“Cos’ha di speciale Mecca? Mecca è Makeshwarashiv, è uno Shiva [la pietra nera che si trova a Mecca e dove i fedeli fanno pellegrinaggio]. Perché Maometto disse alle persone di adorare una pietra? Egli non credeva nelle pietre ed era contrario ad ogni tipo di idolatria, allora perché disse che quella nera pietra che era lì [a Mecca] dovesse essere venerata, e per quel motivo le persone dovevano andare là? Qual’era la ragione? Perché Lui, Maometto, poteva sentire le vibrazioni, poteva sentire che quello è uno Swayambhu, per questo motivo lo ha detto. Ma tutti i musulmani vanno lì senza saperlo, per loro andare a Mecca è giusto un rituale.” Shri Mataji, 25 maggio 1997
La Madre Terra dispensa su di noi tutto il suo sostegno: a livello materiale ci sostiene con i suoi frutti, con la sua bellezza, con tutte le sue risorse, sicuramente. Ma un grosso sostegno si ha anche a livello sottile.
Ci sono molti luoghi completamente puri che in sanscrito vengono chiamati “sattva” e dove gli yogi possono purificarsi molto più velocemente.
Inoltre esistono delle manifestazioni della Madre Terra che si dice “essersi generate da sé”; e il potere di queste manifestazioni della Madre Terra è davvero molto forte. Queste manifestazioni vengono chiamate in sanscrito swayambhu.
Molti swayambhu sono stati riconosciuti dalle popolazioni indigene per la sacralità che essi manifestano.
Prendiamo il caso della montagna sacra Uluru o Ayers Rock in Australia, che abbiamo già menzionato parlando del Mooladhara chakra, perché esso è uno swayambhu che manifesta proprio il principio del Mooladhara, ovvero il principio di Shri Ganesha. Le popolazioni locali avevano riconosciuto e venerato la sacralità di quella montagna. Ma poi sono arrivati gli occidentali e, nella loro arroganza, hanno letteralmente calpestato tale valore: molti hanno infatti provato a scalare quella montagna sacra e hanno subito le conseguenze per il loro gesto irrispettoso.
Anche in Italia è presente uno swayambhu, il monte Cervino. Altre luoghi molto famosi per il fatto di costituire un luogo sacro sono le pietre di Stonehenge, in Inghilterra; anche quelli sono swayambhu. Per non parlare poi delle ben note Himalaya, il famoso tetto del mondo.
«Stonehenge è la creazione della Madre Terra. Potete vedere le sue vibrazioni. Potete sentirle. Ci sono molte cose fatte in questo paese [l’Inghilterra], Kingston stessa è così piena di vibrazioni, ne sono rimasta meravigliata… Ma il problema è che le persone che erano druidi, che usavano adorare quel luogo, non sapevano perché quelle pietre fossero speciali e che uso farne. Ci sono molti posti come Stonehenge creati dalla Madre Terra e che sono disponibili per voi… Ma l’altro giorno, ho incontrato una signora che se n’è venuta fori dicendo che ora è stato scientificamente provato che Stonehenge non ha significato. Ora, io dico, come potrebbero quelle persone capire un posto come Stonehenge, per farlo dovrebbero avere una consapevolezza superiore che consenta loro di sentire le vibrazioni di quel luogo, le vibrazioni del Sé.»
L’India è tempestata di swayambhu.
Purtroppo quello che avviene è che la gente furba pensa di poter vivere sfruttando l’innocenza delle persone e così molti presunti “preti” indiani si appostano in questi luoghi sacri e fanno soldi con la scusa di prendersi cura di questi posti (che non hanno certo bisogno di loro, visto che sono là da migliaia di anni) e di aiutare la gente a purificarsi con i loro rituali. In realtà, fanno proprio l’opposto che purificare: loro inquinano le vibrazioni di quei luoghi sacri. Quindi uno si reca in India, in questi posti sacri, proprio con la speranza di purificarsi e magari se ne ritornerà pieno di blocchi (ai chakra) a causa di queste persone.
