C’era un contadino del Nevraska che cresceva del grano da premiato. Ogni anno presentava il suo grano alla fiera del suo stato e immancabilmente vinceva il primo premio.
Un anno, un giornalista andò ad intervistarlo e si svelò il segreto della sua vittoria.
In verità, tutto quello faceva il contadino era di condividere le semenze del suo grano con i suoi vicini!
La domanda del giornalista venne spontanea: “Ma come si può permettere di dividere i semi del suo miglior grano con i suoi vicini, quando anche loro partecipano alla competizione con il loro?”
“Perché signore” disse il contadino meravigliato “lei non lo sa? Il vento prende il polline da grano in maturazione e lo fa svolazzare qui e là di campo in campo. Se i miei vicini avessero del grano di qualità inferiore, l’impollinazione incrociata andrebbe sicuramente a degradare la qualità del mio grano. Se voglio avere del buon grano, devo necessariamente aiutare i miei vicini a crescere del buon grano anche loro.”
Quel contadino era decisamente consapevole della connessione della vita. Il suo grano non poteva migliorare a meno che pure il grano dei vicini non fosse migliorato.
Allo stesso modo, chi sceglie di essere in pace, deve aiutare i propri vicini a trovare la pace. E coloro che decidono di essere felici, devono trovare il modo che questa felicità prosperi anche fra i suoi vicini, perché siamo tutti connessi l’uno con l’altro.