OM: l’origine di tutti i mantra

OMKARIl primo suono che ha seguito l’evento della creazione dell’universo si dice che sia stato OM. Questo suono concentra in sé tutte le energie che entrano in gioco nella Creazione e nell’Evoluzione dell’Universo. Il suo simbolo è ॐ OMKARA (vedi immagine); vi daremo una descrizione dettagliata di questo simbolo primordiale e della sua origine in un articolo successivo.
In generale, chiameremo mantra un suono, una parola o una frase in grado di portare beneficio diretto al nostro sistema energetico. Mantra deriva dal sanscrito manana che significa meditare. Pronunciando un mantra durante la meditazione si può percepirne immediatamente l’effetto benefico e migliorare la qualità della meditazione. I mantra sono notoriamente in lingua sanscrita, ma anche affermazioni nella nostra lingua che aiutano i chakra a migliorare (come nel caso delle frasi pronunciate nella Realizzazione del Sé) possono essere considerati come mantra.

OM è composto di tre elementi fondamentali: A, U, M.
A è l’energia potenziale del canale sinistro, U del canale destro e M del canale centrale; per cui possiamo usare questi suoni singolarmente o combinati insieme per migliorare i nostri canali energetici.
Si può praticare questo mantra all’inizio della meditazione per creare silenzio interiore; inoltre anche il flusso di vibrazioni aumenta. È bene notare che un mantra non va pronunciato ripetutamente per molte volte, ma poche volte e con pura attenzione: questi suoni sono la fonetizzazione delle vibrazioni e nel momento in cui li pronunciamo, nel modo giusto e con la massima attenzione, hanno un effetto diretto sui nostri centri energetici.

Cominciamo con il praticare il primo mantra, ovvero l’OM. Vi illustreremo alcuni esercizi che potrete provare a vostro piacimento durante le vostre meditazioni. Vi invitiamo a cominciare ogni meditazione alzandovi la Kundalini come descritto nell’articolo Come cominciare la meditazione.

Esercizi

Chiudete gli occhi o teneteli aperti a seconda di come vi sentite meglio. Sedetevi comodi ma con la schiena dritta in modo di essere liberi di respirare e pronunciare ogni suono nel miglior modo possibile. Quando pronunciate la A, cercate di tenere la bocca ben aperta, in modo che venga fuori un suono chiaro. Ogni volta che pronunciate uno dei suoni proposti, fate un bel respiro e pronunciatelo per tutta la durata del vostro fiato.

Esercizio 1

3 volte A. Pausa. (canale sinistro)
3 volte U. Pausa. (canale destro)
3 volte M. Pausa. (canale centrale)
Con questo esercizio lavorerete i canali individualmente.

Esercizio 2

3 volte AUM. (tutti i canali)

Esercizio 3

3 volte AUM in modo che la A abbia durata maggiore. Pausa. (canale sinistro)
3 volte AUM in modo che la U abbia durata maggiore. Pausa. (canale destro)
3 volte AUM in modo che la M abbia durata maggiore. Pausa. (canale centrale)

Esercizio 4

3 volte A. Pausa. (canale sinistro)
3 volte U. Pausa. (canale destro)
3 volte M. Pausa. (canale centrale)
3 volte AUM. (tutti i canali)
3 volte AUOM. (tutti i canali)
3 volte AUOÕM. (tutti i canali)
3 volte OÕM. (tutti i canali)

Quest’ultimo esercizio è il più completo. Esso prevede l’uso di un paio di altri suoni: O e Õ. O risulta dalla contrazione di A e U. Mentre Õ è un suono molto simile alla O nasalizzata pronunciata dai francesi; per pronunciare la Õ, provate a occludere le narici nella parte alta del naso, internamente, e poi dite O: non è immediato per noi, per cui provate diverse volte fino a che il suono viene.
La Õ nasalizzata viene chiamata anusvara in sanscrito e nel simbolo della OMKARA corrisponde alla virgola con il punto in alto a destra.
Per facilitare l’apprendimento di quest’ultimo esercizio, potete seguire la registrazione riportata di seguito. È in inglese, ma molto semplice. Nella registrazione, l’esercizio viene presentato dal dr Arun Apte, che è stato un eccellente cantante di musica classica indiana, un insegnante di musico-terapia e il direttore dell’accademia di musica ed arte indiana di Vaitarna vicino Mumbai (la Shri P.K. Salve Kala Academy). Egli mostra come si fa l’esercizio e poi alcuni allievi lo ripetono: vi invitiamo a seguirli.

Per prima cosa, il dr Apte invita a cantare 3 volte SA (che corrisponde grossomodo al nostro DO nella scale musicale); poi si passa ad AKAR che è A, ad UKAR che è U e a MAKAR che è M. E così di seguito come indicato dall’esercizio 4. (Per scaricare l’audio, clicca sui tre puntini dell’audio player e poi su download/scarica)

Ora è disponibile una video con i sottotitoli in italiano:

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17 commenti

  1. bellissimo, perfino con l’audio, penso l’audio sia la bellissima conferenza di Arun Apte a Parigi,

    1. In realtà è una registrazione realizzata a Londra nell’agosto del 2008, quando il dr Arun Apte venne a fare un tour degli UK. Era stato invitato per fare dei concerti e per partecipare ai corsi dando un assaggio di meditazione guidata con la musica (musico-terapia).
      Io ero a Londra in quel periodo, per cui ho avuto l’onore e la gioia di essere presente ad alcuni di questi eventi.
      Ricordo che partecipai ad una lezione di sahaja yoga a Wimbledon. La lezione cominciò con una semplice meditazione e si stava abbastanza bene; ma quando cominciò lui, con la sua lezione di musico-terapia, allora ci fu un’espolosione di vibrazioni: erano così forti come mai non capita in una classe regolare.
      E’ stata un’esperienza unica ed indimenticabile!

