Intervista radiofonica a Shri Mataji – Hong Kong 1992

Domanda: Shri Mataji, dalle informazioni che ho letto, Lei è nata in India, ma è cristiana. Come mai?

Shri Mataji: Sono nata cristiana, tutto qui.

Domanda: Da quale parte dell’India proviene ?

Shri Mataji: Dal centro dell’India. Proprio dal centro dell’India.

Domanda: Quanti anni aveva quando si è resa conto di avere questa missione?

Shri Mataji: Fin dall’inizio. Così come ci si rende conto di essere umani, allo stesso modo, sapevo di dover fare tutto questo. Sapevo di essere diversa.

Intervista a Shri Mataji - Hong Kong 1992



Domanda: Ed ha iniziato ad adempiere questa missione fin da quando riesce a ricordare?

Shri Mataji: Sì, certo. Sapevo di avere poteri curativi e il potere di guarire. Sapevo di poter alzare la Kundalini; sapevo tutte queste cose. Ma sapevo anche di voler fare qualcosa per conoscere tutte le combinazioni e permutazioni dei problemi degli esseri umani. Ecco come li ho studiati. Volevo trovare il momento ideale per scoprire un metodo grazie al quale potessero ottenere (la realizzazione) a livello di massa.
Il 5 maggio me ne stavo seduta vicino al mare. Decisi che doveva accadere, e ha funzionato.
Nell’ultimo centro, chiamato area limbica, si trova l’apertura predisposta per il Divino. Come possiamo definirla? Nella Bibbia si chiama battesimo. Il battesimo che abbiamo ricevuto era solo un rituale. Il vero battesimo si ha quando l’energia residuale dentro di noi, chiamata Kundalini, sale e oltrepassa l’osso della fontanella, un osso che era morbido quando eravate bambini. In questo momento ha luogo il vero battesimo, e questo doveva essere ottenuto.
Io, però, volevo creare un metodo per farne un evento di massa, perché se accade ad una persona soltanto… Ad esempio, Cristo era un’anima realizzata, una grande incarnazione, era il Figlio di Dio, senza alcun dubbio, ma nessuno lo riconobbe. Quando Egli tentò di spiegarlo, non lo capirono, perché il suo livello era talmente elevato che non potevano comprendere cosa Egli dicesse, di cosa stesse parlando. Insomma, è stato estremamente sbagliato crocifiggere un personaggio di quel calibro. Egli era un’incarnazione.

Domanda: È stato il 5 maggio di quale anno?

Shri Mataji: 1970.

Domanda: Torniamo a quando era piccola. C’è stato qualcosa di particolare nel modo in cui è stata allevata che può averLa indirizzata in questa direzione?

Shri Mataji: Molte cose. Fin dalla prima infanzia sapevo che dovevo essere concepita proprio da mia madre.
Mi hanno raccontato molte cose che le erano accadute. Una delle cose principali che ora ricordo è che, quando era incinta di otto mesi, volle andare a vedere una tigre. Mio padre disse che era strano che ad uno stadio di gravidanza così avanzato, volesse vedere una tigre. Ma lei insistette per vederne una.
Mio padre, che all’epoca era un noto cacciatore, ricevette un messaggio da un Raja secondo il quale forse nella foresta c’era una mangiatrice di uomini, una tigre, e gli fu chiesto se poteva andare ad aiutarli (a catturarla). Disse a mia madre: “Ho ricevuto questo messaggio e ora devo andare.” Mia madre rispose: “D’accordo, se devi andare, vengo con te.” “Come fai a venire in questo stato?” “Devo venire a vedere la tigre in movimento.” Allora  la portò con sè. Di solito si usano delle specie di piattaforme che vengono costruite sugli alberi; gli abitanti dei villaggi spingono l’animale verso i cacciatori. Mio padre e mia madre rimasero sempre seduti sulla piattaforma, quando improvvisamente la grande, enorme tigre – mio padre disse che non ne aveva mai vista una così grossa – si avvicinò, nella luce della luna, camminando in modo molto circospetto, ma pieno di grazia e dignità. Mia madre ne fu così incantata che rimase a guardarla. Era felice come se avesse visto una figlia, disse che si sentiva molto felice. Mio padre voleva uccidere l’animale, ma mia madre gli disse: “No, se lo ucciderai io salterò giù. Non lo farai.” La tigre scomparve. Non si sa dove sia sparita. Allora mio padre si rese conto che stava per nascere una personalità potente ed essendo lui un’anima realizzata, sapeva che si sarebbe trattato di qualcosa di straordinario.

Domanda: Quando era piccola L’hanno trattata come una persona speciale, Le hanno insegnato cose speciali per aiutarla a compiere la Sua missione?

Shri Mataji: No, non è stato così. Potevo esprimere in modo molto libero la mia personalità. Le altre persone lo accettavano. Ero molto amorevole, compassionevole e generosa. Ero una persona unica da avere come figlia, era tutto diverso; l’unica cosa, direi, era che mio padre mi capiva molto meglio, essendo lui un’anima realizzata. Quando diventai un po’ più grande, mi disse: “È inutile parlarne. Prima scopri un metodo affinché le persone possano ottenere la realizzazione a livello di massa. È questo il tuo lavoro. Come sai, finché non avrai scoperto questo, sarà inutile parlarne. Creeranno un altro Corano o un’altra Bibbia, a cosa servirà? Devi farlo sperimentare, diversamente non capiranno mai.”

