Intervista all’Unità a Roma

Intervista rilasciata da Shri Mataji Nirmala Devi al giornalista Alcestre Santini – Vaticanista dell’ l’Unità, Ashram di Guidonia, Roma (Italia), 9 Maggio 1986.

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D Ho letto delle note biografiche su di Lei, dove si parla della partecipazione della sua famiglia alla lotta per l’indipendenza dell’India.  Cosa può dirmi a tale proposito?

R Sia mio padre che mia madre erano dei patrioti, facevano parte del movimento di indipendenza di Gandhi; entrambi sono stati imprigionati varie volte ed hanno anche perduto tutti i loro beni.  Nel 1942, mio padre fu imprigionato e vi restò ben due anni e mezzo.

D Come vede questa ormai lontana esperienza in rapporto con l’India di oggi?

R Gli Inglesi grazie a Dio se ne sono andati.  Per trecento anni gli Inglesi sono rimasti nel mio paese e non hanno mai capito niente, ne hanno cercato di capire la musica, le arti, ecc…, come se avessero gli occhi e le orecchie bendati.  Quando avevo 18 anni, sono stata imprigionata ed anche torturata da essi ; ho avuto degli shock elettrici e torture con il ghiaccio.

Ma ora tutto questo è finito, l’India è diventata un paese libero; ma quando gli Inglesi se ne sono andati ci hanno lasciato in una situazione di panico, perché non avevano delimitato i confini del territorio ed inoltre c’è stata questa spartizione del territorio che non era necessaria.

Avrebbero potuto chiederla al paese promuovendo una elezione, ma hanno invece insistito per questa soluzione perché in qualche modo, c’era come un desiderio di lasciarci in cattive acque.    E non ci era nemmeno consentito di fare qualche dono alla nostra patria, perché c’era una tale oppressione, che dovevamo addirittura rendere omaggio al re d’Inghilterra.   Brutti momenti!

D. Oggi questa cultura Gandhiana in quale misura influisce nel fare dell’India un paese sempre più indipendente che svolge un ruolo internazionale particolare?

R.    Non c’è molto peso di essa nell’oggi, perché nel momento in cui gli Inglesi se ne sono andati hanno lasciato l’idea che l’India dovesse avere uno sviluppo sulla linea dei paesi occidentali, mentre l’idea di Gandhi era quella di sviluppare la cultura del villaggio e quindi tutte le arti e l’artigianato, non di sviluppare le macchine e l’industria.  Ma tutti i burocrati, ed anche Nehru, che venivano da una educazione occidentale, non avevano il   senso di questa idea di Gandhi e invece sono andati verso l’estremo opposto, verso lo sviluppo in senso occidentale.  Ma nel momento in cui c’è stata l’indipendenza comunque, le arti, l’artigianato e la musica si sono sviluppate, perché la gente era diventata libera quindi, tutte queste cose hanno avuto uno sviluppo in modo naturale.

D.  Questa cultura della non violenza non influenza anche la posizione politica dell’India sul non allineamento?

R.     Per natura noi siamo non violenti e non allineati ; noi non abbiamo mai invaso nessun paese, anzi accogliamo tutti i rifugiati politici che arrivano da tutti gli altri paesi.

D.     Per parlare di questa forma di Yoga che Lei pratica, come è pervenuta a questa scelta?

R.   Io sono nata con questo tipo di consapevolezza, avevo in me spontaneamente quest’altra dimensione dell’essere, che però non ha potuto sviluppare se non dopo l’indipendenza. Quando un paese non è libero, non è libero neanche di manifestare il proprio Spirito in qualche modo, invece adesso lo posso fare perché è il momento in cui si può raggiungere questa nuova dimensione.

D.     Qui in Italia la stampa, ha parlato molto di questi Guru Indiani, senza parlare poi del famoso

Raj Neesh; qual è la sua opinione sulla serietà di questi Guru, ammesso che ci sia?

Non ce ne per niente.

