Fare introspezione per progredire

Estratto da un discorso di Shri Mataji Nirmala Devi sul principio del guru. Cabella Ligure (Italia), 28 Luglio 1991.

Il principio del guru è estremamente rigido, e a causa di questa rigidità molta gente non ha potuto conformarsi agli ideali di un discepolo. In passato il guru doveva avere autorità assoluta, ed era lui a decidere se accettare o meno i discepoli. Così ognuno doveva sottoporsi a grandi tapasya, grandi penitenze, anche solo per diventare un discepolo; e il guru giudicava solo in base alla durezza [delle penitenze]. Il guru viveva sempre nella giungla e sceglieva pochissimi discepoli, che dovevano elemosinare il cibo nei villaggi vicini e cucinarlo con le proprie mani per nutrire il guru.

Diventare maestri di se stessi

Shri Mataji Nirmala DeviIn Sahaja Yoga non è così.
La differenza fondamentale è che a quel tempo a pochissimi individui era data la possibilità di diventare a loro volta dei guru. E questi pochi, scelti tra moltissimi, si sentivano veramente speciali per il fatto di essere stati scelti, per cui tutto ciò che dovevano affrontare era benvenuto: con questa idea diventavano discepoli.
In Sahaja Yoga è molto diverso, direi l’opposto. Anzitutto, il vostro guru è una madre, che soffre di Sandra Karuna – per la più piccola cosa che vi accade i miei occhi si riempiono di lacrime. Per cui come madre mi è molto difficile essere un guru; ma allo stesso tempo per voi è difficile andare molto in alto, perché  vi perdete nel mio amore e in quell’amore dimenticate a volte che il vostro progresso è molto lento. È molto importante che in Sahaja Yoga siate severi con voi stessi. Ecco perché  si dice che dovete essere il guru di voi stessi, cosa che la gente non comprende. Essere il guru di se stesso significa guidare se stesso, trattarsi come un discepolo, darsi delle regole.

Se non capite che avete la responsabilità di fare questo da soli, non potete crescere molto velocemente; questo è un tipo di relazione molto diversa di quella tra guru e discepolo.

Ho sempre detto che dovete diventare il guru di voi stessi, per cui dovete fare molta introspezione e fissare i vostri ideali.
Io sono seduta di fronte a voi, avete visto come sono: mangio di tutto, posso fare a meno di mangiare per giorni; posso dormire ovunque o non dormire del tutto; viaggio per chilometri e chilometri senza mai stancarmi. Ho questa energia perché  sono anche il guru di me stessa.

 

Fare introspezione

La prima cosa che deve esserci è l’introspezione “Cosa c’è che non va in me?” Non guardate gli altri, ma voi stessi. “Cosa c’è che non va? Ricerco forse i comfort per il mio corpo? La mia attenzione è sul corpo o sullo spirito? Cosa sto facendo?” La cosa migliore sarebbe scrivere tutto questo. “Riesco a dormire sull’erba? Posso sedermi sulla pietra? Riesco a dormire quando voglio e a stare sveglio quando lo voglio?” Dovete far funzionare il corpo.
Ho visto molte persone sonnecchiare. Non è perchè sono persone cattive o indisciplinate, ma perchè sono stanche interiormente. Se siete stanchi dentro di voi, allora vi sentite sempre stanchi. Potete vederlo alla televisione: la gente in occidente sta sempre a sbadigliare, perchè è molto stanca. Come mai? Non lavorano così duramente!

Fate introspezione, osservate il vostro comportamento.

Quando iniziate a fare introspezione in voi stessi, osservate anche tutto l’ambiente che vi circonda, i vostri modi di fare, i metodi e ciò che fate a voi stessi a causa dei condizionamenti esteriori. I condizionamenti esteriori in occidente sono di natura psichica. Gli indiani hanno condizionamenti di altro tipo, molto sorprendenti. In occidente le gente si lava le mani decine di volte; anche se la pelle viene via dalle mani, continuano a lavarsele come matti. Devono avere sempre un bagno vicino; devono farsi sempre il bagno altrimenti si sentono a disagio. Ci sono anche altri condizionamenti molto stupidi, tutti di natura psicologica, ecco perché  non vi rendete conto di cosa non funziona in voi. I condizionamenti fisici non sono pericolosi, possono essere superati; ma quelli della psiche non vi permettono di trovare cosa c’è che non va.