Senza allarmare nessuno, quando andate in India e visitate quei posti, il consiglio è di andare tranquilli, senza farsi coinvolgere e soprattutto non permette loro di toccarvi, specie sulla fronte dove mettono le loro polveri. Per alcuni potrebbe sembrare un gesto di rispetto seguire le tradizioni di altri paesi (e alcune tradizioni indiane sono molto belle), ma bisogna sempre valutare caso per caso.
«Questo Maharastra ha la Kundalini del mondo intero [il Maharastra è una regione dell’India centrale]. La prova dalle scritture è che questa terra ha tre pithas e mezzo [esse sono: Tuljapur( Mahakali swayambhu), Kolhapur (Mahalakshmi Swayambhu), Mahurgad (Mahasaraswati/Renuka devi swayambhu), Saptashringi (Adishakti Swayambhu)]; e solo la Kundalini può avere tre pithas e mezzo [pithas=sedi]. Anche gli Ashtavinayaka sono in Maharastra [swayambhu di Shri Ganesha]. Se questi siano veri o meno, non potete saperlo a meno che voi non siate anime realizzate. Ma dopo la Realizzazione, potete scoprirlo grazie alle vibrazioni quando andate in questi posti.»
«Ora vi dirò degli Swayambhu che vengono fuori dalla Madre Terra. Vedete, la Madre Terra manda fuori certe forme per mostrare a voi tutti che ci sono vibrazioni. Per far funzionare il suo aspetto spirituale grazie al quale Lei fa sì che la spiritualità venga emessa fra di voi, tramite la quale vi guida e crea un nucleo per voi da adorare; e questo lavoro Lei lo fa in un modo molto onesto.
Ma quando un tale swayambhu viene fuori, voi non capite perché le persone ne siano attratte. Allora, cominciate a credere di dovervene prendere in carico. Poi ne volete fare immagini artificiali, è la natura umana rendere artificiale ogni cosa che sia reale. E la cosa va avanti così, fino a che gli esseri umani diventano così identificati con la loro artificialità al punto da non comprendere quale sia la realtà. In realtà, voi siete i più elevati, voi siete l’epitome di tutte le creature. Persino la cosa che viene fuori dalla Madre Terra non può fare il lavoro che voi potete fare. Non può alzare la Kundalini, non può; forse un po’, un piccolo effetto potrebbe esserci, ma non può agire con quella forza, con quella manovra che voi siete in grado di compiere, come avanzate macchinari del lavoro divino, molto avanzate, estremamente sottili ed estremamente efficaci.»
Parlando di swayambhu, vorrei raccontare un breve aneddoto, una cosa che mi è successa mentre ero in India.
Nel luogo in cui stavo, Pune (nel Maharastra), ci si incontrava il sabato in una grande casa colonica costruita dai sahaja yogi su progetto di Shri Mataji, chiamata Pratisthan. Di solito preferisco sedermi avanti per meditare, perché a volte stando dietro mi capita di distrarmi se ci sono bambini che fanno confusione, ecc.
Però una sera, prima della meditazione, mi sedetti in fondo alla sala su una sedia e nell’angolo più vicino si vedeva un pezzo di muro leggermente obliquo, coperto da una pezza. In quel punto, mi sentivo così bene e sentivo le vibrazioni più forti che avrei voluto restare lì.
Fatto sta che più tardi ho chiesto ad uno yogi del luogo, perché quella parte di muro fosse coperta e lui mi ha spiegato che quello non era parte del muro ma era uno swayambhu. Durante la costruzione della casa, avevano provato a rimuoverlo, ma non ci erano riusciti. Alla fine, dopo vari tentativi hanno chiesto a Shri Mataji che ha spiegato loro che quello era uno swayambhu e così hanno deciso (non che avessero proprio scelta) di inglobarlo nel muro.
Questa esperienza mi ha mostrato che ancora prima di sapere dagli altri, avevo percepito da me che quella pietra era uno swayambhu.