Nel 1970 ha tenuto una conferenza in una grandissima sala in India dicendo pubblicamente quello che pensavo di queste persone, facendone i nomi uno per uno e per ciascuno di essi ha detto ciò che pensavo.  Ed anche ai giornalisti con cui sono venuta in contatto ho sempre detto che queste persone sono degli imbroglioni, e ciò deve essere molto chiaro.

D.    Allora come spiega questa grande partecipazione di persone che si sono recate in India e vi si recano ancora, quasi per adorare, per aspettare una parola da questi Guru?

R.      La ragione di questo è che essi in qualche modo cercano di sfruttare le nostre debolezze.  C’è un movimento dell’attenzione verso il basso e la consapevolezza si ottenebra, in qualche modo e questo è un processo descritto anche nella Bhagavad Gita.  Se la ricerca umana è illuminata dallo Spirito, la consapevolezza invece di innalzarsi va verso il basso, perché le radici della ricerca sono nel cervello e da lì il movimento si sviluppa verso il basso.

D.    Come spiega il fenomeno di tanti giovani di ambo i sessi e anche persone di varie età che sono andati in India per seguire questi Guru…     Come fenomeno, come lo spiega?

Forse perché sono in crisi, altre ideologie, altri miti, o che altro?

R.     Un motivo è che non c’è nessuna gioia nella vita che facciamo oggi e quindi manca questo senso di soddisfacimento della gioia, e manca anche in realtà il senso dell’amore nelle famiglie, nei genitori, così i giovani si sentono privi di questi elementi, la gente si sente priva di questi sentimenti e vanno a cercarli in India.   Inoltre essi sono alla ricerca di una  libertà interiore, che non è più la libertà esteriore, che può essere data dai soldi, dalla politica, dalla situazione storica, ma è qualcosa che viene dalla condizione interiore dell’essere liberi, perché anche la politica una ideologia politica, in realtà appartiene al mondo della ideologia ed in qualche modo non è realtà, è un concetto.  Io ha dei poteri e possedendo questi poteri in qualche modo sono una capitalista, però nello stesso tempo, dal momento che li condivido con gli altri sono anche una comunista; di dare anche agli altri non ne posso fare a meno.

D.    Qual è la differenza tra quello che Lei insegna, tra quello che Lei propone, rispetto a  quello che invece insegnano e propongono gli altri?

R.      Se sono dei Guru autentici non c’è nessuna differenza.  Io insegno le stesse cose che insegnato Socrate, Confucio, Lao Tze, Krishna, Rama, Mosè, Nanaka, Cristo, lo Zen, ma quelli che sono falsi maestri sono l’opposto di me.  Essi non insegnano nulla.  Non fanno altro che sfruttare economicamente i discepoli e si fanno pagare un sacco di soldi per i loro insegnamenti ; per esempio danno un Mantra che non ha nessun significato.

Una volta, ho scoperto che ad un signore per 3000 Sterline gli era stato dato un Mantra, che non voleva dire nulla, una parola che significava pollice o anche morso dello scorpione, e gli si  diceva pure di tenerlo segreto questo Mantra.

Il Suo insegnamento in che cosa consiste?  Quali sono la peculiarità, le sue caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri, anche da quelli autentici?

R.      La differenza principale è questa : attraverso il mio insegnamento si attualizza ciò che anche altri Maestri hanno insegnato, diventa attuale; ed è anche una spiegazione di ciò che essi hanno detto, li spiega, c’è una verifica empirica di quello che essi hanno detto e ciò prova anche la loro stessa esistenza.

D.     Se dovesse spiegare i suoi insegnamenti ad un profano come sono io in questo momento, che cosa direbbe in sintesi?

R.     Direi che noi ci siamo evoluti dall’ameba fini all’essere umano, però questo cammino non è ancora completo, questo stato non è ancora quello finale, manca ancora un gradino, perché se fosse quello finale non ci sarebbero più problemi, sarebbe la completezza.