Se fate introspezione noterete la sottigliezza.
Non so perché, forse a causa delle guerre, tutti hanno paura di tutti. Penso specialmente a causa di Freud, perché diceva che anche la madre ha paura del figlio – queste cose per gli indiani sono incomprensibili, assurde. Voi lo sapete bene, non toccano nessuno, non abbracciano nessuno; all’inizio quando giocavano a calcio, erano soliti abbracciarsi, ma ora non lo fanno più, si toccano solo le mani, così.
Sono spaventati a tal punto! Anche i bambini hanno paura di abbracciare i loro genitori ; così manca l’espressione dell’amore, e quando non c’è espressione, non c’è amore e ci si inaridisce sempre più. [Madre si riferisce probabilmente ai paesi non latini]
C’era una bambina in Sahaja Yoga, era molto giovane, aveva circa dieci anni. Avevo un regalo per lei, così lo diedi ad un yogi occidentale dicendogli di consegnarlo. “No Madre, non lo farò” “Perché ?” “Perché  mi fraintenderebbe.” Fraintendere che cosa?

Tutto questo è entrato così tanto nella testa delle persone che ha creato una insicurezza psicologica dentro di voi, fin da piccoli. Avete timore gli uni degli altri, anche dei vostri genitori, fratelli, sorelle. Soffrite psicologicamente.
Quando giunsi per la prima volta in Inghilterra tutti dicevano “È insicurezza”. Quale insicurezza? Il mondo intero ha paura dell’occidente e loro di cosa soffrono? Di insicurezza! Hanno reso tutto il mondo insicuro; perché  lo sono anche loro?
Sono insicuri interiormente, nella società, nella famiglia, nei loro stessi gruppi; hanno così tanto paura gli uni degli altri.

Alcuni limiti da superare

La paura di sbagliare

Per cui, per prima cosa, dovreste essere senza paura. Siete sahaja yogi! Non siete più immorali, non potete esserlo: se andate sempre avanti a pensare che siete immorali e fate qualcosa di immorale e poi dovete confessarvi da qualche parte, che cosa vi succederà? Che razza di personalità avrete? Dobbiamo cambiare questo, cambiando noi stessi. Per cui tra gli yogi non dovrebbero esserci più insicurezze ma maryada [limiti per un giusto e retto comportamento]: dovreste sapere come rispettare la privacy gli uni degli altri. [Invece di avere paura di sbagliare è meglio migliorare se stessi]

Attitudine a criticare

Come seconda cosa, potete notare che  — è una cosa molto comune — la mente occidentale è spesso bombardata dalle critiche. Ci sono così tanti critici che non rimangono più artisti: i critici stanno criticando i critici stessi, gli artisti sono finiti, vengono criticati in continuazione. Si viene educati a criticare: magari non sanno suonare nessuno strumento, non sanno cantare, ma sanno criticare. Per cui avete sempre la preoccupazione, la paura che ci sia qualcuno pronto a criticarvi per ciò che fate. Così pensate “Dovrei dirlo oppure no?”
Come sahaja yogi non dovete preoccuparvi di queste persone stupide, perché sono cieche, e quando vogliono criticarvi, lasciate che lo facciano, non importa, non fa differenza. Dovete costruire in voi stessi questa sicurezza.