Domanda: Ha portato avanti questa Sua idea di cercare di trasmettere questo messaggio tramite la Sua opera con il Mahatma Gandhi?

Shri Mataji: No, quel periodo è stato molto diverso. Era un’emergenza. Ho contribuito in modo limitato.
Lui mi voleva molto bene, mi chiamava ‘Nepali’ per via del viso, io ho un viso largo. Mi chiamava sempre ‘Nepali.’ Ma lui era un uomo nato per un’emergenza, quando l’India desiderava essere politicamente indipendente.
C’era l’idea secondo cui un leader politico non deve preoccuparsi dello Spirito e della Religione, invece lui considerava il nostro Paese la terra dello Yoga. Fondò sempre le sue teorie e filosofie sulla fibra del popolo, e noi siamo un popolo molto religioso. Riguardo a come creare un’atmosfera di soddisfazione nella gente… lui  l’aveva dentro di sé.
Tuttavia non parlò della realizzazione. Quando ero una bambina di 7 anni, giocavo con lui e lui mi voleva molto bene; gli preparavo un po’ di succo d’arancia, e lui discuteva con me di piccole cose. Mi ricordo che una volta gli chiesi: “Perché fai alzare tutti così presto? Se tu vuoi alzarti fallo pure, ma perché li fai alzare tutti così presto? Per me va bene, ma perché lo fai fare a tutti?” (Lui rispose:) “Dovremmo far alzare tutti. Stiamo attraversando una crisi. Dobbiamo combattere contro gli inglesi e ottenere l’indipendenza. Se il popolo è letargico, come potremo riuscirci? Dobbiamo essere disciplinati, dobbiamo avere disciplina  e andrà tutto bene.” Allora gli dissi che dobbiamo avere disciplina interiore, così si rese conto che ero una persona saggia.
Mi voleva bene e mi rispettava in un modo molto paterno. Discuteva con me di varie cose, mi impressionava in molti modi. Aveva in sé il senso dell’integrità. Era assolutamente onesto con se stesso. Era una cosa che apprezzavo. Non ingannava mai se stesso. Questo era il suo aspetto principale. Era molto integro riguardo alle questioni di denaro e tutto il resto. Faceva ciò che diceva, criticava se stesso.
Ma per lui in quel momento il problema non era la realizzazione. Una volta raggiunta l’indipendenza, invece, ci saremmo dedicati alla realizzazione, era quella la questione principale. Invece, ottenuta l’indipendenza, abbiamo avuto il problema della partition (separazione del Pakistan dall’India). Tutta l’attenzione si spostò sulle cose sbagliate. Abbiamo dovuto risolvere questo problema, nessuno in quel periodo pensava alla realizzazione. Doveva essere così.

Domanda: Quanto pensa che il Mahatma Gandhi abbia influenzato il modo in cui si è sviluppato il Suo Sahaja Yoga, il Suo modo di pensare attuale, magari la Sua tecnica?

Shri Mataji: Non era questione di influenza, perché è un altro regno quello di cui sto parlando.
Sahaja Yoga vi porta in un altro regno, dove non esistono questi problemi. I problemi vengono risolti grazie al Potere Divino, non con i poteri umani. Il Potere Divino è lì, e (i problemi) vengono risolti in modo così semplice che non c’è bisogno di usare i poteri umani.
Il suo contributo principale (di Gandhi), penso, fu di stabilizzare un equilibrio nelle persone. L’equilibrio nelle persone è stata la cosa fondamentale. Renderle più indiane, sradicare tutta la mentalità di schiavi che si era insinuata in noi, facendoci trascurare noi stessi. C’erano tutte queste cose. Il regno in cui ero io era diverso dal suo, quindi non si trattava di una questione di influenza.
Direi però che c’è stata un’influenza in certe cose. Ad esempio, la mia scelta di preghiere diverse. Gliele dissi in base ai diversi centri (chakra) dentro di noi. Gli dissi: “Fai prima questa, poi quest’altra…” Lui rispose: “D’accordo, buon’idea,” e le modificò. Fu fatto in modo così semplice e silenzioso che nessuno si accorse che avessimo un legame per queste cose, né lui mi chiese mai dello Spirito, né ha mai meditato. Non meditava perché non era realizzato. A quell’epoca non era un’anima realizzata, la sua attenzione era soprattutto su questo. Rinascerà e sarà realizzato. Nascerà realizzato perché era molto, molto grande. Era una Grande Anima, senza alcun dubbio, un essere umano molto grande. Ma la realizzazione è molto diversa. È un altro regno in cui entrano gli esseri umani. La sua meditazione consisteva nel ponderare le cose, guidare se stessi, ma non era il tipo di meditazione in cui si diventa consapevoli senza pensieri. È una dimensione diversa di consapevolezza.

Domanda: È dunque questo il significato di realizzazione del Sé, ciò che Lei intende per anima realizzata?

