Diventare lo Spirito

Premessa

Nel seguente estratto di un discorso di Shri Mataji, fatto in occasione del Mahashivaratri 1984, Shri Mataji spiega in dettaglio cosa vuol dire diventare lo Spirito e come raggiungere questo stato. Shri Mataji ci presenta le caratteristiche fondamentali dello Spirito parlando del suo archetipo corrispondente, Shri Shiva; si nota chiaramente come Shri Mataji usi i termini “Dio” e “Shiva” indistintamente, proprio perché si riferiscono alla stessa “Cosa”.

Shri Mataji, nei Suoi discorsi, parla in maniera molto diretta e chiara, ma a volte alcuni punti possono essere di non immediata comprensione per chi è alle prime armi, in quanto può fare riferimento a leggende (note nella cultura indiana) o a discorsi fatti in precedenza; tra parentesi quadre abbiamo messo delle note esplicative, ma se qualcosa non è di immediata comprensione, vi invitiamo a lasciarlo sospeso per il momento e magari ritornate sul quel punto in futuro.

Discorso di Shri Mataji: “Diventare lo Spirito”

In questi tempi moderni, un luogo che è supposto essere un luogo sacro diventa il luogo più profano. È tutto alla rovescia di questi tempi. E quando proviamo a stabilizzare qualcosa di veramente fondamentale, è come un piccolo seme che deve germogliare dalle pietre, deve combattere tante cose. Così dobbiamo tenere i nostri cervelli intatti ed essere sensati su ogni cosa, e provare a vedere che cosa possiamo raggiungere attraverso la nostra pazienza e la nostra comprensione; è molto importante.

Oggi, penso che sia un grandissimo giorno per tutti noi, perché questo posto è il posto del Virata [l’essere cosmico], di Shri Vitthala. È il posto dove Shri Vitthala apparve ad un figlio devoto e quando Gli disse, “È meglio che Tu stia su un mattone”, Egli stette là. E dicono che Egli stette là, aspettando [si riferisce alla leggenda di Pundalik].
Alcuni dicono che la statua che vediamo viene fuori dalla Madre Terra su questa sabbia e questo è il motivo per cui Pundalikaksh continuava a dire, “Sono venuti a vedere me e i miei genitori quando ero occupato con loro, così loro stanno sullo stesso mattone che ho gettato”.
Ora, l’intera storia deve essere intesa in un modo molto saggio, con buon senso. Che Dio Stesso è capace di ogni genere di miracolo. Noi, che siamo creati da Dio, stiamo facendo delle cose che sembrano miracolose, come dire, se prendete in considerazione la situazione degli ultimi cento anni di questo mondo, possiamo dire che al giorno d’oggi noi vediamo molte cose che potrebbero essere miracolose. Cento anni fa, nessuno avrebbe mai potuto pensare che avremmo potuto avere tutti questi allestimenti fatti qui in questi posti così inverosimili.
Ma tutti questi miracoli vengono fuori dal Potere di Dio. Così noi siamo i creatori di quella parte minuscola, davvero minuscola di quel miracolo. Così tutti i miracoli di Dio non possono essere spiegati e non dovrebbero essere spiegati. Essi sono oltre le nostre menti e… per permettere alle persone di sentire la presenza di Dio.
Dio può fare ogni cosa: Egli si può muovere in tutte e tre le dimensioni e anche nella quarta dimensione e può fare tutto quello che vuole. Questo è ciò che avete visto voi ora, nella vostra vita quotidiana, quanti miracoli si sono verificati – a tutti voi – e voi non potete capire come funzionano; possono persino avvenire su cose che non sono viventi, e le persone sono alquanto stupite di come le cose avvengano.
Così dobbiamo credere, ora, dopo aver visto tutto ciò da noi stessi, che Lui è Dio e può fare tutto ciò che vuole; e noi non siamo niente.

Non ci dovrebbe essere razionalità su questo, sul comprendere i miracoli di Dio, “Come può essere? Come potrebbe essere?”. Non potete spiegarlo.
Solo quando raggiungete quello stato mentale dove voi in cui credete tramite le vostre esperienze, che Dio è onnipotente. È molto difficile, questo concetto è molto difficile, perché noi siamo persone “limitate”. Abbiamo poteri limitati. Noi non possiamo capire come Dio possa essere onnipotente, perché non ne abbiamo la capacità.
Così questo Dio che è il nostro creatore, che è il nostro protettore, il solo che ha desiderato che noi si debba esistere – che è la nostra esistenza stessa – è Dio Onnipotente. Onnipotente. Egli può fare tutto ciò che gli piace con voi. Può creare un altro mondo, può distruggere questo mondo. È solo se Egli abbia a desiderarlo.

