Un giovane di nome Vayu, un giorno chiese al suo guru: “Maestro, qual è l’essenza dell’aria?”
Il vecchio prese una canna vuota e vi soffiò dentro, ne uscì una melodia soave e leggera che presto avvolse l’animo del giovane.
Sulle ali di quel suono, Vayu, poté innalzarsi al di sopra delle cime innevate e planare su immense valli mescolandosi ai fragranti profumi dei fiori.
Una leggera brezza accarezzò i suoi capelli e scivolando sulle mani, lo accompagnò fino al mare dove il respiro è più forte tanto da far rigonfiar le vele di vascelli in cerca di nuove terre.
Il gusto salmastro della brezza marina, riempì il suo respiro interrotto da grida festose di bambini che giocavano rotolandosi con le onde. Il suono fragoroso delle onde lo sospinse fino ad una capanna di pescatori dove delle mani tremanti cercavano conforto e calore da un gran fuoco.
Lo scintillio delle fiamme innalzarono il giovane Vayu al di sopra della capanna fino ad incontrare il forte abbraccio del vento del nord. Fu trasportato su mari e terre sconosciute, il suo respiro si mescolava col respiro d’uomini giusti e di malvagi, ne divenne parte, ne divenne il suono, il suono di una voce che chiedeva: maestro, qual è l’essenza dell’aria?
[…] Fonte: YogaFacile.it […]