Vedere le cose dall’altra parte

La terza cosa è ancora peggiore, non so se ve ne siate accorti. Non capisco come sia entrata nella mente degli occidentali, l’attitudine di vedere le cose dall’altra parte, nel verso opposto e di non dire mai ciò di cui siete sicuri. Se chiedete a qualcuno “Come stai?” risponderà “Così così” [facendo un gesto con la mano]. Sempre. Nessuno dirà “Benissimo”, “Va tutto bene”, “Sto perfettamente, grazie!”.
Non hanno fiducia in se stessi tutto il tempo, vacillano. Questo vacillare interiore conferisce una personalità che non può progredire. Il progresso si ha quando fate un passo avanti, appoggiando fermamente il piede in quel punto. Quindi fate un secondo passo avanti, come quando scalate una montagna. Ma se siete già pensierosi, dubbiosi al primo passo, come potete progredire? Questo è un altro grossissimo ostacolo al vostro progresso.

Mettere in discussione de stessi

La quarta cosa che avete imparato è che mettete in discussione voi stessi.
Per esempio è molto comune che, quando qualcuno ha un problema, venga a dirmi “Madre, ho questo problema”. Io dico “Bene, ecco la soluzione” e quello risponderà “No, no potrebbe succedere questo!”. “Va bene, ecco un’altra soluzione” “No, no, no, no Madre, potrebbe andare così!” Allora dico la terza soluzione, “No, no Madre, potrebbe accadere questo!”
Vi ponete sempre contro voi stessi. Finché io dico “Va bene, questo è un tuo problema, non è mio; io ti sto dando delle soluzioni, e se tu vuoi risolverlo faresti meglio ad avere un atteggiamento positivo”.
Il cervello è fatto in questo modo: [Shri Mataji fa un gesto con le mani e tutti ridono]; viene detto Ulti copri. Se bisticciate continuamente con voi stessi, come potete progredire?
Questo è un altro grande problema della mente occidentale: invece di provare ad affrontare un problema, iniziate a discutere con voi stessi come un avvocato, anzi come due avvocati di parti opposte. Non c’è una personalità singola, ce ne sono due!
La gente non capisce quanto sia pericoloso, psicologicamente, cadere in questi atteggiamenti. Con l’illuminazione del vostro cervello, la cosa dovrebbe sparire.

Farsi condizionare dalle mode

Un altro problema psicologico molto sorprendente è questo: qualsiasi cosa dicano gli imprenditori, deve essere fatta. Infatti la linea guida fondamentale della vita in occidente è “Vedere e essere visti”. Allora dite “Questa è la moda, per cui dobbiamo fare così”.
Circa un anno fa andai in Inghilterra e vidi che tutte le Sahaja Yogini avevano i capelli pettinati in modo da coprire la fronte. Domandai “Cos’è questo?” a una ragazza indiana. “È una nuova moda” Dissi “Che moda è questa? Forse è giprea” In marathi la chiamiamo moda giprea. [Giprea significa matto, quindi è la moda dei matti]. Avevano tutti i capelli pettinati così! Pensai “Mio Dio! Coprono tutto l’agnya, diventeranno strabici!” Non capisco perché  la moda si interessi così tanto ai capelli. Poi perdete i capelli così in fretta in occidente! Dato che non usano l’olio, perdono i capelli molto velocemente, a cominciare da quelli attorno al Sahasrara. La moda non sono altro che le idee di questi stupidi imprenditori; perché  dovremmo seguirli? Non dico che i sahaja yogi debbano sembrare tutti uguali, niente affatto: potete vestirvi come volete, vivere la vita che volete. Ma non dovete farvi schiavizzare da questi imprenditori, siete persone libere ora, sappiatelo molto bene!