Shri Mataji: Sì. ‘Realizzazione del Sé’ significa il momento in cui il Sé, di cui si parla in tutte le scritture, inizia a manifestarsi nella nostra mente cosciente, cioè il momento in cui ne diventiamo consapevoli. A questo punto, il nostro sistema nervoso centrale inizia a registrare il potere del nostro Spirito, del Sé, e noi iniziamo a percepire le vibrazioni dello Spirito, simili ad una brezza, definita nella Bibbia come la brezza fresca dello Spirito Santo.

Domanda: Sta dicendo quindi che quando una persona è realizzata ha delle percezioni fisiche vere e proprie?

Shri Mataji: Sì, riesce a percepire l’energia che sta scorrendo in lei. Non solo fluisce in tutto il suo corpo, ma avviene anche una vera trasformazione. Non si tratta di fare lezioni o di qualche lavaggio del cervello. (Questa persona) entra veramente nella coscienza collettiva, vale a dire che nella sua consapevolezza inizia a percepire i centri di un’altra persona e anche i propri, così può iniziare a correggerli.

Domanda: È come trovare ciò che varie persone hanno descritto in modo approssimativo come l’anima interiore?

Shri Mataji: Sì, ma si tratta di persone abbastanza confuse. Non sanno cosa sia l’anima, cosa sia lo Spirito. Invece, sono tutte cose ben precise. L’anima  non è composta solo dallo Spirito, bensì dal corpo, dalla personalità; eccezione fatta per l’elemento terra. Siamo fatti di cinque elementi, da cui va sottratto l’elemento terra; a quel punto diventate l’anima, perché non vi si può vedere, esistete su un altro piano.

Domanda: È stato prima che Lei decidesse di iniziare davvero la Sua missione che ha frequentato corsi di medicina?

Shri Mataji: Sì, ho studiato un po’ di medicina, perché sapevo che avrei dovuto parlare ai medici per spiegare loro cos’è tutto questo; sapevo tutto tranne la terminologia, perché i nomi vengono attribuiti dagli esseri umani. Quindi, ho dovuto studiare. Ho anche studiato un dizionario di psicologia perché sapevo che avrei dovuto parlare agli psicologi, ai medici e agli scienziati che devono venirne a conoscenza, e usare la loro terminologia.

Domanda: La teoria degli scienziati afferma che l’uomo discende da una piccola cellula venuta da Dio sa dove. Cosa ne pensa?

Shri Mataji: È un  un dato di fatto. Egli (l’uomo) proviene da una cellula, si è evoluto da una cellula. Come si è evoluto? Perché? Qual è lo scopo della sua vita ? La scienza non dà queste risposte. Qual è il potere che vi fa evolvere? Neanche a questo si dà una risposta. In Sahaja Yoga venite a conoscenza di tutto questo; non solo evolvete, ma con lo stesso potere ascendete.

Domanda: Qual è allora la Sua teoria a questo proposito? Perché siamo qui, perché questo processo è così lento?

Shri Mataji: Ogni cosa creiate… anche voi  esseri umani ad esempio, avete creato delle cose. Una bella lampada serve a darci la luce, l’energia. È così che Dio ci ha creati, per darci il Suo potere affinché possiamo percepirlo, conoscerlo con la nostra consapevolezza,  comprenderlo,  emettere i suoi poteri e gioirne. Per usare le parole di Cristo: “Per entrare nel Regno di Dio”.

Domanda: Sta parlando dello stesso Dio di cui parlano tutte le religioni?

Shri Mataji: Assolutamente; non esiste nient’altro.

Domanda: Sahaja Yoga è una specie di nuova religione?

Shri Mataji: No, è l’integrazione, è l’illuminazione che dimostra l’integrazione di tutte le religioni e di tutte le incarnazioni.

Domanda: In che modo lo dimostra?

Shri Mataji: Nel senso che così si riesce a vedere che in una stanza ci sono molti oggetti. Quando è buia, si vede una cosa diversa da com’è, un’altra cosa la descriviamo diversa da com’è, oppure (si dice) ‘Questo è mio, quest’altro è mio, questa è la verità,’ perché voi vedete una cosa e un’altra persona ne vede un’altra. Con la luce, invece, vi rendete conto che sono tutti aspetti della stessa cosa.
Sahaja Yoga vi dà proprio la luce dello Spirito, mediante la quale iniziate a vedere che sono tutti aspetti di un’unica cosa. Ad esempio, una volta che vi connettete con lo Spirito, iniziate a ricevere le vibrazioni fresche sulle mani. Se volete chiedere: “Dio esiste?” Immediatamente sentite che vi arrivano vibrazioni freschissime. Così si risponde alle domande: per ogni Domanda le sentite (le vibrazioni). Per qualsiasi problema, potete chiedere e avere la risposta perché siete connessi con l’Assoluto. Per tutte le domande che ponete, ad esempio: “Tu sei un’anima realizzata?”, potete ricevere la risposta sulle mani e sapere se è la verità.
(Si può sapere) se, come si dice, Cristo era Figlio di Dio. La gente lo contestò, posso capirlo perché non erano anime realizzate, per questo motivo, a quel tempo, non riuscirono a comprenderlo. Ma quando siete realizzati, chiedete semplicemente: “Era il Figlio di Dio?” e sentirete che le vibrazioni inizieranno a fluire.
Saprete chi era un vero santo o profeta, e chi non lo era. Potrete scoprire ogni cosa tramite queste vibrazioni, perché si è stabilito un rapporto, ora siete connessi. Allo stesso modo in cui questo microfono è connesso con tutto il circuito elettrico. Finché non è connesso con il circuito, è inutile. Dovete essere connessi con la centrale. Finché questo strumento, che si è evoluto dall’ameba allo stadio attuale, non sarà connesso alla centrale, non conoscerete voi stessi. Non conoscerete il vostro scopo, né la funzione per cui siete creati.

