I canali energetici sono le linee di connessione fra i chakra (centri di energia dislocati lungo la colonna vertebrale). Essi hanno delle caratteristiche specifiche che si riflettono nei chakra.
Il canale sinistro si chiama Ida Nadi ed è il canale che si prende cura del lato emotivo. È detto altresì canale lunare o Tamo Guna. Nella filosofia cinese viene indicato con il termine Yin e manifesta gli aspetti femminili del prporio carattere: l’emotività, la sensibilità, la delicatezza, la grazia, etc.
Il canale destro è invece il canale dell’azione ed è chiamato Pingala Nadi. Viene anche detto canale solare o Rajo Guna. Nella filosofia cinese viene indicato con il termine Yang e manifesta tutte le caratteristiche maschili della nostra personalità: il dinamismo, il senso di responsabilità, il pensiero creativo, etc.
Come è noto, lo Yin e lo Yang sono opposti, ma complementari e dipendenti l’uno dall’altro; lo stesso vale per i canali energetici: non può esserci equilibrio dentro di noi se uno prevale sull’altro.
Se è l’aspetto Rajasico (destro) a prevalere, allora saremo persone iperattive, eventualmente stressate o persino aride, perché il calore di questo canale (che è un canale solare e quindi tende a surriscaldarsi) porta a far evaporare tutta l’acqua in noi (che è l’elemento che ci rende non solo idratati fisicamente, ma anche morbidi caratterialmente).
Se è invece l’aspetto Tamasico (sinistro) a prevalere, allora tenderemo a essere dominati dalle emozioni, ad essere tristi e nostalgici e il nostro canale sinistro tenderà a raffreddarsi in quanto esso è un canale lunare.
L’unione di Rajo e Tamo Guna dà origine a Sattwa Guna (o Sushumna nadi), che è il canale centrale, il canale dell’equilibrio e dell’evoluzione. Esso è quindi l’unione e l’integrazione degli opposti. Sattwa significa “Verità”.
Se provassimo ad osservare come sono disposti i canali energetici, noteremo che all’equilibrio il canale destro e il sinistro sono completamente sovrapposti. Possiamo immaginarli come due tubi concentrici (disegno a sinistra). In questo stato, lo spazio di intersezione fra loro forma il canale centrale che è lo spazio dove passa la Kundalini.
Nel momento in cui si sfrutta troppo l’energia del canale destro (Rajasica), o del sinistro (Tamasica), o entrambe, allora i due canali tenderanno a scostarsi dal centro; come si può notare nel disegno a destra, una loro sezione trasversale rivela che l’intersezione dei canali (area verde) si riduce notevolmente e lo spazio a disposizione della Kundalini sarà ridotto.
Per questo motivo, durante le prime meditazioni, le vibrazioni si potrebbero sentire poco (o per niente) – sia sulle mani che sulla cima della testa. Gradualmente, la Kundalini stessa aiuterà i canali a ritornare all’equilibrio.
Così come i chakra, anche i canali energetici hanno degli archetipi che li rappresentano. Per l’Ida Nadi è Shri Bhairava, mentre per il Pingala Nadi è Shri Hanuman; le loro rispettive shakti sono Shri Mahakali e Shri Mahasaraswati. Mentre per il Sattwa Guna il principio è Shri Mahalaxmi.
Shri Mahakali, Mahasaraswati e Mahalaxmi sono i poteri (shakti) dei canali, ovvero l’essenza delle qualità dei tre canali, e tutti e tre assieme vengono chiamati trigunatmika.
Nella sezione mantra, vedremo perché è importante nominare questi principi. Ricordiamo per il momento che i nomi dei principi hanno di per sé la capacità di aiutare i corrispondenti chakra/canali a migliorare.
Sia Shri Hanuman che Shri Bhairava hanno avuto le loro manifestazioni terrene più volte nella storia.
Le loro incarnazioni più note sono quelle di Shri Buddha e Shri Mahavira, di cui abbiamo parlato nell’articolo sull’Agnya.
Peraltro Shri Hanuman (che nella nostra tradizione è noto col nome di Arcangelo Gabriele) si è manifestato sulla Terra proprio come Hanuman (uomo-scimmia) all’epoca del Re Rama, di cui fu fedele servitore e che aiutò a trovare la moglie rapita dal demone (vedi Ramayana). Egli aveva straordinari poteri, quale quello di volare, o di cambiare la propria dimensione, o di poter allungare la sua coda quanto voleva. La sua intelligenza, il suo dinamismo e la sua dedizione – qualità tipiche del Pingala Nadi – erano notevoli.
Fra le molteplici incarnazioni di Shri Bhairava (che nella nostra tradizione è noto col nome di Arcangelo Michele) c’è William Blake, poeta, incisore e profeta che attraverso la Sua arte desiderava risvegliare la “Divina umanità” degli esseri umani.