Meditazione per il Sahasrara chakra

Per il Sahasrara chakra, vi proponiamo una meditazione fatta da Shri Mataji per i sahaja yogi e che va a lavorare su tutti i chakra.
A questo punto del corso, dovremmo avere un’idea abbastanza chiara delle qualità e i principi di corrispondenti a tutti i chakra; ma se non è così, è meglio andarli a vedere prima di proseguire, in quanto nel Sahasrara sono riportati tutti i chakra con le loro qualità perfettamente integrate le une con le altre.
Diciamo che è proprio nel Sahasrara che noi effettivamente raggiungiamo lo stato di Yoga, ovvero quando la nostra attenzione riesce a salire (insieme alla Kundalini) fino al Sahasrara, è là che possiamo gioire di uno stato di pace e gioia incondizionata; è lì il nostro Paradiso personale.

Affinché ciò avvenga, la nostra attenzione deve riuscire a superare le “trappole” disposte lungo il percorso, che ne deviano il cammino; quando la nostra attenzione viene turbata da un qualsiasi pensiero (qualunque sia la sua origine), le paroline magiche per dissolverlo sono “io ti perdono”. Nello spazio fra un pensiero e l’altro (che viene chiamato in sanscrito vilamba) la nostra Kundalini può passare e consentirci quindi lo Yoga, l’Unione.
Possiamo usare anche altre espressioni (come “non questo”, oppure “neti neti”, ecc) e valutare quale ci funziona meglio. È importante notare che questa pratica non consiste nel controllare i pensieri o nel combatterli o modificarli per renderli più positivi o cose del genere, ma nel lasciarli andare. Essi non ci appartengono e non vogliamo trattenerli.

Meditazione guidata

Cominciamo la nostra meditazione al solito, alzandoci la Kundalini e dandoci sette bandhan (vedi Come cominciare la meditazione). Se ci sentiamo spossati o eccitati o, in generale, molto fuori dall’equilibrio, possiamo prima fare un pediluvio per scaricare le tensioni.
Poi apriamo bene le mani, poggiandole sulle gambe con i palmi verso l’alto e avviamo la video.
Nella video Shri Mataji dice di chiudere gli occhi, ma giustamente sarà difficile seguire la meditazione con gli occhi chiusi per chi non conosce l’inglese e necessita di leggere i sottotitoli in italiano. In questo caso va bene pure tenere gli occhi aperti; magari dopo aver seguito questa meditazione per due o tre volte, sarete anche in grado di seguirla con gli occhi chiusi.

Meditazione con musica

Infine vi proponiamo due brani per la meditazione. Il primo è un Rag Bhairavi e il secondo un Rag Darbari, entrambi aventi effetto positivo per il Sahasrara chakra; lo strumento del Sahasrara è comunque il sitar.

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5 commenti

  1. Ciao, sono nuova. Sto guardando il video di Shri Mataji introspezione e meditazione (cioè come cominciare la meditazione). Ma…..non ci sono i sottotitoli annunciati! Io non conosco l’inglese.
    ciao
    mary

    1. Per i sottotitoli bisogna cliccare su un apposito bottone. Nella video, in basso a destra ci sono diverse figurine. La prima sulla sinistra è un rettangolino bianco con delle fessure, si clicca su quello e si sceglie la lingua che si vuole. C’è inglese, greco, polacco, russo e italiano pure.

  2. E’ da poco che pratico il risveglio della kundalini,non sento ancora la brezza fresca ,però un calore e vibrazioni in testa che mi accompagnano tutto il giorno,quasi una specie di solletico.Nel petto invece sento come un espansione e un senso di pace.Mi rassereno pensando che la kundalini sta salendo e lavorando per purificare i chakra.Sono contenta di avervi conosciuti.

    1. Siamo contenti dei tuoi progressi. Vedrai che prima o poi riuscirai a sentire le vibrazioni bene. Magari lavora sul Vishuddhi chakra.

  3. Ci sono stati tantissimi progressi da quando pratico sahaja yoga grazie al fatto che ogni giorno dedico del tempo alle tecniche alla meditazione e soprattutto all’introspezione. La brezza fresca è costante mi esce in varie parti del corpo anche dagli occhi o dalle orecchie ma soprattutto dal visuddi e nella testa è un misto di aria e una fragranza,e quando chiudo gli occhi sento la beatitudine.Mi spiace che dove vivo io non ci sia un centro,mi piacerebbe avere un contatto diretto con altri sahaja yogis.

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