Domanda: Sicuramente dipende dallo stadio di evoluzione raggiunto, il fatto di iniziare anche soltanto ad interrogarsi su queste cose.

Shri Mataji: No, non necessariamente, perché il momento è giunto. Non c’è bisogno di interrogarsi. Trovo che accada ovunque, e trovo che lo si faccia in modi diversi. Ad esempio, alcuni Paesi stanno affrontando dei problemi molto pressanti. Uno di questi è il cancro, e può essere curato con Sahaja Yoga, diversamente non si può curare.
Ci sono tantissimi fattori; i Paesi in via di sviluppo hanno i loro problemi, allora si mettono a pensare: “E noi? Qual è la nostra situazione?” Ad esempio in India abbiamo dei problemi, sono molto confusi. Non sanno risolvere le loro difficoltà. Provano a risolverne una  iniziando a chiedersi cosa sia, dov’è stato l’errore. Non avete la luce. Camminate nell’oscurità. Vi scontrate l’uno nell’altro senza alcun motivo.

Domanda: Pensa che la gente riuscirà a praticare Sahaja Yoga?

Shri Mataji: Sì, assolutamente. Una volta realizzati, dovete stabilizzarvi un pochino, è vero. Ci vogliono al massimo uno o due mesi. Una volta stabilizzati, diventate molto potenti e saggi. Le vibrazioni vi guidano e non fate proprio cose sbagliate. Se le fate non vi piace, perché iniziate a sentire dolore nelle dita. Se qualcosa vi accade, ne gioite, con grande beatitudine.

Domanda: Non pensa che magari potrebbe andare allo stesso modo, ad esempio, di ciò che Lei ha detto a proposito del Cristo, dei suoi insegnamenti, della sua idea dell’amore, di come si debba amare tutti? Alcuni non lo accettarono proprio.

Shri Mataji: Non importa. Ora, tuttavia, questo potrebbe non essere (più) possibile, perché chi non riesce ad accettare avrà dei problemi. Si dovrà accettare, oppure si avranno dei problemi. Forse gradualmente dovranno accettare, perché questa è la soluzione ad ogni difficoltà; poiché avete problemi dovrete accettare, d’altra parte gli esseri umani accettano facilmente.
Vede, Cristo, a quell’epoca, non venne per la Realizzazione. Venne solo per dimostrare che esiste un Potere Spirituale. La Resurrezione, che non poteva essere ucciso, è il suo messaggio. Il mio messaggio non è la Resurrezione o altro. Il mio messaggio è la vostra Resurrezione, la Resurrezione dell’intero genere umano, la sua evoluzione. È questo il mio messaggio. È questo il mio lavoro.

Domanda: Come convincerà i cinici incalliti che questo è il modo giusto per affrontare le cose?

Shri Mataji: Vede, la natura agirà in modi molto diversi. Ci sono dei cinici certo, lo sono per determinati motivi. Non sarebbero così, ma sono condizionati. Si può scoprire perché abbiano problemi; problemi mentali, problemi con la famiglia. I cinici hanno sempre problemi familiari. Non dico che abbiano sempre dei problemi; alcuni dicono che solo le persone felici possono entrare in Sahaja Yoga. Non è necessariamente così.
Esiste una categoria di ricercatori. Prima devo preoccuparmi di loro, dei veri ricercatori. Sono una categoria. Per questo sono infelici, perché sono una categoria diversa. Non saranno soddisfatti di niente, proveranno qualsiasi cosa; proveranno ad accumulare un po’ di denaro, ad ottenere il potere. Proveranno una cosa, l’altra, ma non saranno felici, perché sono una categoria diversa. Allora cercheranno Dio, lo cercheranno ripetutamente. Andranno dalla gente sbagliata, spenderanno denaro qua e là. Faranno una cosa, ne faranno un’altra, proveranno di tutto; infine troveranno. Non avendo ancora trovato ciò che cercavano, entreranno in Sahaja Yoga.
Quindi, prima di tutto, la mia attenzione è sui ricercatori. Sono una categoria. Come le ho detto, queste persone sanno che William Blake ha scritto di loro, chiamandoli ‘uomini di Dio.’ E questi uomini di Dio, dice, diventeranno profeti. E questi profeti avranno il potere speciale di dare la realizzazione agli altri, e di renderli (a loro volta) profeti.

Domanda: Sta quindi dicendo che (William Blake) era un’anima realizzata?

