Giunti a questo punto del corso di Sahaja Yoga, abbiamo visto un bel po’ di cose: come risvegliare la propria Kundalini, come percepire i chakra e migliorarli con l’uso degli elementi e delle vibrazioni, e come questa conoscenza sottile ci permette di avere una visione globale dell’evoluzione nostra e del mondo.
Ora facciamo un passo avanti, un bel passo avanti. Permettiamo anche agli altri di conoscere sé stessi e raggiungere la propria armonia interiore.
Come? Molto semplice, diamogli la Realizzazione del Sé!
Abbiamo visto come si fa ad ottenere la propria realizzazione del sé nella prima meditazione guidata, seguendo passo passo la procedura per attivare tutti i chakra e la nostra Kundalini; questa procedura possiamo ripeterla tutte le volte che vogliamo, ma possiamo anche insegnarla agli altri.
Naturalmente, capitano a volte situazioni che non ci consentono di eseguire una procedura così lunga, come per esempio a lavoro, per strada o sulla spiaggia. E allora come fare?
Ebbene, ritorniamo un po’ indietro, al punto di partenza. Noi risvegliamo la Kundalini affinché essa ci permetta di percepire il nostro Sé (o Spirito) che si trova nel nostro cuore; e il nostro Sé non è nient’altro che l’essenza pura di noi stessi… e allora la soluzione è semplice: seguiamo il nostro cuore!
A dirla così è davvero banale, ma in effetti è così che si fa. Le migliori parole da dire sono quelle che ci suggerisce il cuore, nel momento presente in cui vogliamo fare un bellissimo regalo a qualcuno. Niente discorsi preconfezionati, ma tutto spontaneo… sahaja.
A livello pratico, quello che si può fare per aiutare la Kundalini del proprio interlocutore a risvegliarsi, è usare le proprie mani su di loro proprio come si fa su sé stessi.
Per esempio, potete usare la mano destra per alzare la Kundalini dell’altra persona, muovendola con moto ascendente a partire dal basso (più o meno all’altezza dell’osso sacro) fino alla cima della testa; potete farlo per tre volte e poi fermare la mano a 2-3 centimetri dalla cima della testa della sua testa col palmo rivolto verso il basso; se sentite fresco o caldo fuoriuscire vuol dire che la Kundalini è salita. Il fresco indica come al solito che la Kundalini è salita senza problemi, mentre il calore indica che la Kundalini ha incontrato degli ostacoli e che li sta lavorando.
Se invece non percepite nulla, non vi dovete preoccupare: a volte capita che magari la persona stia pensando un po’ troppo e questo blocchi l’ascesa della Kundalini oppure che quella persona proprio non desideri ottenere lo yoga. Va bene anche così, non si può forzare il risveglio della Kundalini in nessuno.
Alternativamente potete fate eseguire al vostro amico/amica/parente l’esercizio noto della realizzazione del sé, ma in forma ridotta. Potete chiedergli di portare la mano sul cuore e di affermare “Io sono lo Spirito”, poi sulla fronte “Io perdono tutto e tutti, anche me stesso” e poi sulla cima della testa “Io desidero lo yoga” oppure “Io desidero la realizzazione del Sè”.
Infine, se ancora vi sentite insicuri ma desiderate ardentemente far conoscere sahaja yoga a quella persona, potete semplicemente condividere il link della pagina della realizzazione del sé.
Come potete vedere ci sono diversi modi per dare la realizzazione del sé agli altri; ma vi dirò, a volte, basta solo uno sguardo…
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Nella seguente video, che è un’intervista fatta a Shri Mataji da una TV inglese (potete notare il Tamigi come sfondo), si possono vedere sulla destra delle persone che fanno dei movimenti con le mani verso altre persone sedute davanti a loro: ecco quelle persone non stanno facendo altro che applicare ad altre persone le tecniche che state imparando un questo corso. E sono così facili e immediate che persino una bambina le può fare con la massima disinvoltura!
Nota importante: quando si fanno i bandan da dietro ad una persona (ovvero i cerchi con la mano, vedi Come migliorare i chakra con le vibrazioni, Tecnica II), il verso sarà antiorario, ovvero l’opposto di quello che eseguiamo su noi stessi quando ci lavoriamo di fronte; il che è logico, in quanto in assoluto il verso di rotazione dei chakra rimane invariato, è solo la nostra posizione rispetto a loro che varia.
