Generatore di luce ed energia, il fuoco permea tutte le cose. In terra ha la forma delle fiamme, in cielo è il simbolo del giorno e della vita, dentro di noi è quel sole interiore che anima e dà forza ai nostri gesti quotidiani.
Il possesso del fuoco si fa risalire alla metà del Paleolitico inferiore (700.000 – 300.000 anni fa). La specie umana allora presente era l’Homo erectus (che precede l’Homo sapiens) che, dall’Africa orientale e australe, si espanse e colonizzò tutto il Vecchio Mondo.
La scoperta del fuoco innescò nell’uomo una potente spinta alla creatività (qualità fondamentale del chakra che gli corrisponde, lo Swadhistan).
Riscaldando e illuminando, il fuoco ha ampliato innanzi tutto le possibilità della consapevolezza: derivava infatti da esso un genere di conforto assolutamente nuovo ed unico che aprì gli occhi all’uomo sulle sue possibilità di ottenere, attraverso l’ingegno, gli strumenti per migliorare la propria vita.
La padronanza del fuoco cominciò ad assumere il significato sottile di padronanza del proprio intelletto: l’uomo preistorico, infatti, cominciò a modificare completamente il rapporto con il proprio ambiente e quindi il proprio comportamento. Poteva vivere in regioni più fredde (allargamento degli orizzonti), poteva scacciare le belve feroci (acquisizione di sicurezza), poteva cuocere il cibo, forgiare armi, realizzare gioielli, utensili e sculture in metallo (acquisizione di creatività).
Verso la fine del paleolitico inferiore l’abitato cominciò a strutturarsi e attorno al focolare si organizzò la vita domestica. Quindi il passo successivo fu sicuramente l’uso del fuoco come elemento di aggregazione (succede anche nel presente): attorno al fuoco si riuniva la tribù in occasione di riti, festeggiamenti, ecc.
Inoltre da sempre il fuoco è stato associato al sole, il grande generatore di luce e calore che i popoli del mondo hanno identificato con varie divinità: per i persiani è Mithra, per gli egiziani Osiride, per i caldei Baal, per i greci Apollo, per gli indiani Surya. Il fuoco e gli altri elementi sono una forma manifesta percepibile dai nostri sensi, ma rappresentano anche l’essenza, la spiritualità che permea tutte le cose; da cui si sono sviluppati nel tempo rituali e simbolismi nelle varie culture e religioni che ricordavano agli uomini questa valenza sottile.
Principi sottili
Se a livello fisico viene usato per riscaldare cose o persone, a livello sottile il calore prodotto dal fuoco serve a riscaldare il nostro lato “freddo” ovvero il canale sinistro.
Inoltre il fuoco dà luce e questo, a livello sottile, si manifesta nella capacità di illuminare la nostra consapevolezza e quindi di divenire coscienti dei condizionamenti del passato che appartengono appunto al nostro lato “oscuro”. Questa luce interiore aumenta quindi la capacità di individuare le limitazioni del nostro super-ego rendendo più semplice anche il loro trattamento.
L’altro aspetto del fuoco è che esso brucia e quindi ha in sé la capacità di distruggere ciò che è impuro (blocchi sottili dei chakra).
L’elemento fuoco è l’elemento associato allo Swadhisthan chakra e al canale destro. Quando il lato destro si surriscalda, allora si accusa stress e forte tensione; più il lato destro è stimolato in questo modo e più si tende ad essere iperattivi, frenetici e anche reattivi. La rabbia è il frutto di un eccessivo calore del lato destro. Questo calore, questa rabbia consuma dentro, sia in coloro che la esplodono in collera, sia in coloro che sono in grado di contenerla; esso si diffonde dal fegato, che è il primo organo a risentire di questo eccessivo calore, per il canale destro sia verso l’alto che verso il basso. Il miglior modo di trattare questo calore è … spegnendolo (vedi trattamento con ghiaccio e pediluvio).
“Noi dovremmo avere le qualità del fuoco che brucia la negatività e scaccia la letargia e l’inerzia”
“Tutte le pesantezze vanno verso il basso, mentre la Kundalini sale su sempre più in alto.
È come il fuoco che non brucia mai verso il basso, ma sempre verso l’alto…
La Kundalini assomiglia al fuoco e ne possiede delle qualità. Ha il potere di purificare e di bruciare tutto ciò che può essere bruciato. Purifica ciò che non può bruciare, mentre consuma ciò che è infiammabile. Questa qualità, propria del fuoco, fa sì che la Kundalini bruci tutto ciò che è inutile, tutti i desideri inutili, tutte le idee di azioni inutili, ogni tipo di inutile accumulo di sentimentalismi o di ego, tutte le cose inutili che si frappongono fra noi e il Tutto. Vengono da Lei bruciate perché sono combustibili e non sono di natura eterna, esistono solo temporaneamente. Lei brucia tutto ciò che non è eterno e così illumina lo Spirito, perché lo Spirito non può essere bruciato da nulla.
Questo è un fuoco meraviglioso che consuma tutto ciò che è cattivo, stagnante, inquinante, malato e distrugge tutto ciò che è sporco. La Kundalini invece brucia tutto ciò che c’è da bruciare. Per questo sprigiona calore.
Il potere della Kundalini è quello di purificare. Lei purifica come il fuoco. Non ci purifica come l’acqua. L’acqua infatti non brucia niente , ma dissolve certe cose. Può assorbire, può contenere della sporcizia; se ci si metterà del colore si colorerà. La Kundalini invece non prende alcun colore. Brucia, consuma. Capite la differenza?
Se avete qualcosa di sbagliato in voi, la Kundalini la brucerà senza assorbirla perché è pura. Non può assorbire quelle cose che la inquinerebbero, Lei non può essere sporcata. Il fuoco ha la qualità di purificare l’oro e l’argento, portandoli allo stato di purezza; nulla di tutto ciò accade se li immergete nell’acqua: al massimo li laverete all’esterno, ma non li purificherete all’interno. Con alcune cose, quindi, potete pulirli superficialmente. La Kundalini invece, vi pulirà in superficie ed in profondità.”
Discorso di Shri Mataji sulla Kundalini, 17 Maggio 1981
“La fiamma va contro la gravità.
Nessuno ha mai visto un incendio svilupparsi dall’ultimo piano verso il piano terra. Esso si propaga sempre dai piani bassi verso quelli più in alto. Ma è anche vero che il fuoco deriva dalla materia, dalla combustione della materia. Dunque, se voi volete ascendere, dovete bruciare, consumare la materia. Se la vostra attenzione è tutto il tempo dispersa in cose basse, cose materiali, piaceri fisici, voi non potete crescere.
Questo non significa che la fiamma, quando brucia, produce una qualche materia, bensì che se ne distacca e la consuma. Perciò, affinché la fiamma sia tenuta sempre viva, questo corpo, questa mente, questo ego e questo superego devono tutti essere “bruciati” (n.d.r. purificati).”
Discorso di Shri Mataji del Diwali, Novembre 1985
Trattamenti e tecniche
Come abbiamo visto, il fuoco ben si dispone per bruciare le impurità e dar luce al nostro canale sinistro. Quindi useremo questa sua qualità mediante semplici tecniche che fanno uso della candela (vedi Trattamenti con la candela).
L’Angolo del Buonumore
Ma è certamente molto importante imparare a regolare il proprio “fuoco” interiore …
… anche se pare che non proprio per tutti sia possibile!