Shri Mataji: Sì, certo.

Domanda: Come può essere un’anima realizzata, visto che Lei è qui adesso?

Shri Mataji: (ridendo) Ci sono state anche prima molte anime realizzate, perché questa Energia è onnipervadente, eterna, ed esiste ovunque. Tutti i grandi santi (lo erano), ad esempio Giovanni Battista era un’anima realizzata; Shakespeare era una grande anima realizzata. Era straordinario il modo in cui cercava di mostrare la futilità della vita. Era sicuramente un’anima realizzata. Sentendo le vibrazioni di queste persone, saprete se erano realizzate o no. Potete sentire dalle vibrazioni che erano realizzate. Queste anime realizzate esistevano già migliaia di anni fa. Così come su un albero, all’inizio ci sono solo uno o due fiori, gradualmente arriva il tempo della fioritura, e vi crescono molti fiori e frutti.

Domanda: Cosa occorre per essere un’anima realizzata? Si tratta di una persona matura, o di qualcuno che apprezza l’umanità per ciò che è?

Shri Mataji: No, non è importante l’atteggiamento mentale. È il desiderio dentro di voi, il puro desiderio di essere uno con Dio, di essere uno con ciò che è oltre. Questo è il puro desiderio. Forse anche i desideri visibili non sono tutto. Ve ne stancate. È una commedia, e vi annoiate. Provate di tutto, ma ciò non vi rende felici.
Vedete, il puro desiderio è di essere uno con il vostro Spirito. Potreste non essere istruiti, potreste essere un monello di strada, potreste vivere in un posto sperduto, eppure il puro desiderio potrebbe esistere completamente in voi e agire. Voi non siete consapevoli del puro desiderio, eppure esso funziona; non ne siete consapevoli, eppure esso agisce, perché non vi sentite felici con altre cose. Vi sentite frustrati. Qualsiasi cosa proviate, cosa importa? È la scienza dell’economia. Potreste soddisfare un desiderio in particolare, ma in generale non si possono saziare. Persino la materia, quindi, vi insegna.

Domanda: A questo punto mi vengono in mente due pensieri molto interessanti. Il primo è se con la realizzazione si ottiene la conoscenza di cosa esiste dopo la morte. Il secondo è se con la realizzazione si trova davvero un po’ di Dio dentro di sé.

Shri Mataji: È questo il punto. Il secondo punto è esatto. Quando trovate Dio dentro di voi,  le vostre priorità per quanto riguarda la conoscenza delle cose, cambiano. Non volete sapere cosa c’è dopo la morte, perché siete nel presente. Non vi preoccupate del passato e del futuro, ma ne venite a conoscenza perché gradualmente la vostra visione migliora. Iniziate a vedere cosa accade dopo la morte.
Vedete avvicinarsi a voi i pazienti e iniziate a vedere che  sono posseduti da spiriti, e poi, parlando, venite a sapere molte cose che li riguardano. Di cosa si tratta? È qualcosa che vi accade per sperimentare la verità che avete scoperto. Ma la cosa principale che vi accade è un sentimento di universalità; iniziate a sentirvi così, nel senso che ciò diventa parte integrante della vostra consapevolezza. Entra proprio a far parte integrante della vostra consapevolezza.
Come esseri umani, avete una consapevolezza speciale per i fiori, per la pulizia, che gli animali non hanno. Allo stesso modo, arrivate al punto in cui diventate semplicemente consapevoli di ciò che vi circonda. Iniziate a percepire cos’è giusto e cos’è sbagliato.
Ad esempio, se dico a qualcuno che una cosa è peccato, la farà cento volte. Se invece do la realizzazione, non la faranno proprio, se ne renderanno conto. Se di notte dormo in una stanza in cui c’è un serpente anche se qualcuno mi avverte che c’è il serpente, gli risponderò che non c’è, perché io non lo vedo. Ma se si accende la luce, saprò che c’è il serpente e fuggirò via.

Domanda: Ma come si fa a sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato?

Shri Mataji: Vede, esiste questo problema perché non avete trovato l’Assoluto. Ma se avete trovato l’Assoluto, lo saprete e basta. Non è una conoscenza che si possa acquisire attraverso la razionalità, ma è nel vostro essere. Lo sentite sulle dita, sapete cosa sta accadendo ad un’altra persona, iniziate a percepirlo. Ma non basta sentirlo, sapete che qualcosa non va in una casa perché sulle vostre dita ci sono dei centri che si bloccano. Se poi fate delle domande,  scoprite che qualcosa non va.

Domanda: Ora sta parlando di sensazioni sulle dita; una parte del corpo. Come è arrivata a quest’idea particolare, secondo cui è tramite le dita che si ottiene la conoscenza di sé?

Shri Mataji: Sapevo già da prima tutte queste cose. È troppo (ride) dire ora che è vero? Cosa dire? Lo sapevo. Questa è la mia conoscenza – come dire – sapevo tutto questo.

Domanda: Si sente inviata qui da Dio, oppure, diciamo, il prossimo profeta della serie?

