Capitolo III ~ Distacco dai piaceri mondani
- Ashtavakra disse:
avendo realizzato te stesso essere l’Uno, sereno e indistruttibile, come potresti desiderare ricchezza? - Proprio come l’argento in una madre perla causa l’insorgenza dell’avidità, così l’ignoranza riguardo al proprio Sé causa il desiderio per gli oggetti percettibili.
- Avendo realizzato te stesso come Colui in cui le onde del mondo si sollevano e s’infrangono, perché ti affanni dietro alle turbinio della vita?
- Avendo realizzato te stesso come Pura Consapevolezza, meravigliosa oltre ogni descrizione, come puoi tu rimanere schiavo dei piaceri?
- È strano che nel saggio che ha realizzato il Sé in Tutto e Tutto nel Sé, continui a persistere il senso possessività.
- È strano che uno che dimora nell’Assoluto, pur godendo di piena libertà, possa essere ancora preda della sensualità, come usava un tempo.
- È strano che sapendo che la lussuria è un nemico della Conoscenza, uno così debole e vicino alla morte, possa ancora bramare piaceri sensuali.
- È davvero strano che uno che è distaccato dalle cose di questo mondo e del prossimo, che può discriminare tra ciò che è transiente e ciò che è eterno, che anela alla moksha, possa ancora aver paura della liberazione.
- Sia acclamato che tormentato, il saggio sereno dimora nel Sé e non è mai compiaciuto né tantomeno deluso.
- Una grande anima testimonia le azioni del proprio corpo come fossero quelle di un altro.
Come potrebbero turbarlo elogio o biasimo? - Realizzando che l’universo è un’illusione, avendo perso tutta la curiosità, come potrebbe uno con mente sgombra dalle illusioni sentire paura, anche al giungere della morte?
- Con chi potremmo comparare la grande anima che, soddisfatta nel conoscere il Sé, rimane senza desiderio pur nella delusione?
- Perché una persona, che percepisce il non-essere degli oggetti, dovrebbe preferire una cosa a un’altra?
- Colui che è distaccato, non affetto dagli opposti, libero dal desiderio, non prova né piacere né dolore al susseguirsi degli eventi.
moksha: liberazione dal samsara (vedi questo articolo).