Come è possibile far interessare un bambino alla meditazione?
Prima di tutto, ovviamente, non si può costringere un bambino a meditare; anzi, in generale, non si può costringere nessuno a meditare, perché meditare non è una cosa che si fa, ma uno stato in cui si è e per raggiungere tale stato il primo requisito necessario è il desiderio.
Quello che si può fare, però, è creare un interesse nella meditazione, coinvolgere il bambino in modo che la sua attenzione sia completamente catapultata in questa attività. L’approccio più ovvio è quello della “Meditazione Gioco” (Meditation & Play). Un gioco che ha naturalmente un valore sottile importante che piano piano verrà compreso dal bambino; quando il bambino avrà capito il valore di quello che sta facendo e come la meditazione può aiutarlo a stare meglio nei momenti del bisogno, allora probabilmente lo farà da sé e saprà in ogni momento come usare quello che ha imparato.
L’approccio giocoso deve essere preso come un modo per esprimere la propria creatività e il proprio amore e non con l’idea “Oddio, e ora che mi invento?”. In verità, dovrebbe essere un divertimento anche per i genitori.
Si possono inventare dei ritornelli simpatici per invogliare alla meditazione, anche riprendendo dei motivetti dai cartoni animati preferiti dei propri bimbi. Per esempio, mi capitò di inventarne uno per un bambino qualche anno fa, che si rifaceva alla canzoncina della Fata di Cenerentola, qualcosa del genere:
Salacabula Magicabula Bidibi-Bodibi-Bu, a meditare vieni anche tu, Bidibi-Bodibi-Bu
Salacabula Magicabula Bidibi-Bodibi-Bu, a meditare vieni anche tu, Bidibi-Bodibi-Bu
Con la meditazione vedrai che meglio ti sentirai
Ma la formula che ti aiuterà è Kunda-li-ni suuu
Salacabula Magicabula Bidibi-Bodibi-Bu, a meditare vieni anche tu, Bidibi-Bodibi-Bu
Devo dire che aveva avuto un notevole successo. Magari si può accompagnare il motivetto anche con una piccola danza.
Prima meditazione
Per la prima meditazione, si procede in modo semplificato rispetto a quello che si fa di solito (vedi Realizzazione del Sé). Dopo aver spiegato cosa è la Kundalini e del suo compito di prendersi cura di noi e farci stare bene, ci si siede a terra con le mani bene aperte. Poi si chiudono gli occhi e si cerca di tenere l’attenzione dentro di sé, in silenzio.
Si porta la mano destra sul cuore e per tre volte di dice:
Poi si porta la mano destra sulla cima della testa e si fa ruotare per sette volte in senso orario e allo stesso tempo si dice:
Infine si riporta la mano giù sulla gamba e si rimane un po’ in silenzio. Possiamo invitare il bambino a tenere l’attenzione sulla cima della testa nel punto in cui teneva la mano; gli si può dire di stare attento e vedere se sente qualcosa, senza specificare cosa (lasciamo che sia il bambino a raccontarci cosa sente. dà più l’idea di una scoperta).
Infine si può invitare il bambino a portare la mano destra sulla testa a circa 2-3 cm di distanza per vedere se sente la brezza fresca fuoriuscire; poi può provare anche con la sinistra.
Questa è la prima meditazione che si può ripetere tutte le volte che si vuole, anche se – come succede per i grandi – per alzare la Kundalini dopo il suo risveglio basta fare come viene spiegato in Come cominciare la meditazione.
Dopo la prima meditazione
Una delle cose più belle che si possano fare è meditare con i propri bambini. Si scoprirà un mondo ancor più ricco di armonia: non solo le vibrazioni saranno molto più forti, ma i bambini stessi vi sorprenderanno con le loro intuizioni. Per cui, dedicare dieci minuti alla meditazione collettiva con i propri bambini sarà un momento importante sia per loro che per voi.