Shri Mataji: Non voglio parlare di queste cose perché non voglio essere crocifissa. No, sono abbastanza saggia. Ma secondo gli esseri umani c’è qualcosa di speciale, senza dubbio, qualcosa di molto grande. Per me, però, non è niente di straordinario.
È la stessa cosa: il sole vi dà la luce, che c’è di così straordinario? Ha la luce, quindi ve la dà. Supponiamo che io abbia questo potere. Non sono capace nemmeno di accendere la radio, non ci riesco, sono davvero senza speranza; ma conoscevo la Kundalini, sapevo come fare questo lavoro. Non c’è nessun motivo per sentirmi superiore o inferiore. Questo è il mio lavoro. Sono qui per questo lavoro, ecco tutto.

Domanda: Molte persone, soprattutto negli ultimi anni, hanno espresso idee su questa stessa sua linea. Molti tipi di Yoga, molti yogi. La gente si è fatta un’idea sbagliata dello Yoga.

Shri Mataji: Vede, Yoga, in parole semplici, significa unione con Dio, con lo Spirito.
Ogni altra cosa come stare dritti sulla testa ecc. è assurda. Si tratta di un processo spontaneo. È un processo vivente del Dio vivente. Deve avvenire dentro di voi, come un seme che germoglia. Stando dritti sulla testa, potete forse far germogliare un seme? Potete trasformare un fiore in un frutto? Ci riuscite facendo qualche esercizio?
L’Hatha Yoga era praticato in India migliaia di anni fa, quando avevamo uno stile di vita diverso: si mandavano gli studenti da un guru, da un maestro, e vivevano con lui nella foresta. E venivano selezionati alcuni studenti ai quali veniva data la conoscenza del Sé. Ma la prima cosa, secondo il vero Yoga di Patanjali, è che si deve avere ishwa pradita, occorre stabilizzare Dio. Se non lo si è fatto, si tratta solo di persone che recitano, tutto qui, niente di importante.
Tutti questi cosiddetti esercizi equivalgono a diverse correzioni dei vostri vari centri – correzioni a livello fisico – e devono essere usati in un momento preciso per un problema preciso. Se ad esempio avete un disturbo al collo, a che serve fare esercizi per lo stomaco? Ma il modo in cui le persone praticano oggi l’Hatha Yoga, è come prendere la scatola delle medicine tutta insieme. In questo modo dimagriscono, e pensano che questo dimagrimento sia una cosa molto salutare, mentre un dimagrimento di questo tipo avviene perché diventano persone aride.
Prestate una particolare attenzione perché l’attenzione è sulla salute, ma la salute non è tutto. Queste persone diventano molto irrequiete, molto nervose, possono essere molto irascibili o addirittura terrificanti, oppure molto noiose. Possono divorziare dalla moglie, picchiare i figli. Possono fare cose di ogni tipo. In India anticamente abbiamo avuto yogi di questo genere. Maledicevano le persone per provocarne la morte. È forse questo il modo di ottenere lo Yoga?

Domanda: Quindi si tratta di un concetto errato di Yoga, oppure di una pratica errata?

Shri Mataji: No, questa non è una pratica errata. Vede, io sono una Madre, concederò il beneficio del dubbio, perché non avevano la conoscenza completa, quindi alcuni si sono spostati su un lato e altri sull’altro lato. Prendiamo ad esempio la devozione: ballare e cantare nel nome di Dio. Diventano pazzi con queste cose, li ho visti impazzire con queste cose. Questo è un altro estremo [questa è attitudine di canale sinistro, mentre quella descritta precedentemente è di canale destro, ndr]. Un estremo di questo lato è quello di diventare delle specie di fanatici o di asceti, e da lì partono altri estremismi. Dio, però, sta in mezzo, non agli estremi.

Domanda: La gente è fatta così: tende ad essere diffidente, alcuni potrebbero dire: “Come facciamo a sapere che lei non ci deruberà o non ci condurrà in un altro vicolo cieco?”

Shri Mataji: Verissimo. Sarei felice se non dessero fiducia alla gente. Se lo fanno, vengono ipnotizzati. Se qualcuno chiede loro del denaro, sono molto contenti di darglielo. È come una gara.
Di recente in India c’è stato qualcuno che ha guadagnato due crore (venti milioni) di rupie grazie a persone simili. A loro danno fiducia perché sono stupidi. Hanno sempre dubitato delle personalità reali mentre hanno sempre dato fiducia alle persone false. Sono stupidi, da questo punto di vista.
Ci sono certe cose in base alle quali si può giudicare se una persona è sincera o no. La cosa principale è che non si può vendere Dio. Non si può guadagnare denaro nel nome di Dio. Non potete vendere le vibrazioni. Non si possono vendere queste cose. È qualcosa di molto prezioso a cui non si può attribuire un valore; è inestimabile. Si tratta dell’amore di Dio.
Quindi, non può esserci una religione regolarmente organizzata da vendere al mercato. È ignobile e molto offensivo. È davvero vergognoso. Lo fai perché li ami, sono parte integrante del tuo essere. Ecco perché li curi: perché sono parte integrante del tuo essere. Voi non dite: “Se curo questa mano, se le do un po’ di sollievo, allora devo pagare l’altra mano, oppure ho degli obblighi nei suoi confronti.” Lo fate e basta, perché è parte integrante del vostro essere, quindi deve esserci compassione. Non può essere una questione di soldi o di tutte queste altre cose che ci sono in giro dalle quali la gente è affascinata.

