Viveka Chudamani – Il Sommo Gioiello della Discriminazione

Versi 277-292: Fine delle sovrapposizioni

Essendo sempre stabilizzato nel proprio Sé, la mente dello yogi diventa ferma. Allora c’è completa cessazione dell’impressione residua. Perciò, diligentemente poni fine alle tue sovrapposizioni.
Il tamas è superato sia dl rajas che dal sattva; il rajas dal sattva e il sattva dalla ‘purificazione’. Perciò, facendo ricorso al sattva, diligentemente poni fine alle tue sovrapposizioni.
Sapendo per certo che il tuo prarabdha* sosterrà questo corpo, rimani stabile e con coraggio e sforzati duramente di porre fine alle tue sovrapposizioni.
“Non sono il sé limitato (jiva – anima), io sono il Supremo Brahma”, così eliminando tutto quello che è non-sé diligentemente poni fine alle tue sovrapposizioni che sorgono attraverso la forza dei tuoi desideri passati.
Avendo realizzato il tuo stesso Sé essere il “Sé-in-tutto”, attraverso le scritture, tramite ragionamento e dalla tua diretta esperienza, diligentemente poni fine alle tue sovrapposizioni, anche quando una lieve traccia appare.
Non avendo idea del mangiare o dell’evacuare, il saggio non ha connessione con alcuna azione. Perciò, attraverso continua concentrazione nella contemplazione del Brahman, diligentemente poni fine alle tue sovrapposizioni.
Per mezzo della Conoscenza realizzata dell’identità del Brahma con l’Atman, sorgendo da tale grande massima (dei Veda) ovvero “Quello Tu Sei”, diligentemente poni fine alle tue sovrapposizioni per rafforzare la tua identità con il Brahman.
Fino a che l’identificazione con il corpo non sia sradicata, con vigilanza e concentrazione, sforzati di porre fine alle tue sovrapposizioni.
O colto scolaro! Fino a che anche solo un’onirica percezione del mondo degli oggetti e dell’ego persista, continuamente sforzati di porre fine alle tue sovrapposizioni.
Senza dare nemmeno la minima possibilità di dimenticare il Sé, sorgi dal sonno, faccende terrene o oggetti tangibili, medita continuamente sul Sé nella tua mente.
Evitando a distanza di sicurezza, questo corpo che è venuto dalle impurità dei genitori, e che esso stesso p costituito da carne e impurità, diventa Brahman e raggiungi la meta finale della tua vita.
Fondendo l’ego finito nel Supremo Sé, come lo spazio del vaso si fonde con lo spazio infinito, e meditando sulla loro identità, sii per sempre pacifico, o saggio!
Essendo tu stesso il Brahman che è luminoso da sé, l’unico substrato di tutte le cose, rigetta il macrocosmo e il microcosmo, come un vaso pieno di impurità.
Trasferendo la tua identificazione, che è ora radicata nel corpo, al Sé che è Esistenza-Conoscenza-Beatitudine Assolute, e scartando il corpo sottile, rimane sempre il Puro Sé solo.
Quello nel quale c’è l’illusione dell’universo, come una città riflessa nello specchio, quel Brahman tu sei! Sapendo questo, ottieni la realizzazione della tua vita.
Ottenere quella che è intrinsecamente la propria vera essenza, che è Assoluta Conoscenza e Beatitudine, non-dualità. oltre tutte le forme e le attività, uno dovrebbe cessare di identificarsi con il falso corpo, come l’attore quando si libera dalla maschera.

* Prarabdha è il risultato delle azioni eseguite precedentemente che portano frutto nella forma della vita presente.

