, la voce cambi e diventi davvero bella.
Un altro trattamento per il Vishuddhi, che permette di aprirlo bene, e quello di pronunciare mantra dedicati proprio a questo chakra (vedi articolo Mantra per il Vishuddhi). Dato che il suo ‘aspetto fondamentale è la comunicazione, la pronuncia di espressioni sacre (non solo quelle dedicate al Vishuddhi) aiuta tantissimo a migliorare il chakra; tutte le espressioni benevoli hanno questo potere.
Un ultimo trattamento che vi suggeriamo, un po’ più “dinamico”, è il massaggio, meglio se con olio naturale. La pelle e tutte le sue funzioni sono regolate dal Vishuddhi, e in particolare la nostra capacità di percepire le vibrazioni; quindi prendersi cura di essa, ci permette di migliorare la percezione sottile. In particolare sono consigliati i massaggi a mani, piedi e testa (vedi articolo Prendersi cura di sé: il massaggio).