Tutti i circhi avranno i loro ipocriti che indosseranno abiti di ogni tipo. Le persone ne restano molto impressionate, si preoccupano maggiormente delle cose superficiali. Se, per dire, quando nevica vi mettete seduti in una piazza con un panno intorno alla vita, (diranno): “Oh, è arrivato un grandissimo santo”.
Ma che cosa abbiamo a che fare noi con gli asceti, quando siamo persone che vivono in famiglia? Se sono asceti, non dovremmo avere niente a che fare con loro. Siamo persone normali che vivono in famiglia, le persone migliori per Sahaja Yoga. E quelli che sono fuggiti dalla propria vita, lasciateli andare a soggiornare sull’Himalaya. Non hanno alcun motivo per venire a vivere dei nostri guadagni, come parassiti. Sono parassiti della peggior specie. Commerciano con l’oppio, (usando) il denaro altrui. Ecco cosa sono. Non hanno dignità, alcuni sono molto crudeli. Hanno reso delle persone molto povere, estorcendo loro tutto il denaro. Non solo, ci sono anche contrabbandieri, ma non importa. Hanno però messo degli spiriti nelle persone e queste soffrono di epilessia, hanno problemi, disturbi renali. Hanno problemi di ogni tipo. Queste persone orribili sono sataniche.

Domanda: Lei quindi si sta votando completamente alla Sua missione, con mente, corpo e finanze?

Shri Mataji: Vede, direi che io sono una personalità completamente integrata; come persona sono un tutt’uno. Non sono solo cuore o anima o qualcos’altro; quindi, qualsiasi cosa io faccia la faccio in modo totale, con ogni mio aspetto. Non sono disintegrata. Non si pone nemmeno la questione. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, non ho bisogno di molti fondi. Per i miei viaggi e tutto il resto, paga soprattutto mio marito. A volte pagano anche le persone che mi invitano. Penso che mio marito non dovrebbe pagare per la loro salvezza; è un po’ troppo. Anche loro diventeranno dei parassiti. Anche per questo si deve pagare. Va bene se mi pagano al massimo il viaggio. Io ho pochissime esigenze e, grazie a Dio, in questa vita non sono la moglie di un falegname, sono la moglie di un agiato signore.

Domanda: Adesso ha intrapreso la Sua missione di cercare di far conoscere al mondo Sahaja Yoga. Quanti seguaci ha attualmente?

Shri Mataji: Non ho un registro. Non ho una lista. Se ora mi chiede, ad esempio, di questo signore (indica un Sahaja yogi) che ha incontrato qui, non mi ricorderei mai che è uno di loro, perché non tengo registri. Non conti tutte le foglie a cui dai la luce, non lo fai proprio. Ti piace semplicemente dare, tutto qui; non ti metti a contare. A che scopo contare? Non vuoi avere niente in cambio, quindi perché contare? Accettate chi vuole soltanto dare? Adesso questi fiori stanno dando fragranza. Contano forse a quante persone hanno dato questa fragranza? Chiunque si avvicini loro la riceverà. Il loro compito è quello di dare fragranza, e così lo fanno. È molto semplice.

Domanda: Non distruggerà un po’ questo aspetto del donare se si metterà su un piedistallo, cosa che potrebbe accadere se Lei avvicinerà un pubblico più vasto, un gruppo più ampio di persone?

Shri Mataji: Non penso mai a queste cose. Ha sempre funzionato tutto in modo tale che finora ci sono riuscita.
L’altro giorno eravamo in un villaggio di seimila persone e hanno avuto tutti la realizzazione, proprio come un fulmine. Tutti quanti. Ci pensa? Hanno avuto tutti la realizzazione, il resto non conta.
Pensi a questo Potere Divino che trasforma i fiori in frutti. Il fiore del mango si trasformerà in un mango. Pensi al modo in cui queste cose funzionano, con quali dettagli, in che modo delicato. In che modo viene preservata ogni caratteristica. Se parlo di questo Potere, perché mai dovrei contare?

Domanda: Il Potere Divino, Dio…perché ci ha messi tutti qui?

Shri Mataji: Oh, Lui vi amava così tanto; è per questo che ci ha messi qui. In una piccola fase di transizione avete dovuto imparare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Tutto questo solo per farvi crescere un poco, tutto qui, e vi siete sentiti tutti molto spaventati. Non c’era niente da temere. Tutto ciò che ci ha dato è così bello, ma voi non volete vedere. Non vogliamo vedere niente. È questo il problema.

Domanda: Ma perché metterci in una situazione simile? Perché non crearci proprio uguali a Lui o a Lei?