Verso 293-297: Il fattore IO percepito, e falso

L’intero mondo oggettivo è non-reale. Nmmeno l’ego è reale, giacché esso è visto essere momentaneo. Allora come può l’apparente nozione “Io so tutto” essere vera quando l’ego ecc. sono essi stessi momentanei?
Ma il reale “IO” testimonia l’ego, ecc. ed è sempre là, anche nel sonno profondo. “Esso è innato, eterno” come la stessa Sruti dice. È il Sé interiore, differente dalla (relativa) verità e falsità.
Quello che è il Conoscitore di tutti i cambiamenti in tutte le cose che subiscono cambiamento, deve indubbiamente essere Eterno e Immutabile. Di nuovo e di nuovo, l’irrealtà del grossolano e dei corpi sottile è chiaramente percepito nella propria immaginazione, nei sogni e nel sonno senza sogni.
Perciò, abbandona la tua identificazione con questa massa di carne e con l’ego e il corpo sottile, che sono immaginazione della mente. Realizzando il nostro Sé che è Assoluta Conoscenza, che non può essere negato nei tre periodi del tempo, giungi allo Stato della Pace Suprema.
Rinuncia alla tua identificazione con la famiglia, il lignaggio, il nome, la forma e l’ordine nella vita — attributi che riguardano il corpo che è come un ripugnante cadavere. Così anche, rinuncia alle tue idee di essere un agente dell’azione, ecc, che sono attributi del corpo sottile. Così realizza la tua vera essenza come Assoluta Beatitudine.

Versi 298-309: Condanna dell’ego

È osservato che ci sono altri ostacoli che lanciano un individuo nel turbinio delle nascite e delle morte. La loro unica causa – per i motivi dati sopra – è l’EGO, la prima modificazione data dalla nescienza.
Fino a che c’è una qualche relazione con questo vile ego, non ci può essere la minima parola sulla liberazione, che è totalmente differente in natura.
Liberato dai ceppi dell’ego, come la luna liberata dall’eclissi, uno guadagna la propria vera natura e diventa Incontaminato, Infinito, Sempre-Beato e auto-illuminato.
L’ego è quello che è stato prodotto dall’intelletto illuso scrupolosamente dall’ignoranza. È percepito in questo corpo come: “Io sono così e così”. Quando questa illusione (il senso dell’ego) è totalmente annientato, uno ottiene l’incontrastata identità con Brahman.
Il tesoro della Beatitudine del Brahman è inviluppato dal potete e terribile serpente del senso dell’ego ed è zelantemente custodito, per il suo proprio uso, dalle tre sue teste (le tre guna, i tre canali). Solo il saggio, che lo distrugge tagliando le sue tre teste con la grande brillante spada della Realizzazione, secondo gli insegnamenti delle scritture, può gioire di questo tesoro che dà beatitudine.
Fino a che c’è anche solo una traccia di veleno lasciato nel corpo, come può uno sperare per un competo ricovero? Lo yogi non può ottenere liberazione fino a che una traccia di egoismo rimane.
Dalla completa cessazione del senso dell’ego, guadagnato frenando le diverse onde mentali (create dall’ego stesso) e attraverso la discriminazione del Sé interiore, uno sperimenta la Realtà come “Io sono Questo”.
Rinuncia immediatamente alla tua identificazione con il senso dell’ego, il “senso di colui che fa” che, essendo una modificazione, è meramente un ‘riflesso’ del Sé. Esso ti distrae dall’essere stabilizzato nel Sé. Identificando te stesso con questo (falso senso), hai raggiunto questa esistenza incarnata, piena delle miserie della nascita, decadimento e morte — sebbene tu sia essenzialmente il Testimone, l’Essenza della Conoscenza-Beatitudine-Assoluto.
Ma per la tua identificazione con il senso dell’ego, non ci può essere alcuna trasmigrazione per te, che sei Immutabile ed eternamente la stessa Conoscenza-Assoluta, onnipresente, di pura gloria, e Beatitudine assoluta.
Perciò, con la splendida spada della Realizzazione, distruggendo questo senso dell’ego, il tuo nemico – che è come una spina nella gola di un uomo che sta mangiando – gioisci direttamente e liberamente la Beatitudine della Tua Sovranità, la Maestà del Sé.
Controllando le attività dell’ego e rinunciando agli attaccamenti, attraverso l’esperienza della Suprema Realtà, sii libera dalla dualità attraverso il godimento della Beatitudine del Sé e rimani sereno nel Brahman. Giacché, ora, hai realizzato il tuo Infinito Sé.
Anche se completamente sradicato, questo terribile senso dell’ego, se gli è permesso di essere rivissuto nella mente, anche solo per un momento, ritorna in vita e crea centinaia di distrazioni, come una nuvola accompagnata dal vento durante la stagione della pioggia.

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