Qual’è il più grande atto creativo che potete fare con estrema facilità? È quello di creare nuovi Sahaja yogi. Questa è la cosa più facile e che dà maggior gioia. Dare ad altre persone le benedizioni del Divino che sono andate cercando per secoli. Non sapete che conforto, che benedizione date loro con la realizzazione!
Avete ricevuto la realizzazione molto facilmente, devo dire. Tutti dicono che Sahaja Yoga è un Nirvana immediato, istantaneo, ed è vero. Ma quando si ottiene qualcosa gratuitamente, subito e senza alcuno sforzo particolare, non la si apprezza, non la si capisce, si pensa che sia un diritto.
Ma sapete quanto soffriva prima la gente per ottenere la realizzazione? Andavano sull’Himalaya, stavano su una gamba, a volte sulla testa, per mesi e mesi. E non la ottenevano, la realizzazione. Ho sentito di alcune persone rimaste per ventotto anni in una stanza per ottenerla. E perché vivevano così? Perché pensavano che restando lontani dall’altra gente, dalle atmosfere negative, avrebbero potuto ottenere la realizzazione. E non la ottennero mai.
Quindi occorre comprendere che, sebbene voi l’abbiate ottenuta molto facilmente, è qualcosa di tanto prezioso, di tanto grande. Non è molto facile ottenere la realizzazione. Quanto ebbe a soffrire Buddha per averla! Pensate a lui, a come la ottenne. Voglio dire che c’è da rabbrividire a guardare la sua vita. Alla fine è morto di fame e povertà. Ma a voi non è accaduto nulla. L’avete ottenuta tutti senza difficoltà alcuna, in modo molto dolce. Non dovete pagare niente, non dovete fare niente.
Ma questo non significa che non dovreste apprezzarla come un seme che, messo nella Madre Terra, germoglia spontaneamente e cresce, e può trasformarsi in arbusto e, poi, in albero. Ma si deve poi annaffiarlo questo seme, curarlo come fa un giardiniere. Nel vostro caso, siete voi che dovete fare tutto questo. Innanzitutto, dovete dare alla vostra realizzazione un nutrimento fatto di compassione e di amore.
(Discorso di Shri Mataji su Shri Krishna (Vishuddhi) del 20 Agosto 2000)
Silvana, come fa uno a sapere che e’ pronto a dare la realizzazione ad altri?
Si è pronti dal momento stesso in cui uno risveglia la propria Kundalini, è automatico: proprio come una candela accende una candela, una volta che la nostra Kundalini è risvegliata possiamo risvegliare quella degli altri.
Quello che può venire a mancare all’inizio è la sensibilità vibratoria, ovvero la percezione delle vibrazioni (sentire fresco). Ma la bella notizia è che più Kundalini risvegliamo e più la nostra Kundalini diventa forte e più la nostra sensibilità aumenta: è l’amore che circola, va verso gli altri e ritorna verso di noi con effetto boomerang
ciao silvana ,volevo dirti riguardo a questo ….se per esempio nn so a ki darla la realizzazione?perlkè ho paura ke gli altri mi prendano per pazza se inizio a parlare di queste cose….come si fa??è un dilemma ….. 🙂
Ne parli con chi sai che la prende bene e non ti prende per pazza. Comunque, se la cosa ti può aiutare, una volta forse le persone erano più scettiche, ora le cose vanno meglio. Per esempio, prima quando andavamo nelle piazze a dare la realizzazione si avvicinavano poche persone, mentre ora c’è la fila. Questo non solo qui in Italia, ma ovunque.
cmq volevo dirti ke l ansia e le paure si stanno attenuando grazie a i tuoi consigli come sempre ti ringrazio tanto per quello ke fai anke se per qualcuno puo sembrare niente per me vale davvero tanto e lo apprezzo e ogni giorno ringrazio dio per avermi portato fino a qui…grazie!
Mi fa piacere, ma mi raccomando continua, così poi la cosa si stabilizza.