Sappiate che siete persone assolutamente libere, e la vostra libertà è nella luce della vostra illuminazione: non potete mai fare cose sbagliate. Ma per prima cosa dovete aver fiducia in voi stessi. Qualsiasi cosa dobbiate fare, qualsiasi cosa vi dicano su come apparite e come diventerete, non fatevi schiavizzare dagli imprenditori. Questo è un punto molto importante: si spende metà del tempo a cercare di sembrare uguale agli altri. È sorprendente vedere come questi imprenditori vi hanno presi in giro.
In India non funzionerebbe, specialmente con le donne indiane. Un giorno venne fuori un mini-sari; arrivò fino Bombay. In quattro o cinque giorni scomparve. Qualsiasi moda nasca in India, non resiste, perché  tutti i vestiti che indossiamo sono tradizionali, sono stati usati per moltissimo tempo, testati e migliorati in base a prove ed errori, per cui sappiamo che questo è il meglio. Dovete fare molta attenzione e evitare di seguire le stupide idee degli imprenditori, ma fare le cose sensate, adatte a voi.
Mi sembra che questa sia una delle schiavitù che avete: fate il gioco degli imprenditori. Ma la schiavitù è molto radicata ed è psicologica; è così nascosta e sottile che non ve ne rendete conto.

Con l’introspezione vedete cosa non va in voi, come mai siete fatti così. “Cosa c’è che non va nella mia personalità? Viene tutto dall’ambiente e dalle persone intorno a me che cercano di inculcarmi le loro idee” Dovreste avere le VOSTRE idee; non preoccupatevi di ciò che Platone ha detto, o Socrate ha detto. Cosa ne pensate VOI? Dopotutto siete persone illuminate!

Paura del proprio ego

C’è un’altro ostacolo psicologico, che è anche il peggiore: “Madre, se siamo molto sicuri, il nostro ego si gonfia”. Hanno così paura che il loro ego si gonfi, che temono di prendere il volo, una volta o l’altra!
Questa è una delle paure che ha la gente: se affermiamo “Questo è ciò che voglio, questa è la cosa giusta da fare, il nostro ego si gonfierà, per cui è meglio non dirlo.”
In Sahaja Yoga si sono infiltrate certe paure; una di queste è  “Madre, non dovremmo avere ego”. Ma qual è il problema dell’ego? Sorprendentemente nonostante tutte le paure, per reazione, la gente ha sviluppato una personalità lamentosa, protesta sempre. Ma ancora questi imprenditori hanno gonfiato il vostro ego per cui la mattina la madre chiede al figlio “Cosa vuoi da mangiare?” e il figlio risponderà “Voglio questo!” e poi corre fuori a prenderlo. O altrimenti deve tenere tutto nel frigo. In India non è così: si mangia ciò che viene cucinato. Se non c’è sale, va bene lo stesso; altrimenti non mangiarlo, non fa niente; in ogni caso lo mangerai [con o senza sale].
Quando avete sviluppato la disciplina dentro di voi, non dite più “Desidero solo questo, desidero solo quest’altro”. E se capita dite a voi stessi “Va bene, non lo mangerò per un mese e poi vediamo!”

Vi devo parlare almeno una volta di me. Un tempo mi ero abituata a qualche piccolo comfort; poi dovemmo traslocare e la mia famiglia non era con me allora. Avevamo un letto molto piccolo dove dormiva mio marito, mentre io dormivo sul nudo cemento. Il giorno dopo ho iniziato ad avere dolori per cui ho detto “Mi vengono i dolori a dormire sul cemento? Allora dormirò un mese intero sul cemento!” Ho dormito un mese sul cemento. Così il cemento perse il suo potere su di me, forse era lui a provare dolore!

Ecco cosa dovete fare: dominare la vostra mente.

Ora il problema verrà solo nella discriminazione di capire quando questo ego si può gonfiare.  Perché, come ho detto, questo ego si sviluppa per reazione, quando protestate contro qualcosa o quando viene viziato dagli imprenditori.
Qualsiasi sia il motivo, non staremo a psicanalizzarci, il fatto è che c’è questo problema dell’ego. Perché ? Perché  come vi ho detto, un pallone che è stato gonfiato molte volte si gonfierà più facilmente, basta pochissima aria. Ecco perché  temete così tanto che il vostro ego improvvisamente si gonfi facendovi volare come dirigibili!
Vi potete disfare di questo ego mediante la consapevolezza che siete persone realizzate. Rispettate voi stessi: quando iniziate a rispettare voi stessi, non cadrete più nella trappola del vostro ego, è molto semplice. Rispettate voi stessi. Dovete dire “Sono un Sahaja Yogi, come posso comportarmi così?”