La Mia idea di venire a Pandharpur per lo Shiva Puja era questa: che Shiva rappresenta lo Spirito, e lo Spirito risiede in tutti voi, nei vostri cuori.
La sede di Sadashiva è sulla cima della testa; ma Egli è riflesso nel vostro cuore.
Ora, il vostro cervello è Vitthala. Così portare lo Spirito nel vostro cervello significa illuminare il vostro cervello. “Illuminare il vostro cervello” significa che: la limitata capacità del vostro cervello deve diventare illimitata nella sua capacità di realizzare Dio. Non userò la parola “capire”, ma “realizzare Dio”, quanto Egli è potente, quanto è miracoloso, quanto grande Egli sia.
L’altro aspetto è che il cervello dell’uomo può creare – naturalmente, da ciò che è inanimato – ma, quando lo Spirito va nel cervello, allora voi create cose viventi, lavoro vivente… della Kundalini. Persino l’inanimato comincia a comportarsi come vivente, perché voi toccate lo Spirito nell’inanimato.

Come il nucleo all’interno di ogni atomo o molecola, ha lo Spirito di quella molecola. E se voi diventate lo Spirito – possiamo dire che il “cervello” di una molecola o un atomo è come il nucleo, il corpo [la parte fisica] del nucleo; ma ciò che controlla il nucleo è lo Spirito che risiede dentro in nucleo. Così ora voi avete l’attenzione del corpo – l’intero corpo dell’atomo-, poi il nucleo e dentro il nucleo si trova lo Spirito.

Nello stesso modo, noi abbiamo questo corpo, l’attenzione del corpo, e poi abbiamo il nucleo – che  è il cervello – e lo Spirito è nel cuore. Così il cervello è controllato attraverso lo Spirito. Come? Che attorno al cuore ci sono sette aure – che possono essere moltiplicate per ogni numero, sette alla potenza di 16 volte cento (1600) – che sono quelle che sorvegliano i sette chakra – alla potenza di 16 volte cento, scusate 16 volte mille.
Ora lo Spirito sta sorvegliando attraverso questa aura – sorvegliando, ripeto di nuovo “sorvegliando” attraverso questa aura. Quest’aura sta sorvegliando il comportamento dei vostri sette chakra nel vostro cervello; sta anche sorvegliando tutti i nervi che stanno lavorando nel cervello. “Sorvegliando”, di nuovo.

Ma quando voi portate lo Spirito nel vostro cervello, allora voi andate due passi avanti.
Perché quando la vostra Kundalini sale, Essa raggiunge il (sito di) Sadashiva e Sadashiva informa lo Spirito – informa nel senso che riflette nello Spirito. Così quello è il primo stato in cui le aure “sorveglianti” cominciano a comunicare ai vostri differenti chakra nel cervello e ad integrarlo.
Ma quando portate il vostro Spirito nel vostro cervello – questo è il secondo stato – allora voi veramente diventate Realizzati nel Sé, in modo completo. In modo completo. Perché allora il vostro Sé, che è lo Spirito, diventa il vostro cervello. L’azione è molto dinamica. Si apre, allora, la quinta dimensione nell’essere umano.
Per prima cosa, quando diventate realizzati [ottenete la Realizzazione del Sé], consci a livello collettivo, e cominciate ad alzare la Kundalini, voi siete nella… voi attraversate la quarta dimensione. Ma quando il vostro Spirito va nel vostro cervello, allora, voi diventate la quinta dimensione – significa che voi diventate “Colui Che Agisce” [“the doer”, non esiste una traduzione esatta del termine doer, derivato da “to do” cioè fare].
Il nostro cervello, ora, per esempio dice, “Bene, solleva questa cosa”, e così voi la toccate con la mano e la sollevate. Voi siete coloro che agiscono [the doer]. Ma quando il cervello diventa lo Spirito, lo Spirito diventa colui che agisce [the doer]. E quando lo Spirito è colui che agisce [the doer], allora voi diventate un completo Shiva, Realizzati nel Sé. In quello stato, se voi vi arrabbiate, non siete attaccati. Voi non siete delle persone attaccate a niente. Voi possedete una cosa, e non ne siete attaccati. Voi non potete essere attaccati, perché lo Spirito è completo distacco, completo distacco. Voi non vi preoccupate di alcun attaccamento in nessun caso.

Nemmeno per un secondo voi siete attaccati.

