Il primo dei sistemi energetici di cui parleremo è il canale energetico sinistro. Esso corrisponde a livello fisico con il sistema nervoso simpatico di sinistra. In sanscrito prende il nome di Ida Nadi o Tamo Guna, e corrisponde anche alla definizione cinese dello Yin. Infatti esso è il lato “femminile” della nostra personalità, anche detto lunare: le emozioni, i ricordi del passato, la sensibilità sono espressione di questo canale energetico. Anche se esso viene denominato lato “femminile”, si manifesta sia nelle donne che negli uomini.
L’Ida Nadi si sviluppa a partire dal Mooladhara chakra (aspetto sinistro) e culmina nell’Agnya chakra compreso nella regione destra e posteriore del cervello. In particolare la regione posteriore (in corrispondenza del cervelletto) è il riflesso del Mooladhara chakra sinistro nel chakra del Sahasrara e risulta essere il deposito del nostro passato e dei nostri condizionamenti. È da notare che: primo, anche per i chakra esiste una suddivisione in aspetto sinistro, destro e centrale e, secondo, nel Sahasrara chakra sono riflessi tutti i chakra.
Un lato sinistro sbilanciato porta a vivere molto intensamente le proprie emozioni, fino a considerarle la parte dominante del proprio essere e ad diventarne schiavi. Gli attaccamenti affettivi diventano la cosa più importante al punto da non vedere altro che essi.
Un altro caso estremo di lato sinistro sbilanciato è la depressione, uno stato che spinge a vedere tutto negativo e a sentirsi vittime del mondo.
Chi ha il lato sinistro sbilanciato difficilmente riesce a gioire del presente, perché tende a vivere nei ricordi, nella nostalgia e a pensare alle cose che mancano piuttosto che a gioire di quelle quelle che si hanno.
Gioire della propria esistenza
Un lato sinistro bilanciato invece si manifesta come uno stato di gioia pura e incondizionata. Ovvero si gode della gioia dell’esistenza senza che questo sentimento sia derivato da una qualsiasi causa esterna (persona cara o successo personale). Questo stato esiste da sé proprio in base all’armonia che si è creata interiormente. Non si ha più il desiderio di essere amati o di amare qualcuno in particolare, perché l’amore si sente dentro di sé sempre. Raggiunto questo stato è difficile provare tristezza, attaccarsi alle persone o avere idee del tipo “io non posso vivere senza di te” oppure “mi sento incompresa”. Al contrario, ci si sente in pace e gioia con sé stessi e con il mondo.
Questo stato può essere raggiunto da tutti indistintamente.
Chiunque si trovi in condizioni emotivamente disagevoli, non deve mai pensare che non sia possibile uscirne, perché non è vero. Certo, a seconda dello stato di partenza in cui ci si trova quando si comincia questo percorso evolutivo, ci vorrà più o meno tempo per realizzare il cambiamento, ma il cambiamento avviene sicuramente.
Il Puro Desiderio
La qualità precipua dell’Ida Nadi è il puro desiderio.
Il puro desiderio di cosa? Della propria realizzazione spirituale. Tutti gli altri desideri, diciamo materiali (compresi quelli emotivi), porteranno inevitabilmente l’attenzione al di fuori di sé e quindi a legarla a oggetti, persone, eventi da cui sarà continuamente condizionata. Quando il desiderio è purificato e orientato solamente verso la propria realizzazione spirituale, allora l’attenzione sarà automaticamente rivolta verso lo spirito (che risiede nel chakra del Cuore sinistro), la cui manifestazione primaria è proprio la gioia e l’amore incondizionato.
E come si fa ad avere un “puro desiderio”?
Ebbene, qui entra in gioco il libero arbitrio, ovvero la scelta di ciò che è la cosa più importante per la nostra vita.
Nei momenti di incertezza, solevo ricordarmi di un passo della Bhagavad Gita, uno dei testi sacri indiani più noti. Bhagavad Gita significa “Canto del Beato” ed è uno dei primi testi indiani in cui si parla esplicitamente dello yoga; in quel capitolo, parte del più ampio poema epico Mahabharata, si racconta il dialogo tra il Re Krishna (che viene considerato un’incarnazione divina) e il principe Arjuna. Ad un certo punto Shri Krishna dice: “Voi potete scegliere cosa volete dalla vita. Se volete adorare il dio dell’amore, allora otterrete le sue benedizioni. Se volete adorare il dio della ricchezza, otterrete le sue benedizioni. Ma se adorerete Me, l’Assoluto, allora otterrete tutto, la Grazia Infinita, il Bene Supremo”. In altre parole significa che se noi riteniamo più importanti i beni passeggeri come l’amore umano, la ricchezza, il potere, etc. eventualmente li otterremo e magari non ne saremo mai sazi; ma se miriamo più in alto, alla completa realizzazione del Sé, allora otterremo uno stato di assoluto e imperituro benessere e di soddisfazione completa.
Mi ricordo un altro passo, questa volta del Vangelo (Matteo 6,24 e Luca 16,13), in cui Gesù diceva che non possiamo servire due padroni (Dio e mammona) e aspettarci di avere il compenso da entrambi, che ancora una volta ci invita a discernere quelle che dovrebbero essere le priorità della nostra vita.
Se però questo “puro desiderio” non lo sentite tanto, non dovete scoraggiarvi: questo è dovuto al fatto che il vostro canale sinistro sia stato appesantito dalle varie situazioni della vita. A volte uno può credere di aver perso di mira lo scopo della propria vita o che le delusioni siano tali da non cercare altro per paura di fallire ancora. Ma bisogna rendersi conto che in questo caso il nostro successo dipende solamente da sé stessi e non più da altri o dal fato. La propria dedizione e amore per sé stessi sono tutto quello che serve.
Certamente il problema è un canale sinistro sbilanciato può portare ad essere indolenti, pigri ed anche indisciplinati. Ma basta quel tanto poco al giorno, quei 10-15 minuti a fare la differenza e a permettere di progredire fino a che poi diventerà tutto più facile e più bello. Inoltra la regolarità nella meditazione (meditare mattina e sera tutti i giorni) è già di per sé un trattamento per il lato sinistro, perché stimola il proprio lato attivo. Provate e non rimarrete delusi.
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