Noi dunque dobbiamo ancora fare questo ulteriore gradino di evoluzione verso lo Spirito e nel momento in cui questo avviene, noi diventiamo consapevoli a livello collettivo e questo è uno stadio più evoluto di quello della consapevolezza umana normale, perché nella normale consapevolezza, noi non siamo consapevoli del sistema sottile che abbiamo all’interno.

Noi siamo consapevoli degli organi interni soltanto quando fanno male, quando sentiamo dolore, ma nel momento in cui diventiamo consapevoli a livello sottile, allora possiamo sentire anche i nostri Chakra, questi plessi di energia che abbiamo dentro ed avere la consapevolezza di essi.

In occidente posso dire che c’è stata la conoscenza dell’albero, della parte esteriore di esso ; invece quella che Io propongo, è la conoscenza delle radici.  Dunque, dovete mantenere verso questa nuova forma di conoscenza un’atteggiamento aperto, come quello di uno scienziato e poi verificarlo attraverso l’esperienza.  Non c’è bisogno di nessuna conoscenza teorica specifica, perché è un’esperienza, dunque, è come se ad un primitivo si dicesse di premere un interruttore, la luce si accende indipendentemente dalla conoscenza del meccanismo che vi è dentro, dell’impianto elettrico : è tutto costruito all’interno di noi; Io non faccio niente, perché la cosa funziona così, da sola…

E’ qualcosa che avviene nel sistema nervoso centrale, che ci permette di avvertire questo Potere Onnipervadente dell’Amore, questa energia che crea tutto ciò che noi vediamo, i fiore, le piante, ecc…  Attraverso questo si integrano tutte le Religioni, la scienza e tutti gli insegnamenti dei veri maestri.    Una volta ho detto a uno scienziato in America ; che il carbonio ha due valenze di cui una ha la stessa struttura e movimento della svastica, non quella che ha usato Hitler, ma la svastica che in oriente è simbolo della vita, della creazione, e si muove in senso contrario a quella di Hitler.   L’altra valenza invece è il segno dell’OM.

Questo scienziato ha osservato questo movimento del carbonio, non so con quale strumento, ed ha visto che effettivamente una valenza aveva l’andamento della svastica e l’altra dell’OM. e dice che di questo ne farà una pubblicazione, un lavoro scientifico.  E` uno scienziato Indiano che lavora a Los Angeles, si chiama Worlycar, ed ha quasi vinto il Premio Nobel.

D.     Lo scienziato ha uno strumento; i suoi strumenti, le sue tecniche quali sono ?

R.     Lo Strumento è dentro di me, dentro di noi.

D.     Però bisogna trovarlo, io non lo so trovare.

R.    Sono strumenti molto accurati quelli che abbiamo dentro, molto più precisi di quelli che usa lo scienziato.   Lei è al tempo stesso lo strumento, il dottore, la diagnosi e la cura.

Però quello che lei non sa è perché non è integrato.

Nel momento in cui questa integrazione ha luogo, allora si avverte tutto questo.

D.     Quindi bisogna passare attraverso questa integrazione per impadronirsi della tecnica?

R.      L’integrazione avviene attraverso questa energia che si chiama Kundalini e che nel momento in cui si alza passa attraverso tutti questi centri sottili che abbiamo nel sistema nervoso e li integra automaticamente ; avviene come per il filo attraverso la collana.

Questo è il vero battesimo.

D.     C’è un codice da seguire?  Non è che all’improvviso dall’osso sacro…..

R. Ogni Sahaja Yogi può farlo.   Questo dovrà avere uno sviluppo di massa, perché oggi non ha senso ridurlo a pochi.   Una persona che è stata già risvegliata e che conosce il meccanismo può dare la realizzazione a migliaia di persone.

D.    Per fare un esempio, la Chiesa Cattolica dice che attraverso il sacerdote c’è un rapporto tra essere umano e Dio ; il Protestante invece dice che direttamente ci si può mettere in contatto con Dio, Dio nel senso dell’essere supremo.

Li c’è questo tipo di rapporto, invece quello in Sahaja Yoga come avviene, qual è la tecnica?