Sviluppate questa dignità e poi comincerete a vergognarvi di fare cose stupide, perché  l’ego vi rende stupidi! Se sviluppate questo rispetto per voi stessi “Sono un sahaja yogi, per cui non posso comportarmi così”, sarete sorpresi di come questa dignità vi terrà ben saldi a terra. Non cadrete nelle trappole del vostro ego.
Da una parte ci sono i condizionamenti, dall’altra c’è l’ego.

Quando sappiamo di essere sahaja yogi, sviluppiamo quella dignità dentro di noi; inoltre vi stupirete di essere in grado di notare ciò che non funziona nella vostra nazione, ciò che non ha dignità.
Qualsiasi cosa sia accaduta in Francia, potete capire cosa c’è che non va nelle leggi francesi. Ma i francesi sono più interessati a mangiare e a bere, per cui non prestano attenzione: “Ci sarà pure qualcuno che si occupa delle leggi, perché  dovrei preoccuparmene io, non importa”. Dopotutto niente è importante a patto che riusciate a procurarvi qualcosa da bere! Se andate in qualche paese francese, non incontrerete mai nessuno, nemmeno un ubriacone. Sono tutti dentro a bere; è la loro religione principale, il principale passatempo. Il giorno dopo con i postumi della sbornia, vedono tutto al contrario.

La vita intera in occidente è come una sbornia: o vedono le cose troppo grosse, o troppo piccole. Mai come sono in realtà.  Qualcuno ha già scritto sulla maggior parte di queste cose; potreste leggerle sui libri di psicologia, o su libri di altri scrittori. Ma la maggior parte di essi erano ubriaconi, potete vederlo dalle loro vite; per cui, qualsiasi cosa abbiano scritto, perché dovremmo prenderli sul serio?  Erano tutti ubriaconi, fuorché pochissime anime realizzate.
Quelli che hanno scritto le tragedie greche dovevano essere veramente degli ubriaconi, per scrivere cose del genere: infatti la maggior parte degli ubriaconi scrive “Perché dovrei vivere? Voglio morire” Anche in India abbiamo avuto molti scrittori di ghazal che dicevano “Perché dovremmo vivere? Dobbiamo morire!”. Un poeta ha detto loro “Se parlate tanto di morire, perché  non morite una buona volta!” Comprenderete che le vostre parole, i vostri scritti sono più elevati di quelli di queste persone. Ma Sahaja Yoga ha lavorato in modo così sottile, che non vi rendete conto di cosa siete!

Vedere tutto con puro amore

Spero che abbiate visto i miei libri, e li abbiate letti: lì ho descritto molto chiaramente cos’è l’energia vivente che lavora dentro di noi. Per esempio osservate questo fiore; non posso ordinargli di crescere diritto, si muove a modo suo, lasciamo che sia così. È così perché nessun fiore dovrebbe essere uguale ad un altro fiore. L’energia vivente non crea mai due cose identiche; questo può essere fatto solo con la plastica. Quando cresce, cresce a modo suo; qualsiasi cosa sia dentro di voi è un’energia vivente che lavora e fiorisce da sé. L’acqua del puro amore deve essere donata; nel puro amore osservate le altre persone dal punto di vista del guru. “Cosa c’è cha non va in me? Dove mi impedisce di crescere, di andare avanti?” Come un guru, capite come dovete comportarvi con una persona usando l’amore, in modo che si avvicini alla realtà. È un processo molto dolce, pieno d’amore; niente è come gioire del proprio amore. Anche solo sapere che amo così tante persone è grande; e per voi, vedere, sentire che amo così tanta gente.