Ora, direi, per capire il distacco dello Spirito dovremmo studiare noi stessi molto bene, chiaramente: “Come siamo attaccati?”, siamo attaccati, prima di tutto, tramite il nostro cervello, principalmente tramite il nostro cervello; perché tutti i nostri condizionamenti sono nel nostro cervello e tutto il nostro ego è nel nostro cervello. Così tutti gli attaccamenti emozionali sono attraverso il nostro cervello e tutti gli attaccamenti egoistici pure sono attraverso il nostro cervello. È per questo che si dice che dopo la Realizzazione uno deve provare a praticare lo Shiva-Tattwa [tattwa=principio] praticando il distacco.

Ora, come si pratica il distacco?

Perché noi ci attacchiamo a qualcosa – naturalmente attraverso il nostro cervello, ma attraverso la nostra attenzione. Così proviamo a fare quello che si chiama “Chitta Nirodh”, ovvero controllare la propria attenzione, “Dove sta andando?”. Nella Pratica di Sahaja Yoga, se dovete elevarvi, dovete migliorare il vostro proprio strumento e non lo strumento degli altri. Questa è una cosa che si dovrebbe sapere per certo.

Ora, osservate proprio la vostra attenzione, dove sta andando. Osservate voi stessi. Non appena cominciate ad osservare il vostro Sé, la vostra attenzione, diverrete identificati con il vostro Spirito. Perché se dovete osservare la vostra attenzione, dovete essere lo Spirito, altrimenti come potreste osservarla?
Così ora vedete: “Dove sta andando la vostra attenzione?”. Prima, l’attaccamento è, partendo da ciò che è più grossolano, verso il vostro corpo. Così vediamo che Shiva non conosce attaccamento verso il Suo corpo: Egli dorme ovunque, Egli va nei cimiteri e dorme là; perché non è attaccato, non può mai essere affetto da alcun bhoot [i bhoots sono gli spiriti vaganti dei morti che, per qualche motivo, non si reincarnano e rimangono sulla terra] o da alcuna cosa; niente del genere. Egli è distaccato.

Il distacco dovrebbe essere osservato e visto attraverso i vostri propri attaccamenti.
Ora, poiché voi siete anime realizzate, – non ancora lo Spirito, non è ancora venuto nel cervello naturalmente, ma tuttavia voi siete anime realizzate – così quello che potete fare almeno è di osservare la vostra attenzione, potete farlo. Potete osservare la vostra attenzione molto chiaramente, vedendo dove la vostra attenzione sta andando. E poi, controllando la vostra attenzione, anche, potete farlo. Molto semplicemente.
Per controllare la vostra attenzione, dovete solo rimuoverla da questo a quello. Provate a cambiare le vostre priorità. Tutto questo deve essere fatto ora, dopo la realizzazione, un completo distacco. Così il corpo richiede comodità, provate a rendere il corpo scomodo un pochino, provate. Ciò che pensate essere comodo, provate a renderlo un po’ scomodo. Questo è perché le persone sono andate sulle Himalayas. Vedete, anche venire qua ci ha causato non pochi problemi… così andare sulle Himalayas, ve lo immaginate? Così dopo la realizzazione usavano portare il loro corpo sulle Himalayas, “Bene, affronta tutto questo, vediamo come te la cavi!”.
Così quello che voi chiamate l’aspetto della penitenza comincia ora, in un certo senso, è una penitenza che potete fare molto facilmente perché ora siete anime realizzate. Con gioia. Un po’ [di penitenza]. Provate a rendere questo corpo… per Shiva non importa se si trova in un cimitero o sul Suo Kailash [il monte Kailash si dice essere la dimora di Shiva] o in qualunque altro posto.

“Dove è la vostra attenzione?” il punto è, vedete, che la vostra attenzione umana è disperatamente cattiva, terribilmente intrappolata nei nonsensi. “Abbiamo fatto questo a causa di questo” – c’è una spiegazione – o altri devono dare un’altra spiegazione. Nessuna spiegazione è necessaria – da darsi o da accettarsi o da chiedersi. Nessuna spiegazione. Esistere senza spiegazioni è il modo migliore.
In semplice lingua hindi: “jaisé rakhahu taisé hi rahu”, [che significa] “In qualsiasi modo mi accomodi io rimarrò in quello stato, e gioirò”. Più avanti nel suo poema, Kabir dice “Se mi fate andare su un elefante – ovvero su un mezzo di trasporto reale – andrò; se mi fate camminare, camminerò”.
“Jaisé rakhahu taisé hi rahu”, ovvero nessuna reazione su alcun punto – nessuna reazione. Prima nessuna spiegazione, [poi] nessuna reazione!

