Agnya sinistro e condizionamenti

L’Agnya chakra presenta due aspetti fondamentali relativi ai due canali energetici Ida Nadi (canale sinistro) e Pingala Nadi (canale destro) e in particolare esso rappresenta la terminazione di questi due canali che possiamo vedere raffigurati come due rigonfiamenti (giallo e blu) nella testa, come raffigurato nel diagramma dei chakra.
Abbiamo già visto che l’effetto di questi “rigonfiamenti” è di produrre una pressione che va a chiudere il passaggio del canale centrale. Abbiamo anche visto che questi due palloncini prendono il nome di ego per l’Agnya destro (che si trova nella parte sinistra della testa) e di super-ego per l’Agnya sinistro (che si trova nella parte destra della testa); e che più queste istituzioni sono sviluppate più la nostra attività mentale diventa difficile da calmare. Per approfondimenti potete rivedere l’articolo dedicato all’Agnya chakra.

Ora vedremo nel dettaglio l’Agnya sinistro. Esso si estende precisamente nella parte destra e posteriore della testa.
Il canale sinistro è quello legato alle nostre emozioni, ma anche al passato e i pensieri che scaturiscono dal super-ego sono proprio rivolti al passato. Il bija mantra per questo aspetto è Ham, che significa “Io sono”.

Se ci si pensa un attimo è proprio la somma delle esperienze che da il senso del proprio essere o almeno questo è quello che si crede — se fosse veramente così, un neonato non avrebbe in teoria consapevolezza della propria esistenza.
Il nostro vero Sé risiede nel nostro cuore, ma fintanto che si rimane identificati con il proprio super-ego (e l’ego),  non si riesce mai a percepirlo. Il processo che permette di Realizzare il vostro Vero Sé è lento, ma avviene sicuramente per chiunque lo voglia.

Ora, in particolare, vediamo come questo super-ego agisce. Per poterlo smascherare, dobbiamo per prima cosa riconoscerlo e quindi, a tal fine, è importante osservare la qualità dei vostri pensieri.
Siccome le esperienze vengono accumulate nell’Agnya sinistro, quello che succede è che anche i condizionamenti, in quanto derivanti dalle esperienze, si trovano là. Allora quello che succede è che quando si vede qualcosa, subito i condizionamenti entrano in azione.

Per esempio, vedete un bel tappeto e subito dei pensieri cominciano a fioccare, del tipo “Che bello, chissà quanto sarà costato?” oppure “Ma questo colore non mi sembra proprio adatto”, o ancora “Bisogna stare attenti a non sporcarlo…” e così via dicendo. Quindi, catturata l’attenzione da tali pensieri, non si riesce a godere veramente e pienamente la bellezza del tappeto, l’arte che è stata espressa in esso.

Lo stesso avviene nei riguardi delle persone. Si incontra una persona, questa persona si comporta in un certo modo e subito i condizionamenti si pongono davanti agli occhi come un velo, così che ci si mette a catalogarla secondo questi filtri.  Se ci pensate un attimo, le possibili combinazioni e permutazioni che premettono il realizzarsi di un qualsiasi essere sono miriadi e come potete effettivamente credere di conoscerle tutte basandoci sulle proprie limitate esperienze?

Ovvero, è possibile conoscere la Realtà quando si è nel presente e quando il super-ego non interferisce nella nostra fase di approccio con il mondo. Il filtraggio tramite i condizionamenti non è altro che un giudicare.

Se noi non giudichiamo, i nostri occhi fisici e interiori sono liberi di vedere l’essenza sottile di ciò che ci circonda.

A proposito di occhi, è importante notare che è proprio l’Agnya sinistro, che si trova nella parte posteriore della testa, a prendersi cura del nostro centro visivo. Quindi la qualità della nostra vista è legata alla qualità del nostro Agnya chakra sinistro. Chi pratica Sahaja Yoga da un po’ di tempo, può testimoniare un miglioramento della vista a seguito di un miglioramento di questo chakra (che i sahaja yogi chiamano Back Agnya dall’inglese). Quanto uno possa migliorare dipende naturalmente dallo stato di partenza e dalla dedizione nella sua pratica e nell’affrontare i propri condizionamenti.

Affrontare i propri condizionamenti può essere molto difficile, perché molti di essi sono anche il frutto dell’ambiente in cui ci si trova, della nazione che ha ospitato la propria nascita e la propria crescita. Per cui è molto utile avere la possibilità, almeno occasionalmente, di vivere per un po’ all’estero, o di prendere parte ai seminari internazionali che periodicamente sono organizzati, oppure di essere in contatto con persone straniere. Non è solo per uno scambio di idee, ma per permettere a sé stessi di arricchirsi “vibratoriamente” per crescere e migliorare.

Articoli consigliati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caro Utente, in nome del nuovo GDPR, ti informiamo che questo sito NON tratta o vende i tuoi dati personali.
Sappi che alcuni blocchi funzionali del sito salvano delle informazioni sul tuo browser, utili per il loro funzionamento.
Noto tutto ciò, se sei d’accordo, ti invitiamo a proseguire su questo sito.