R.      Sono tutti e due corretti, ma tutti e due sbagliano.

Per prima cosa il termine sacerdote : il sacerdote, è un’anima realizzata, un risvegliato, con la

Kundalini alzata; attraverso questo tipo di sacerdote soltanto si può raggiungere Dio, ma deve essere uno risvegliato.  Ed inoltre, ciascuno di per se può raggiungere Dio.

Tutti e due i modi sono giusti, però nel modo in cui sono praticati ritornano ad essere concetti, cioè non hanno una attualizzazione.

Tutti e due non recapitano la merce; non fanno giungere alla meta.

D.   Avendo Lei questo potere di risvegliare la Kundalini, si ritiene una dispensatrice di cose          Divine?   …   Cosa pensa?

R.    Io non penso nulla, nel senso che io sono come la terra, che non pensa cosa fare a far germogliare i semi, a far sbocciare i fiori, a far nascere i frutti, semplicemente la terra ha il potere che ha, non c’è nulla da pensare.  Il sole non pensa.  Pensano così soltanto coloro che hanno un modo artificioso, questo…

D.     Quindi in definitiva io non posso dire di avere incontrato oggi una Dea, ne una Sacerdotessa ; che cosa ho incontrato?

R.    Per il momento sono una Grande Madre, ma ci sono ulteriori scoperte sul mio conto ed ho abbastanza tatto da non dire niente di più.

Cristo nel momento in cui ha detto di essere il Figlio di Dio, è stato crocefisso.

D.      Non vuole correre questo rischio!

Quindi allora, io vedo la Sua fotografia circondata da fiori, è solo un segno di rispetto e niente altro da parte di quanti la stimano ed hanno rispetto per Lei o è qualcosa di più?

R.      Deve essere qualcosa di più che semplice rispetto.

Certe volte le mie foto, giacche emettono vibrazioni, certe foto visualizzano anche questo fenomeno vibratorio attraverso delle macchie di luce che vengono fuori da lacune parti del corpo.     In quella foto ad esempio, la luce esce dal cuore.    La gente si innervosisce di fronte a questi poteri, anche se quello che Io ho, è un Potere essenzialmente di  Amore, quindi è meglio non parlarne troppo.

E` stato scritto un libro su di me, in francese originariamente,”L’Avet ”, ma ora è stato tradotto in Italiano e verrà pubblicato.  In questa foto che è nella copertina i raggi di luce sono venuti soltanto nel negativo fotografico, nella realtà non si vedono.

Naturalmente queste luci ci sono, ma voi non potete vederle.

D.     Io chiedo scusa di indossare le scarpe.  Quando sono stato in India sono stato sempre senza scarpe. nei Templi.

R.      Non è solo un problema di rispetto verso le persone o Divinità, ma è importante il contatto con la Madre Terra, che in un posto sacro assorbe la negatività che è in noi.

Ecco il libro, per lei!

G.     Grazie!  …   Allora mi fa una dedica?

M.     D’accordo!

G.      Io vorrei provare queste cose che voi avete provato, ma visto che Lei non ha tempo…

M.     Ci vuole un minuto.

G.     Ma adesso non vorrei…

M.     Non si preoccupi, è affare di secondi.

G.     Addirittura!

Shri Mataji da la realizzazione al giornalista

M.     Sta sentendo?

G.      Io sento un vento, un vento sulla mano….

M.     Deve perdonare, perdonate tutti.

Deve guardarmi senza pensare.

Ed ora come va?   Sente la brezza fresca sulla testa?

G.      Si!

M.  Gli Italiani sono proprio buoni, le migliori persone d’Europa, migliori degli Inglesi e degli Americani.  Veramente gente meravigliosa.  Con il cuore molto aperto, disponibili, gente semplice, non complicata, meravigliosi, gente umile, artisti…

Tutto il mondo occidentale dovrebbe imparare dagli Italiani, perché prendono facilmente la  realizzazione; per gli Inglesi è molto difficile, troppe complicazioni nella testa.

Che Dio vi benedica.

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