Abbiamo parlato in precedenti articoli di un’energia chiamata Kundalini, sita nell’osso sacro, che una volta risvegliata è in grado di curare i chakra. Benché il “lavoro” della Kundalini avvenga in modo spontaneo in virtù della sua innata qualità, è possibile facilitare il processo di miglioramento dello stato dei chakra grazie a semplici tecniche.
Abbiamo anche visto che la manifestazione fisica della Kundalini prende il nome di vibrazioni.
In questo articolo vedremo come usare le vibrazioni per intervenire direttamente sui singoli chakra.
Ma come facciamo a sapere quale chakra necessita aiuto?
Bene, questa è la magia di Sahaja Yoga. Una volta che la Kundalini è risvegliata (clicca qui per vedere come), essa stessa, passando attraverso il sistema nervoso autonomo, comunica lo stato dei chakra. Quando mettete l’attenzione sulle vostre mani, potete percepire dei “segnali” che saranno sempre più chiari ogni volta che meditate.
In generale, se sentite una brezza fresca fuoriuscire dalle mani, allora significa che va tutto bene e non c’è bisogno di fare niente. Invece sentire pesantezza, calore, formicolii, etc, potrebbe indicare uno stato di disagio dei chakra.
Abbiamo già visto come intervenire quando una o entrambe le mani sono pesanti o calde, tramite tecniche di bilanciamento dei canali. Ora invece vediamo come intervenire sui singoli chakra.
Prima passo: sentire i chakra sulle mani
Poiché anche eseguire un trattamento è una meditazione, si comincia alzandosi la Kundalini (oppure, se è la prima volta, seguite l’esercizio per risvegliare la Kundalini). Poi poggiate le mani sulle ginocchia e rimanete in silenzio. Dopo un po’, dovreste cominciare a percepire delle sensazioni sulle mani o sulle dita, che possono essere anche diverse l’una dall’altra. Come già detto, se sentite fresco va tutto bene e non c’è bisogno di fare altro se non rimanere in silenzio, in stato meditativo.
Se invece sentite del calore, della pesantezza, del formicolio o sensazioni analoghe, questo è un segnale di disagio (detto anche blocco) di un chakra. A questo punto si cerca sulla mappa dei chakra la corrispondenza fra il dito in questione e il chakra; di seguito si interviene con una delle tecniche descritte in seguito.
Come potrete vedere queste tecniche sono semplicissime e prevedono solo la conoscenza del posizionamento dei chakra nel nostro corpo e come sono riflessi sulle mani. A tal fine abbiamo riportato qui una versione ridotta della mappa dei chakra. Esiste una versione più dettagliata nell’articolo Mappa dei Chakra. La mappa dettagliata dei chakra è molto utile, perché in realtà i chakra sono riflessi non solo sulle mani, ma anche in altre parti del corpo e potrebbe succedere che i segnali ci arrivino anche da esse.
Tecnica I – posizionamento della mano
Supponete di percepire del calore sul dito medio di entrambe le mani. Vediamo sulla mappa che il dito medio corrisponde al Nabhi che si trova all’altezza dello stomaco. A questo punto, poggiate il palmo della mano destra sulla pancia e lasciate che le vibrazioni fluiscano spontaneamente.
Se invece sentite il fastidio solo sul dito medio della mano sinistra, allora mettete la mano sul corpo in corrispondenza del chakra ma a sinistra. Procedete in modo analogo se sentite il fastidio solo sul dito medio della mano destra, ma in questo caso la mano sinistra andrà sul fianco destro. Le immagini mostrano tutti e tre i casi.
Blocco al centro | Blocco a sinistra | Blocco a destra |
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Tecnica II – il bandhan
Un’altra semplice tecnica che fa uso diretto delle vibrazioni è il bandhan. Abbiamo già visto l’uso del bandhan (la parola bandhan significa arco o cerchio di protezione) nell’esercizio in cui si alza la Kundalini.
In questo caso si procede come segue. Supponete nuovamente di aver individuato un problema in corrispondenza del Nabhi chakra, portate la mano destra (per questa tecnica si usa solo la mano destra) in prossimità dello stomaco, alla distanza di 3-4 cm.
A questo punto, fate un movimento rotatorio delle dita intorno al chakra in senso orario; dopo aver fatto alcuni giri, portate la mano verso terra aprendola, come se voleste rilasciare qualcosa verso terra.
Rotazione della mano intorno al chakra | Rilasciamento della tensione verso terra |
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Questi movimenti hanno il senso, prima di tutto, di aiutare la rotazione del chakra (infatti un chakra per definizione è una ruota di energia) e poi di rimuovere le tensioni cui esso è sottoposto offrendole alla Madre Terra.
Questo è un esercizio che va fatto con una certa attenzione. All’inizio potrà sembrare un po’ insolito, ma una volta che la vostra percezione delle vibrazioni si farà più chiara, allora potrete sentire chiaramente quello che sta succedendo nei chakra.