Un trattamento semplicissimo che può aiutare enormemente per ridurre il calore del canale destro (che è il canale solare), per migliorare la propria attenzione e sentirsi quindi più leggeri è quello con il ghiaccio.
Il ghiaccio viene comunemente usato per abbassare la temperatura causata dalla febbre ponendolo sulla testa; ma si può usare anche in un altro modo: mettendolo sul fegato.
Una cosa importante da notare è che, a livello fisiologico, il fegato si occupa del filtraggio delle sostanze tossiche che ingerite con il cibo. Questo lavoro di filtraggio produce molto calore. Inoltre il fegato è l’organo che si occupa del metabolismo dei carboidrati (zuccheri), dei lipidi (grassi), etc.; in pratica fornisce energia al cervello.
Quando il fegato lavora troppo, sia a causa di cibi eccessivamente riscaldanti o contenenti un più elevato grado di tossicità, sia a causa della nostra iperattività fisica o mentale, allora esso produce più calore di quello che riesce a smaltire. Il calore in eccesso non svanisce immediatamente, ma si propaga lungo il canale destro, andando a disturbare anche altri organi (ovvero altri chakra). A causa di ciò si sviluppa una pesantezza lungo tutto il canale destro, che fa sentire stressati, nervosi o anche irascibili.
Il rimedio che vi proponiamo è di una facilità impressionante, ma sicuramente molto efficace. Vi suggeriamo di applicare il metodo, come sempre, all’inizio della meditazione, ma non ci sono controindicazioni nel farlo anche in altri momenti.
Quello che si fa è prendere un impacco di ghiaccio, o un ice pack (se non ce l’avete, potete usare una bottiglietta di plastica con acqua, messa nel congelatore), avvolgerla in un panno e poi metterla in corrispondenza del fegato. Il fegato si trova nella zona costale bassa a destra, ma si può mettere la tavoletta immediatamente sotto le costole. Restate così al massimo per 5-6 minuti.
IMPORTANTE: evitare di applicare questo metodo subito dopo i pasti. Aspettate almeno tre ore, perché non bisogna disturbare il fegato nella sua fase digestiva.
Questo trattamento si può usare anche quando si ha la febbre.
Nota
Se applicate questo metodo con regolarità (tipo una volta al giorno e senza trascurare il pediluvio serale), noterete che il calore del lato destro tenderà a ridursi. Naturalmente, applicare questo metodo senza associarlo alla meditazione darà dei benefici solo temporanei, perché comunque il chakra ha bisogno di essere nutrito dalla Kundalini per rigenerarsi e questo avviene solo durante la meditazione.
cara Silvana, ti faccio i complimenti per questo bellissimo sito nel quale profondi impegno e amore. Io sono in Sahaja Yoga da 4 anni (stabilmente) e grazie a Madre ho superato un male gravissimo, ma ho sempre avuto difficoltà a sentire le vibrazioni con le mani. Certo, la chemio lede alcune terminazioni nervose, ma era così anche prima. Vorrei tanto acquistare la conoscenza vibratoria! Cosa senti tu? Come devo approfondire il mio percorso di prificazione?
Ciao Rita, mi fa piacere che sei riuscita a trovare il tuo ritmo nella meditazione e soprattutto che sei riuscita a superare un grosso male.
Naturalmente, siccome mediti stabilmente, sai che i nostri mali fisici sono l’ultima fase di un malessere dei nostri chakra a priori. Sicuramente la chemio è un’aggressione molto forte al nostro sistema; è un trattamento di tipo lato destro per compensare uno squilibrio sul sinistro, ma molto aggressivo.
Ora però la percezione delle vibrazioni non dipende necessariamente da quello. Dipende dal Vishuddhi e anche dal nostro canale sinistro (per quel che riguarda la percezione delle vibrazioni di noi stessi). Nel tuo caso, il canale sinistro è stato messo a dura prova, ma già prima di sviluppare la malattia.