Ma dovrebbe essere sama grishti, cioè dovreste vedere tutti con gli stessi occhi. Comprendete, vedete che le persone sono diverse, ma i vostri occhi non fanno differenza, non vedono qualcuno nero, qualcuno bianco, qualcun’altro blu; vedono le persone per quello che sono. Quando iniziate ad osservare con sama grishti, avete la stessa visione di tutti, non cambiate le vostre idee. Infatti, ciò che accade è che la mente cambia registro, ruota e voi vedete ogni persona in modo differente. Ora con i miei occhi vedo il ventilatore; se la mia mente non fosse a posto, potrei vedere un essere umano. Per cui se siete persone sane vedrete tutti esattamente come sono. Questo è sama grishti: avete gli stessi occhi per ognuno . In questo modo non è più possibile  che qualcuno sia l’amico del cuore, altri siano l’amico numero due, il numero dieci, e qualcuno un nemico. Quando iniziate a guardare le cose con sama grishti tutto assume la forma corretta, altrimenti si può diventare matti.

Inoltre la conoscenza dovrebbe essere samiak, cioè integrata. Quando gli occhi osservano, vedono dove siete seduti, dove siete, dov’è questa persona, dov’è quell’altra, che relazione c’è. Così la conoscenza degli altri è nella relazione con gli altri. Supponiamo che ci sia un uomo con un figlio, e che tra i due ci sia un problema. Per avvicinare quella persona dovete sapere che ha un figlio, non dovete considerarlo separatamente dagli altri. Se una persona viene dall’Inghilterra o dall’Italia, dovete cercare di comprendere che proviene da un certo ambiente, e che questo ambiente, questo background è attorno a lui. Se riuscite ad avere questa completa conoscenza degli altri non ci saranno problemi, nessun bisticcio, niente. Altrimenti ci sono continuamente conflitti, che rendono le persone stanche. Gli occhi non reagiscono, ma vedono semplicemente quello che c’è. È la mente che reagisce, e questa reazione guasta il vostro atteggiamento nei confronti della gente, è lei la responsabile di questo.

Stato di testimonianza

Quindi dovreste essere nello stato del testimone; come disse Gyaneshwara: niranjana pahane, vedere qualcuno senza reagire. Solo osservate e allora saprete ogni cosa riguardo quella persona, non appena la vedete. Finché la vostra mente è là, non vedete la persona come realmente è. In niranjana pahane appena vedete una persona sapete tutto di lei, i suoi chakra, la kundalini, penetrerete tutto. Ma la vostra mente, carica di cose senza senso non vi permetterà di raggiungere quel livello; dobbiamo sviluppare questo modo di osservare le cose, vedendole semplicemente.
Quando avete questo distacco, non criticate più nessuno solo perché  la vostra mente è contro quella persona, non amate qualcuno perché  la mente la pensa così, non formate gruppi, non avete chi vi è caro e chi non lo è.

A volte se non sorrido a qualcuno, brontolano “Stavolta Madre non mi ha sorriso”. Non posso tenere continuamente il sorriso, pensate ai miei muscoli! Come posso farlo?
Eppure c’è gente che sta molto male quando non sorrido loro. Così devo continuare a sorridere a tutti. Ci provo!

Quindi l’atteggiamento verso gli altri deve essere niranjana, perché  è un lavoro collettivo. Non è una cosa rigida,  in cui ci si fissa a qualcosa, perché  è un lavoro vivente. Ma è sicuramente il lavoro che crea armonia, amore,  affetto, sentimento di unione con gli altri.

Provate a pensare a qualcuno che non è gentile con voi: è una cosa orribile! È molto meglio pensare come potreste essere VOI gentili con quella persona. L’atteggiamento dovrebbe essere questo: “Come potrei mostrare gentilezza a quella persona? “ Se qualcuno è arrabbiato con voi, è facile lottare: “Vieni avanti! Tu sei arrabbiato, anch’io lo sono!” No! Avvicinatevi e fategli il solletico. E divertitevi. È molto semplice! Non potete gioire dell’odio, della rivalità, della separazione. Questa mano deve gioire dell’altra; allo stesso modo voi dovete gioire di ogni altra persona. Se non ci riuscite, non avete centrato il punto.