Ora, il secondo punto riguarda il cibo, che è la prima cosa di cui gli esseri umani sono andati in cerca come gli animali.
Non abbiate nessuna attenzione verso il cibo! Se avete il sale o meno, se avete questo o quello, non mettete nessuna attenzione verso il cibo. Invero voi non dovreste ricordare cosa avete mangiate questa mattina. Ma già pensiamo a cosa mangeremo domani.
Noi consumiamo il cibo non per far funzionare questo corpo, ma per una sorta di soddisfazione di piacere della lingua. Una volta che cominciate a capire che il piacere è un segno di attenzione grossolana, ogni tipo di piacere è una “sensazionalizzazione” (sensazione) davvero grossolana.
Ma quando dico “Nessun piacere”, questo non significa che dobbiate diventare delle persone serie e del tipo… come se vi è morto qualcuno in famiglia! Ma dovete essere come Shiva: così distaccati! Egli venne su un toro, che correva veloce, per sposarsi. Egli sedeva su un toro, con i piedi in questo modo [belli allargati], vedete. E il toro correva veloce ed Egli si teneva al toro, i piedi così [Shri Mataji lo mostra con le mani] E stava andando al suo matrimonio! E con lui venivano persone con un occhio, senza naso, tutti i tipi di persone più strane, venivano con lui. E Sua Moglie si sentiva molto imbarazzata alle cose assurde che le persone dicevano di Shiva.

Lui non si preoccupa della Sua reputazione… ma questo non significa che voi dobbiate diventare hippy! Vedete, questo è il problema, che una volta che cominciate a pensare in quel modo, diventate degli hippy. Molte persone credono che se provano a comportarsi come Shiva, allora diventano Shiva.
Molte persone pensano in quel modo, che se usano il ganja diventano Shiva, perché Shiva usava il ganja [i.e. lo fumava]: perché Lui lo stava consumando tutto per esaurirlo in questo mondo. Per Lui che importa se è ganja, che importa, dategli qualsiasi cosa, Lui non diventerà mai ubriaco. Senza dubbi. Lui lo consuma tutto.
Oppure loro pensano che, se vivono come Shiva, nel modo in cui Lui è così distaccato dalle cose… Lui non era assolutamente preoccupato delle sue apparenze. Quale che sia l’apparenza di Shiva, essa manifesta la Sua bellezza. Non ha bisogno di essere fatto nient’altro.

Così l’attaccamento a una qualsiasi cosa è bruttezza, è bruttezza, è un nonsenso. Ma voi potete vestirvi come volete. O, anche se siete nel vestito più ordinario, voi apparite come la persona più splendida. Ma non è come se voi dite che, “Va bene, allora vuol dire che ce ne andiamo in giro avvolti in un lenzuolo!”
La bellezza che si è evoluta in voi attraverso il vostro Spirito, vi da quel potere che potete vestire quello che volete e non fa nessuna differenza per la vostra bellezza: la vostra bellezza è là tutto il tempo.
Ma avete raggiunto quello stato? E quello stato lo raggiungete solo quando il vostro Spirito entra nel vostro cervello. Con persone orientate sull’ego è più difficile, e questo è il motivo per cui non possono gioire delle cose. Al più piccolo pretesto, capitombolano; e lo Spirito, che è la sorgente della gioia, proprio non viene, non si manifesta. La gioia è bellezza. La gioia stessa è bellezza. Ma quello stato deve essere raggiunto.

Gli attaccamenti vengono in vari modi, andiamo un po’ più avanti con essi.
Poi avete gli attaccamenti verso i vostri familiari. Cosa succederà a mio figlio? Che succederà a mio marito? Che succederà a mia madre, a mia moglie, tutto così, quale nonsenso. Chi è vostro padre e chi è vostra madre? Chi è vostro marito e chi è vostra moglie? Per Shiva – Lui non sa niente si tutte queste cose. Per Lui – Lui e il Suo potere sono cose inseparabili. Così Egli si presenta come una personalità singola: non c’è dualità! [advaita]
Quando c’è dualità solo allora voi dite mia moglie; voi continuate a dire il mio naso, le mie orecchie, le mie mani, mio mio mio mio… andate bene a fondo.