Shri Mataji: O a chiunque si tratti. Il fatto è che dovete crescere, no? È come se fosse un uccellino che la mamma mette al mondo. La mamma deve insegnare all’uccellino a volare, no? Lo fa volare chiamandolo. Allora l’uccellino chiede: “Perché non mi hai creato simile a te?”- “Ma allora come potresti imparare? Devi diventare un maestro, e come farai se prima non impari tu?”. Voglio dire che qualcuno può anche cucinare per voi e imboccarvi, ma voi dovete assaggiare, questo dovete farlo voi. Se non avete alcun senso del gusto, come potrete gioirne? Lui deve sviluppare le vostre papille gustative. Dovete crescere, è necessario.

Domanda: Per quale scopo stiamo crescendo ?

Shri Mataji: Sarete le luci di Dio, i fari della luce dell’amore di Dio che fluirà in questo mondo.

Domanda: Alla fine dovremo crescere fino ad essere proprio come Lui ?

Shri Mataji: Sì, proprio così. Egli vi ha creati a Sua immagine, certo, nella Sua Collettività e tutto quanto per diventare l’oceano; ma non diventando l’oceano, bensì dissolvendovi semplicemente in esso.

Domanda: Cresciamo solo in apparenza oppure cresciamo davvero? Dopo tutto, in questi anni non abbiamo imparato poi tanto sulla guerra.

Shri Mataji: La guerra. Qualsiasi cosa si dica, non abbiamo imparato molto sulla guerra. Non abbiamo imparato; è una situazione ottimale che l’uomo non abbia imparato molto perché, se Dio vi avesse detto prima che non avreste imparato niente, non ci avreste creduto poiché avete la libertà di scegliere. Non avete imparato molto. Non abbiamo imparato; quindi adesso vi calmate. È questo uno degli stili di Dio: far sì che gli esseri umani imparino, altrimenti non ce la farebbero. Se non aveste creato una bomba atomica, non avreste mai imparato quali assurdità abbiamo commesso con tutti i nostri esperimenti scientifici. È come un Satana nella vostra testa. A quel punto vi rendete conto di ciò che avete fatto a voi stessi, e tornate sui vostri passi. Tutti questi shock sono importanti, diversamente non potreste avvicinarvi mai a Dio, non ci pensereste mai, perché la libertà provoca l’ego e le persone diventano molto orientate sull’ego. Ce ne sono così tante che non credono proprio in Dio. Pensano che siano sciocchezze.

Domanda: Avremo così tanta libertà che alla fine distruggeremo noi stessi?

Shri Mataji: No, non potremo mai distruggere. Questa è la creazione di Dio. Vi ha creati Lui, e non distruggerà mai la Sua creazione. Voi non fate niente, non fate proprio niente. Vedete, questa è un’impressione errata che hanno gli esseri umani. Ciò che loro creano sono opere senza vita. Vedete, adesso che i fiori sono morti, voi li avete sistemati. L’albero è morto così voi avete creato i mobili, tutto qui. I morti ai morti. Potete svolgere un qualsiasi lavoro vivente? Un lavoro vivente? Proprio per niente. Solo dopo la realizzazione potete farlo, risvegliando la Kundalini. Allora potete riuscirci. A quel punto avete il diritto di diventare maestri.

Domanda: Possiamo quindi creare le cose?

Shri Mataji: Sì, certo. Iniziate a creare; iniziate a creare una nuova personalità risvegliando la Kundalini.

Domanda: Cosa si ottiene una volta che avviene questo risveglio? In che senso, cioè, diventiamo migliori?

Shri Mataji: Vede, come le ho detto, siamo come una luce. Quando siete illuminati, cosa vi accade? Vedete la luce. Con la luce vedete voi stessi. Ogni confusione scompare. Conoscete la Verità e vi sentite pieni di beatitudine e di felicità perché sapete tutto. Non c’è caos, niente. Siete del tutto rilassati e l’energia inizia a fluire in voi in continuazione.
Quella luce non si perde mai, e in essa vedete cosa è giusto e cosa è sbagliato. Comprendete tutto così bene. E quando diventate la luce cosa fate? Date questa luce agli altri, così che anche loro diventino illuminati.
Una luce morta non può dare luce agli altri nello stesso modo in cui può darla quest’altra luce. Ma, una volta realizzati, potete rendere illuminati gli altri. Tutta la confusione che deriva dal non essere integrati, i conflitti, i problemi politici, economici e religiosi, tutto scomparirà completamente, una volta che sarete illuminati. Gli esseri umani devono ricevere l’illuminazione, perché sono nell’oscurità. Ecco perché ci sono tutti questi problemi.

Domanda: Il mondo così come lo conosciamo cesserà di esistere se diventeremo tutti illuminati fino a questo livello?

Shri Mataji: In quel momento fiorirà. Assumerà un’altra forma (piena) di bellezza, gioia e felicità.

Domanda: Il Paradiso di cui si parla tanto nelle scritture religiose?

Shri Mataji: Sì, è così. Ciò che è stato promesso deve avvenire. Tutto ciò che hanno detto deve essere provato. Tutto questo è il lavoro che Sahaja Yoga deve svolgere. Ecco perché è il Maha Yoga, il Grande Yoga.

Domanda: Quanto tempo ci vorrà per arrivarci?

Shri Mataji: Vede, dipende dagli esseri umani, da ciò che faranno. Tutto qui. Adesso sta a loro decidere. Devono prendere una decisione.

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