Come dicevamo, dopo la prima meditazione in cui si ha il risveglio della Kundalini, nelle meditazioni che seguono basterà alzare la Kundalini con i semplici movimenti illustrati in Come cominciare la meditazione.
Usare dei ritornelli per accompagnare ogni gesto non solo rende più piacevole la tecnica, ma permette anche loro di capire il senso di quello che stanno facendo (per gli adulti ovvio avendo studiato la teoria). Per esempio, durante i tre movimenti ascensionali in cui si invita la Kundalini a salire sul Sahasrara, si potrebbero accompagnare i movimenti con le tre affermazioni:
- Kundalini sali, Kundalini sali e liberami dalla tristezza.
- Kundalini sali, Kundalini sali e liberami dall’agitazione.
- Kundalini sali, Kundalini sali e fammi essere bravissimo.
ricordando che il lato sinistro è il canale delle emozioni, quello destro è quello dell’azione e quello centrale dell’evoluzione.
Oppure si può usare il seguente ritornello, dove “uppy” vuol dire “su”:
Uppy, uppy, uppy Fata (Madre) Kundalini, one
Uppy, uppy, uppy Fata (Madre) Kundalini, one two
Uppy, uppy, uppy Fata (Madre) Kundalini, one two three
Nuovamente, questi sono solo dei suggerimenti; voi stessi potrete sbizzarrirvi a trovare l’espressione che preferite.
Nel fare i bandhan, che sono degli archi di protezione per i nostri chakra, si potrebbero ripetere i nomi dei chakra stessi, uno per ogni arco fatto:
Mula-dhara, Swadi-sthana, Nabhi-Void, Ana-hat, Visciu-ddhi, Agy-a, Sahasrara… Jei!
Nel dire Jei, si possono portare le mani e braccia in alto, oppure unirle davanti a sé facendole combaciare una con l’altra (questo antico saluto detto Namastè, ha il senso di unire i due canali al centro: praticamente lo Yoga). Ecco un esempio audio:
Oppure si potrebbe dire più espressamente:
Un bandhan per proteggere (o Proteggi) il mio Muladhara, …
Una volta che ci si sia alzata la Kundalini, allora si può cominciare la meditazione.
Poi, se è la meditazione della mattina, allora ci si limita a rimanere 5-10 minuti in silenzio. Quando si finisce, si fa Namastè (ovvero si congiungono le mani davanti al petto, in segno di unione dei due canali) per chiudere la meditazione. Dovrebbe esserci sempre un’attitudine rispettosa verso questo momento così importante per noi stessi. Se non si ha tempo, è meglio saltare la meditazione piuttosto che farla di corsa in uno stato di ansietà.
Se la meditazione è di sera, allora potrebbe essere utile fare un breve “workshop” (ovvero l’uso dei trattamenti) per riportate il sistema sottile in equilibrio. Prima si potrebbe restare un po’ in silenzio e poi chiedere la bimbo cosa sente sulle sue mani: fresco, caldo, ecc. Dopodiché si potrebbero usare i trattamenti necessari e alla fine si potrebbe rimanere un po’ in silenzio per godersi le vibrazioni.
Naturalmente non esiste una procedura standard, ogni giorno può essere diverso.
Si potrebbe rimanere in silenzio e ascoltare della musica adatta alla meditazione (potete trovare dei brani musicali a questo indirizzo Music on Freemeditation.com) oppure si possono sentire delle audio con i suoni della natura, come quelli riportati in di seguito.
Una cosa molto bella potrebbe essere quella di invitare i bambini stessi a guidare la meditazione (magari dopo le prime sessioni insieme). Questo li aiuterà a mettere in pratica quello che hanno imparato, a prendere confidenza con la propria sensibilità alle vibrazioni e ad esprimere la propria profondità.
Segui il sito da diversi anni e devo dire che questa sezione dedicata ai bimbi e’ sensazionale. Aggiungerei ingegnoso per i bimbi,ma, soprattutto utile a tanti adulti…alla fine il bambino che e’in ognuno puo’ essere risvegliato con questi consigli.