Fino a che dite mio, c’è una qualche dualità. Ma quando dico, “Io, il naso”, non c’è dualità. Shiva la Shakti [Shakti significa Potere e viene rappresentato nel caso di Shiva come la Sua consorte Parvati]. Shakti lo Shiva. Non c’è dualità.
Ma noi viviamo dappertutto nella nostra dualità ed è per questo che c’è attaccamento. Se non c’è dualità, che cosa è l’attaccamento? Se voi siete la luce e voi siete la lampada, allora dove è la dualità? Se voi siete la luna e la luce della luna, allora dove sta la dualità? Se voi siete il sole e voi siete la luce del sole, voi siete la parola e il significato, allora dove sta la dualità?
Ma quando c’è questa separazione, allora c’è dualità. E a causa di questa separazione, voi vi sentite attaccati. Perché se voi siete così, come sarete attaccati? Lo vedete il punto? Poiché c’è una differenza, una distanza tra voi e ciò che è vostro, questo è il motivo per cui voi siete attaccati ad esso. Ma sono io – chi è l’altro? L’intero universo sono io. Chi è l’altro? Tutto è me, chi è l’altro? Non è che un’onda cerebrale o un’onda di ego. Così chi è l’altro? Nessuno!

Questo è solo possibile quando il Vostro Spirito viene nel vostro cervello e voi diventate parte e particella del Virata stesso. Il Virata è il cervello, come vi ho detto. Allora ogni cosa che voi facciate – quando mostrate il vostro umore, quando mostrate il vostro affetto, quando mostrate la vostra compassione, o ogni cosa – è lo Spirito che si sta esprimendo. Perché il cervello ha perso la sua identità. Il cosiddetto cervello limitato è diventato lo Spirito illimitato.
Non so, proprio non so come rendere un’analogia per una cosa del genere. Ma quello che possiamo fare è di capire, che se un colore è lasciato cadere nell’oceano, l’oceano diventa colorato – non è possibile. Ma – cercate di capire – se un po’ di colore, un limitato colore, è fatto cadere nell’oceano, il colore perde la sua identità completamente. Pensate al contrario. Se l’oceano è colorato, e si riversa nell’atmosfera o in un’altra parte, minuta, o in un punto, in un atomo o qualsiasi cosa, essa diverrà colorata.
Così lo Spirito è come l’oceano che ha la luce in sé. E quando questo oceano si riversa nella piccola coppa del vostro cervello, la coppa perde la sua identità e tutto diventa Spirituale! Tutto! Potete rendere ogni cosa Spirituale, Tutto. Voi toccate qualcosa – essa è Spirituale… la sabbia diventa Spirituale, la terra diventa Spirituale, l’atmosfera diventa Spirituale, i corpi celesti diventano Spirituali. Tutto diventa Spirituale!
Così è l’oceano – che è lo Spirito, mentre il vostro cervello è limitato.

Così il distacco dal vostro cervello limitato deve essere fatto vostro. Tutte le limitazioni del cervello dovrebbero essere spezzate così che quando questo oceano riempie il cervello, dovrebbe rompere quella minuscola coppa e ogni pezzetto di quella coppa dovrebbe diventare colorato; l’intera atmosfera, tutto, qualsiasi cosa guardiate, dovrebbe essere colorata. Il Colore dello Spirito, la Luce dello Spirito, e questa luce agisce, lavora, pensa, coordina, fa tutto. Questo è il motivo per cui oggi ho deciso di portare lo Shiva-Tattwa nel Cervello.

La prima procedura è di portare il vostro cervello verso lo Shiva-Tattwa dicendolo, “Vedi, dove stai andando, Sig. Cervello? Stai mettendo l’attenzione su questo, stai mettendo l’attenzione su quello – ti stai coinvolgendo! Ora distaccati, diventa il cervello, solo il cervello, distaccati!. E poi, prendi questo cervello distaccato, e riempilo completamente con il colore dello Spirito.” Avverrà automaticamente. Fino a che voi avrete queste limitazioni alla vostra attenzione, non accadrà. Così uno deve di propria volontà fare questa tapasya [penitenza]. Ogni individuo.

Io spero che molti di voi diverranno lo Shiva-Tattwa durante la mia vita.
Ma non pensate che vi stia chiedendo di soffrire. Non c’è sofferenza in questo tipo di ascesa, se comprendete che questo è lo stato di completa gioia. Che è il tempo in cui diventerete Nirananda, che è il nome della Gioia nominata a livello del Sahasrara [il settimo chakra, quello dello Yoga], il nome della Gioia è Nirananda – e voi sapete che il nome di vostra Madre è Niracosì voi diventate Nirananda.

Discorso prima del Mahashivaratri Puja. Pandharpur, Maharashtra (India), 29 febbraio 1984.

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