      Per non parlare poi di quando ha realizzato la registrazione del CD che contiene questo. E’ stato proprio nella casa dove vivevo in quel momento con altri yogi (a Streatham Ashram). Quando hanno cominciato a registrare su in mansarda (la casa era a 3 piani), tutto l’ambiente si è riempito di bellissime vibrazioni… sembrava proprio di stare in Paradiso… la musica è il mezzo migliore per migliorare la qualità della meditazione e renderla davvero speciale!

  2. Devo dire grazie a chiunque ha creato questo sito… in profondo GRAZIE

  3. ho desiderio di trovare la serenita’ dentro di me ,per questo voglio provare a meditare

    1. Cara Elena, sei la benvenuta. Puoi seguire il corso gratuito su questo sito oppure frequentare i corsi gratuiti nel centro più vicino a casa tua.
      Diciamo che la serenità è la prima cosa che sviluppiamo quando cominciamo quando pratichiamo regolarmente la meditazione.

  4. Silvana hai fatto un lavoro di rara bellezza…
    perche non fai un corso, una classe dal vivo di musicoterapia.
    se lo farai ti prego di farmelo sapere. Un abbraccio grande.

    1. Un giorno avverrà, non temete.
      Ricordo bene anni fa, quando ci fu una classe del dr Arun Apte a londra, è stato impressionante: alla fine c’erano vibrzioni così forti che non ne avevo mai sentite così in un incontro pubblico. Era davvero un mito!

  5. ciao sono diana ho partecipato a 3 incontri,ma forse perchè non ho ancora ben recepito gli esercizi da fare non sento ciò che alri avvertono brezza, caldo freddo,avverto però alla fine della lezione una strana calma.
    Ma la meditazione aiuta a uscire dalla depressione??

    1. Non ti preoccupare se non senti bene le vibrazioni, questa sensibilità viene con il tempo e dipende dal quinto chakra che è chiamato Vishuddhi.
      Sicuramente questo tipo di meditazione ti aiuta, perché l’energia Kundalini dentro di te lavora per portare tutti i chakra all’equilibrio. C’è una delle testimonianze che parla di questo.

  6. Complimenti vivissimi per aver realizzato questo sito davvero completo. Mi sono avvicinata da poco alla meditazione e devo dire che aiuta molto, anche se non riesco ad avere la mente libera dai pensieri, mi date qualche suggerimento?

    1. Ciao Isa. Suppongo che quello del calmare la mente è un dilemma universale che tutti (o quasi) devono affrontare quando cominciano la meditazione.
      Per prima cosa, bisogna ricordare che i pensieri sono il frutto di tutte le tensioni accumulate nella giornata (e in un tutti gli anni che abbiamo passato senza liberarcene). Per cui la prima cosa da fare è liberarsi dalle tensioni con il pediluvio.
      Poi, finito il pediluvio, comincia il momento in cui i pensieri dovrebbero essersi calmati e si può godere del silenzio mentale e delle vibrazioni che fluiscono in noi e rigenerano i nostri… ma i primi tempi non è esattamente così, anche dopo il pediluvio e i trattamenti, i pensieri non danno tregua.
      A questo punto, bisogna munirsi di tanta pazienza. Si noterà infatti che a mano mano l’intervallo tra un pensiero e l’altro (detto in sanscrito vilamba) tenderà a diventare sempre più ampio, per cui la Kundalini riuscirà a passare meglio e l’Agnya chakra tenderà a rilassarsi sempre di più. All’inizio aiuta molto “osservare” i pensieri che arrivano e dire “non questo, non questo”, ovvero lasciarli andare come le nuvole che scorrono in cielo.
      Si può anche mettere la mano sulla fronte e dire “io perdono tutto e tutti, anche me stesso” per alcune volte.

  7. Ho iniziato da poco a frequentare un corso di SY, ma non ho ancora sperimentato le sensazioni di fresco o di caldo. Temo di non essere riuscita a svegliare l’energia Kundalini. Desidero però continuare a provare e dopo aver scoperto il tuo meraviglioso sito è aumentata la mia determinazione. Grazie per la tua generosità.
    Fina

    1. Non ti preoccupare, anche io sentivo le vibrazioni poco o niente all’iniizio. Bisogna solo avere un po’ di pazienza, tutto dipende dallo stato del nostro Vishuddhi chakra quando cominciamo.

  8. Quanto tempo ci vuole prima di avvertire bene le vibrazioni?

    1. Caro Davide, questa è una domanda da cento milioni di dollari; è alquanto personale, ognuno ha i suoi tempi. Un consiglio è di lavorarsi bene il Vishuddhi chakra.

  9. […] I mantra sono diversi a seconda del chakra che si sta curando. In particolare esistono dei mantra base che sono chiamati Bija. Bija significa seme e sta ad indicare il fatto che questi sono i mantra base. Il bija mantra più famoso è l’Omkara. […]

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