Dobbiamo sapere che, nel progresso collettivo, non possiamo progredire se non abbiamo senso della collettività, che siamo parte integrante di una persona sola: se tiro quest’orecchio, non solo l’orecchio ne risentirà, ma avrò dolore in tutto il corpo. Ecco perché  consiglio di tirarle tutte e due, è meglio!
Quando inizierete a vedere in questo modo, resterete stupiti, si svilupperà un dolce senso dell’humour nei confronti di voi stessi, diventerete una persona molto interessante, magnetica e divertente, estremamente divertente. Tutti cercheranno la vostra compagnia; questo è il segno che il vostro principio del guru è illuminato.
Naturalmente dovreste avere distacco, essere privi di attaccamenti. Ma queste sono solo parole: solo l’introspezione e la conoscenza della vostra profondità vi darà quella sensazione. Se avete questa consapevolezza, “Io sono un sahaja yogi, la mia profondità nel divino è grande”, questo sarà abbastanza perché  siate il più alto guru.

Avere una conoscenza profonda dello Yoga

Per cui dovete sviluppare questo speciale principio del maestro dentro di voi, che è per il lavoro collettivo; ricordate sempre che è per un lavoro collettivo.
Dovete avere la conoscenza completa di Sahaja Yoga. Oppure il desiderio di sapere tutto di Sahaja Yoga. Se questo funziona, nuoterete nell’oceano della conoscenza, saprete tutto quello che vorrete. Ma dovrebbe esserci il desiderio della conoscenza; non siate mai soddisfatti, non pensate mai “So abbastanza di Sahaja Yoga”. Potete essere soddisfatti in tutte le cose eccetto una: “Devo conoscere Sahaja Yoga attraverso il mio cervello, ma la conoscenza non deve restare solo nel cervello, dovrebbe essere nel mio cuore. Dovrei conoscere con il cervello, ma la conoscenza dovrebbe rimanere nel mio cuore”.

È come se vedete King Kong al cinema: sapete che è King Kong, è giusto un film, non fa niente. Di solito la nostra conoscenza è così. Ma se vedete King Kong di fronte a voi “Oh, mio Dio, è veramente qui, davanti a me!”.
Allo stesso modo quando la conoscenza è nel cervello, è proprio come un film; non è nel cuore, è lontana da esso. Ma quando è nel cuore è attiva, è funzionante; quando è nel cervello resta lì inattiva, nel cuore invece lavora! Nel cuore risiede lo spirito.

È molto semplice: noi siamo persone che lavorano più con il cervello che con il cuore. Ma sappiate che viviamo nella realtà, non stiamo vedendo un film, King Kong è davanti a noi, è nella realtà. E nella realtà è il cuore che deve lavorare, non il cervello; perché  la realtà è vissuta solo attraverso il cuore, non con il cervello. Quando comprenderete questo, aprirete il cuore, lo espanderete: “Ora questo è nel mio cuore”. Questo dovrebbe essere ben chiaro nella vostra testa: saprete ogni cosa chiaramente, cosa deve essere fatto, come reagire, come risolvere le cose.
Se volete porre tutta la conoscenza di Sahaja Yoga nel cuore, prima di tutto dovete allargarlo, perché  possa accogliere questo oceano: allora vedrete “Questo è Sahaja Yoga”. A Me tutto sembra Sahaja Yoga: comprare questa casa, venire qui, tutto questo è Sahaja Yoga. Posso vederlo chiaramente: connetto tutto ciò che vedo a Sahaja Yoga. Immediatamente. “Questo è Sahaja Yoga”, “Perché  è così? Perché  è Sahaja Yoga!” Iniziate a vedere Sahaja Yoga ovunque, quando anche il vostro cuore sa ciò che la vostra mente sa. Ho conosciuto persone che sapevano i mantra molto bene , tutto molto bene, ma nel cuore. Mettete tutto nel cuore: in Sahaja Yoga non si è guru con il cervello, ma con il cuore.

Video del discorso

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