Nel sentire le vibrazioni, qui ora, sento il lato destro pesante in generale e anche il Vishuddhi sinistro e lo Swadisthan sinistro. Quindi saranno da trattare in particolar modo questi due chakra, ma facendo un po’ attenzione. Infatti, di solito si usa il fuoco (candela/canfora) per il canale sinistro, ma siccome il tuo canale destro è caldo va trattato anche quello con il ghiaccio sul fegato e il pediluvio.
Ma al di là dei trattamenti fisici, bisogna vedere a monte cosa ti blocca il Vishuddhi sinistro: una situazione di insicurezza, di inadeguatezza, di repressione, i famosi sensi di colpa. Capito questo, cerca di muoverti nel senso opposto, ovvero – per esempio – se ti senti di inadeguata, prova a fare lo stesso le cose, e comunque esse vengano non farti condizionare da quello che dicono gli altri.
Diciamo che la soluzione è avere, prima di tutto, amore per se stessi – la gioia dell’esistenza è proprio una qualità del lato sinistro. In effetti, poi, la malattia ci spinge un po’ in questa direzione, a prendersi cura di sé al massimo.
Un’altra cosa che ho notato è che è importante avere fiducia in quello che senti. Se tu senti le vibrazioni per qualcosa, qualunque cosa senti abbi fiducia. Ci sono molte persone che chiedono a destra e a manca, “Ma tu cosa senti?” Ecco, secondo me è bene sentire da te e non avere dubbi. Poi dare la realizzazione agli altri e lavorarli magari, mantenendo la stessa sicurezza che quello che senti va bene.
Questo fa crescere la sensibilità vibratoria.
Grazie Silvana, è la prima volta (credo) che chiedo a una Sahaja Yogini “cosa senti per me?”, ma ho sentito di farlo,nonostante io abbia attorno tanti meravigliosi angeli custodi che sono le mie sorelle di meditazione con le quali sto crescendo.Sento però che, per superare i miei blocchi e risolvere situazioni di vita che ormai mi pesano troppo, devo “svoltare”. Ho intensificato la meditazione, ho fatto l’apertura del cuore, ho perdonato, ho dato la realizzazione,ho lavorato gli altri, ma ora devo agire. E’ vero: devo agire in direzione della mia felicità, anche se “repressioni, condizionamenti e sensi di colpa” spesso diventano subdole parti integranti del nostro essere fisico e sottile. Oltre alle pratiche di pulizia sottile che tu mi indichi, proverò a “ingoiare” di meno e a muovermi con più coraggio (che un tempo non mi mancava)verso quello che io sento buono per me. Grazie! JSM
Prego. Scusami sul fatto di chiedere agli altri le vibrazioni, era solo un esempio, solo per far comprendere l’idea che è importante avere fiducia in quello che sentiamo – anche a me è capitato di chiedere ad altri in passato ogni tanto. Comunque hai fatto bene a chiedere, perché ogni nostra esperienza può essere d’aiuto ad altri che magari si trovano nella stessa situazione.
Anche io non sentivo le vibrazioni sulle mani all’inizio, o molto poco (non ricordo bene); per un bel po’ di tempo è stato così. La situazione è cambiata a mano a mano lavorando gli altri, dando le realizzazioni e cose così. Mi ha fatto bene anche andare un po’ all’estero: altre vibrazioni, altre esperienze. Se riuscissi ad organizzarti, un pellegrinaggio in India sarebbe l’ideale.
Ciao Silvana =)
Come si fa a dare la realizzazione agli altri? mi sembra di aver compreso che la persona deve essere consapevole e volerlo, è giusto?
Sì certo Ilaria, devono essere consapevoli e consenzienti. Per dare la realizzazione, basta seguire lo stesso esercizio che su questo sito chiamiamo Realizzazione del Sé o Prima Meditazione. Oppure chiedi alla persone di chiudere gli occhi e alzi la sua Kundalini con la mano. Oppure segui prima il primo metodo e dopo il secondo per aiutare la Kundalini a salire.